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Il numero uno del mondo Arturo non è l’unico Coello del circuito mondiale: anche il fratello minore Rodrigo, di due anni più giovane, si sta avvicinando al padel che conta. Oggi è numero 189 del ranking FIP e fatica a entrare nei tornei Premier Padel, ma ha un buon potenziale. Il fratello sogna di giocarci insieme? No, contro in una finale
di Marco Caldara | 27 luglio 2024
La vita da fratello minore di un campione di qualsiasi sport non è facile, specialmente per chi sceglie di affrontare lo stesso percorso. Perché prima o poi il paragone diventa inevitabile e spesso ingombrante, creando più di una difficoltà. Si è visto nel tennis, con i fratelli di Novak Djokovic che hanno messo via presto l’idea-sogno di seguirne le orme nel circuito “pro”, così come in tante altre discipline. Ma provarci non costa nulla, anche perché non è sempre necessario diventare campioni per raggiungere la soddisfazione personale.
Un approccio che nel padel accompagna la crescita di Rodrigo Coello, fratello minore (di due anni) del numero uno del mondo Arturo, il quale si sta affacciando al padel dei grandi, pur rimanendo lontano dal risultati del fratello, che ricorda parecchio nell’aspetto e anche nel look in campo, griffato HEAD da capo a piedi. Anche lui è cresciuto sotto la guida del “guru” Gustavo Pratto, iniziando a giocare a sette anni proprio con Arturo e il padre, e oggi è numero 189 della classifica mondiale FIP. Una posizione che gli permette di fare qualche esperienza a livello Premier Padel, ma indica i tornei del Cupra FIP Tour come la dimensione ideale.
Ed è lì che baby Coello gioca spesso, talvolta anche a fianco del nostro Daniele Cattaneo, uno che anni fa ha scelto di allenarsi con continuità proprio da Pratto, entrando in contatto con i fratelli Coello. Gli è capitato di giocare anche in coppia con un giovane Arturo, ma poi il “King” ha fatto un enorme salto di qualità diventando un gigante, mentre più di recente lo si è visto a fianco di Rodrigo, anche nelle qualificazioni del P1 di Mar del Plata.
“Mi piace molto – ha detto Arturo – vedere che anche mio fratello ha scelto questa strada. L’ho visto crescere tanto, in campo e fuori. Ovviamente il percorso per arrivare in alto è lungo e difficile, come l’obbligo di partire sempre dalle qualificazioni, rimanendo lontano dall’attenzione e dall’interesse del pubblico. Ma sono certo che farà strada e mi auguro che possa arrivare un giorno ad alti livelli, per godersi a pieno tutto ciò che questo mondo ha da offrire”.
Rispetto al fratello maggiore, Rodrigo è destrorso, ma – dopo aver iniziato a giocare a sinistra – occupa comunque il lato destro del campo. Dunque, l’incastro con Arturo per una possibile coppia di fratelli sarebbe complesso. “Potrebbe sempre spostarsi a sinistra dove giocava una volta – ha detto ancora l’attuale numero uno –, anche se in realtà il mio sogno non è tanto quello di giocare insieme a lui, quanto contro, in una finale importante. Penso ai miei genitori: potrebbero sedersi in tribuna e godersi lo spettacolo, sicuri che uno dei due figli porterebbe a casa il trofeo”.
E pensare che fino a qualche anno fa, alla domanda su quale fosse il suo giocatore preferito nel circuito, Coello junior rispondeva Federico Chingotto. Ma all’epoca Arturo non si era ancora affermato come uno dei signori di Premier Padel, mentre ormai lo è da un po’ e l’impressione è che la risposta del fratello possa giustamente cambiare. Tuttavia, è sacrosanto che Rodrigo voglia concentrarsi soprattutto su se stesso e sulla propria crescita, non badando troppo al cognome che porta stampato dietro le spalle. “Il mio più grande obiettivo – dice – è quello di giocare con continuità nel tabellone finale dei tornei. Poi, da lì in avanti si vedrà”. Ce la farà? Non ce la farà? Poco importa: potrà sempre raccontare di avere il numero uno del mondo come suo primo tifoso.