Chiudi
Con le sue giocate che mettono in discussione le leggi della fisica, l’argentino Leonel Aguirre è diventato uno dei giocatori più popolari al mondo, malgrado non sia neanche lontanamente fra i migliori. Perché il padel non è solo vittorie o sconfitte, ma anche o soprattutto spettacolo e intrattenimento
di Marco Caldara | 09 giugno 2022
Se al posto dei punti a stabilire le posizioni nella classifica fossero i followers su Instagram, Leonel Daniel Aguirre, per tutti semplicemente “Tolito”, sarebbe abbondantemente fra i migliori 20 giocatori del pianeta. Invece nel ranking mondiale FIP il suo nome nemmeno si trova e il World Padel Tour l’ha giusto sfiorato qualche anno fa, da giovanissimo, prima di preferire l’APT Padel Tour sudamericano. La sua fama social deriva semplicemente dal fatto che è di gran lunga il giocatore più spettacolare del mondo, una sorta di Mansour Bahrami del padel che mette sempre lo show al primo posto, in qualsiasi situazione.
Basta scrivere il suo nome su YouTube, o meglio ancora negli hashtag di Instagram o Facebook, per venire letteralmente sommersi – e rapiti – da una serie infinita di giocate difficili da pensare, prima ancora che da mettere in pratica. È così che l’argentino classe 1997, nato a Buenos Aires ma residente a Torreòn (Messico), ha costruito una popolarità incredibile, trasformandosi in una sorta di versione professionistica del giocatore di club, quello che non si accontenta di vincere un punto in maniera tradizionale ma vuole a tutti i costi strappare applausi ai presenti.
Nel caso di “Tolito” sono sempre tantissimi, visto che il suo nome fa il pienone a ogni esibizione o a qualsiasi clinic (sempre di più anche quelle in Italia), perché chiunque sogna di riuscire almeno una volta a imitare una delle sue giocate da fantascienza, figlie di un braccio incredibile e della sensibilità del miglior Federer. I colleghi colpiscono la palla, lui la accarezza, gli dà del tu come nessun altro.
Come abbiamo imparato anche durante l’Italy Major Premier Padel, oggi il padel non è solo risultati, vittoria e sconfitta, ma anche – o soprattutto – spettacolo e intrattenimento. Perché i campioni si stanno costruendo una popolarità sempre maggiore, ma non sono ancora le star che diventeranno grazie al nuovo circuito che sta rivoluzionando il mondo dei “pro”. Così, più che per tifare per l’uno o per l’altro, la gran parte del pubblico acquista il biglietto per assistere a uno spettacolo, come fosse una recita teatrale o un film.
È la dimensione perfetta per il giocoliere sudamericano, sempre pronto al colpo di scena, con le sue volèe smorzate che mettono in discussione le leggi della fisica, o soluzioni che lasciano a bocca aperta persino gli altri giocatori professionisti che se lo trovano di fronte, talvolta (mal)trattati come fossero principianti qualsiasi.
Tolito sarebbe perfetto per Padel Trotters, il progetto promosso da Paquito Navarro che porta nei club una sorta di padel-circo, votato esclusivamente allo spettacolo. Ultimamente si vede un po’ meno, perché il numero di impegni agonistici dello spagnolo – così come degli altri giocatori professionisti parte dell’iniziativa – sono in costante aumento, ma l’argentino potrebbe essere l’innesto ideale per rendere il tutto ancora più divertente.
Naturalmente, allo spettacolo Tolito è in grado di abbinare anche una certa efficacia, che rende il pacchetto ancora più interessante. Basta guardare i suoi risultati nell’APT Tour Tour, che non è il circuito più competitivo al mondo ma ospita comunque ottimi giocatori. L’argentino, che gioca a destra, si trova al numero 13 del ranking, ha vinto qualche titolo (compresi alcuni dei più importanti) e da un paio di settimane si è unito professionalmente a niente meno che Tito Allemandi, connazionale con un recente passato nei primi 20 del mondo. Una scelta orientata a fargli compiere un ulteriore salto di qualità, possibilmente verso l’obiettivo di trasferirsi presto in Europa per giocare a tempo pieno con i più forti.
Un’ipotesi che l’argentino ha accennato spesso, anche se senza mai metterla in pratica. Nella sua posizione non è una scelta facile: in Messico ha già messo su famiglia, dovrebbe cambiare continente e lasciare una realtà nella quale è diventato una sorta di divinità, per tornare (almeno inizialmente) a essere uno dei tanti in mezzo ai giganti della pala. Ma uno col suo estro ha le qualità per fare bene anche contro Galan, Lebron e compagnia, come ha scommesso un fan d’eccezione come Sanyo Gutierrez, un altro che di magie con la pala se ne intende. Hanno giocato insieme un’esibizione a febbraio, e il top-10 argentino è certo che il connazionale potrà dire la sua anche fra i grandi. Tanto che l’ha invitato ad allenarsi con lui a Madrid: per ora la proposta è caduta nel vuoto, ma per il futuro chissà.