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I nuovi orizzonti del padel: perché ad Amsterdam può fare boom

Dopo l’esplosione in Italia, ormai diventata una realtà del nostro sport, il padel si sta continuamente muovendo in nuovi mercati. L’analisi dei costi dimostra come nessuna grande città europea offra il potenziale di sviluppo della capitale dei Paesi Bassi, grazie a campi pieni e affitti contenuti

di | 17 agosto 2024

Qualcuno l’aveva capito prima degli altri, portando ad Amsterdam un Open del vecchio World Padel Tour sia nel 2022 sia nel 2023, propedeutico all’approdo nei Paesi Bassi anche del circuito Premier Padel che fra meno di un mese farà tappa all’Ahoy Arena di Rotterdam. Ma ora anche l’analisi prodotta da Playtomic, app leader al mondo per la prenotazione di campi da padel (e non solo), dimostra che la capitale dei Paesi Bassi ha un potenziale di sviluppo enorme nello sport della pala.

Dunque può essere Amsterdam il nuovo Eldorado del padel? Probabilmente più di Londra, città che fa gola ma che – per una semplice ragione economica – offre una situazione molto più complessa. Nella capitale del Regno Unito, infatti, gli affitti sono molto onerosi e addirittura i quattro quinti degli incassi di un potenziale club servirebbe per coprire quella spesa. Ad Amsterdam, invece, i costi sono più bassi e la richiesta enorme.

Rispetto alla media dei Paesi Bassi, intanto, il numero di campi per club è maggiore nella capitale, con una media di 4.8 campi per struttura, contro i 3.6 del paese. E sono molto più frequentati: mediamente un campo ad Amsterdam è occupato per 7,5 ore ciascun giorno (5.9 la media nazionale), non così distante dalle 8.3 di Barcellona. Ma in Catalogna il costo medio per l’affitto del campo è di 26 euro, mentre ad Amsterdam sale fino a 32 e questo garantisce guadagni migliori nella capitale dei Paesi Bassi piuttosto che in una delle città simbolo del gioco. Infatti, ad Amsterdam il fatturato medio è di 36,5 euro al metro quadro al mese, a Barcellona di 32,9.

Il primato nel fatturato per metro quadro è di Londra, con 53 euro, ma qui subentra la già accennata questione degli affitti, fondamentale verso la potenziale apertura di un numero di club necessario a soddisfare una richiesta in costante crescita. Come detto, uno dei grandi problemi per lo sviluppo del padel a Londra è l’eccessivo costo degli affitti: nella capitale del Regno Unito la media è di 31,5€ al metro quadrato, mentre ad Amsterdam è inferiore alla metà (13,6€). Ergo, un club di Londra si trova costretto a investire addirittura il 79% (!) dei ricavi per l’affitto della struttura, mentre la cifra di Amsterdam si assesta intorno al 50%, non così distante dal 41% di Barcellona.

Pertanto, oggi investire sul padel a Londra può rivelarsi molto rischioso, mentre fra le grandi città europee Amsterdam risulta quella in grado di garantire il miglior rapporto fra costi e benefici. Da aggiungere altri due aspetti: il costo medio della vita è piuttosto alto (almeno se paragonato agli standard italiani), dunque la clientela è disposta a spendere cifre anche superiori a quelle attuali. Inoltre, lo spazio per realizzare impianti sportivi di un certo livello non manca, mentre a Londra anche questo aspetto potrebbe diventare un problema, specialmente nelle zone centrali.

Ecco spiegato come mai, oggi, i Paesi Bassi sono la nazione europea nella quale il padel mostra i margini di crescita più interessanti, in quanto la fame dei giocatori si unisce a condizioni favorevoli per i possibili investitori. Molto è stato fatto, ma rispetto a Spagna, Portogallo e Italia il divario è ancora ampio. Dunque il potenziale è significativo e il terreno fertile per chiunque voglia fare un tentativo. Potrebbe valerne sul serio la pena.

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