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Next Gen Italia da record: 9 tra i primi 50 under 21 del mondo

I brillanti risultati di Flavio Cobolli e Francesco Passaro di questa settimana mettono in evidenza come dietro a Sinner e Musetti stiano sbocciando talenti in tutta Italia, competitivi a livello mondiale

di | 10 aprile 2022

Non solo Sinner, non solo Musetti: i piccoli (o forse grandi) exploit di Flavio Cobolli (che batte Hugo Gaston, n. 63 del mondo, nelle qualificazioni di Monte-Carlo) e Francesco Passaro, finalista all’ATP Challenger di Sanremo (dove perde di un soffio in finale con un predestinato come il danese Rune, n.91 del ranking) accendono i riflettori sulla realtà e sulla prospettiva di assoluta eccellenza del tennis italiano di vertice.

Sì, proprio di vertice dobbiamo parlare perché un semplice sguardo alla classifica ATP denominata “Race to Milan”, quella che qualifica per le Intesa Sanpaolo Next gen ATP Finals dell’8-12 novembre a Milano, ci fa prendere coscienza del fatto che al momento ci sono ben 9 giocatori italiani tra i primi 50.

Prima ancora di registrare i progressi di Cobolli, Passaro e di tutti gli altri, con i punti di questa settimana, possiamo dunque costatare che tra i migliori 50 professionisti under 21 del mondo la quota azzurra è vicina al 20%.

E non stiamo parlando solo di quantità, basta scorrere questo ranking per accorgersi che la Top 10 è italiana al 40%: Jannik Sinner è n.2, Lorenzo Musetti n.5, Flavio Cobolli n.9, Luca Nardi n.10.

Dietro di loro stanno arrivando: Mattia Bellucci n.37, Matteo Gigante n.39, Samuel Vincent Ruggeri n.46, Francesco Passaro n.47, e Giulio Zeppieri n.48.

E’ un ranking, questo della Race to Milan, in cui il capofila è Carlos Alcaraz: lui e Jannik Sinner hanno entrambi già vinto le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals, rispettivamente nel 2019 e 2021, e li sappiamo entrambi proiettati a garantirsi un posto per le Nitto ATP Finals di Torino.

Tra i primi della classe ci sono anche Lorenzo Musetti, lo statunitense Brandon Nakashima e l’argentino Juan Manuel Cerundolo, che si erano presentati su palcoscenico dell’Allianz Cloud con largo anticipo lo scorso anno e quindi sono ancora tra i grandi favoriti per un posto tra gli otto qualificati. I nomi nuovi più arrembanti, insieme ai loro, sono proprio quelli di Cobolli, Nardi, Passaro, protagonisti a livello Challenger, quella fascia intermedia di tornei che permette di bussare alle porte della Top 100.

Dunque il tricolore dei giovani sventola alto e pieno di entusiasmo, con un elemento in più di cui tenere conto, che aggiunge ancora valore al trend ina scesa delle nostre racchette: questi emergenti eccellenti provengono da scuole diverse, da regioni diverse, hanno storie diverse, loro e i loro allenatori. E questo testimonia come tutta l’Italia sia diventata terreno fertile per crescere bene, con prospettive di alto livello nel tennis professionistico.

Francesco Passaro agli Assoluti 2020 (Foto Sposito)

Per un Sinner che emerge con Riccardo Piatti a Bordighera (per poi passare alle cure di Simone Vagnozzi, scuola Caldaro) e un Musetti che vien su sni da piccolo a la Spezia, con Simone Tartarini, c’è un Cobolli con un ottimo maestro in casa, a Roma, papà Stefano, ex ottimo ‘pro’.

Luca Nardi vien dalle Marche dove si allena con Francesco Sani, Mattia Bellucci da Busto Arsizio, Lombardia e lavora all’accademia di Fabio Chiappini, zona Malpensa. Matteo Gigante viene da Roma dove è seguito dal suo maestro di sempre, Alessandro Galli mentre Samuel Vincent Ruggeri è originrio di Bergamo dove è seguito da papà Roberto dopo un lungo periodo passato all’Accademia Vavassori.

Matteo Gigante agli Assoluti 2020 (Foto Sposito)

Francesco Passaro è la nuova speranza umbra, da sempre seguito da Roberto Tarpani. Giulio Zeppieri invece è di Latina: oggi è seguito da Giuseppe Fischetti dopo tanti anni con Piero Melaranci.

Tutta Italia produce buoni giocatori perché in tutta Italia ormai si sa come si fa.

Il bagaglio di esperienza accumulato negli anni dai vari Riccardo Piatti, Massimo Sartori, Umberto Rianna, Vincenzo Santopadre, Gipo Arbino è stato assorbito, elaborato e sviluppato dall’ISF guidato da Michelangelo Dell’Edera e trasferito alla base degli insegnanti, organizzando corsi e simposi, sfornando maestri e tecnici nazionali in grado di muoversi e vincere a livello internazionale. In perfetta sinergia con il settore tecnico guidato da Filippo Volandri.

Dunque non solo Berrettini e Sinner, Sonego e Musetti: c’è un sacco di altra Italia che fiorisce, anche al di là di quella citata in questa occasione, parlando di questi ragazzi. Ed è solo l’inizio.

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