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Attento Jannik, “Stan the man” ha un’arma pericolosa: la passione!

Il terzo turno agli US Open ripropone a Sinner la sfida col veterano Wawrinka. Che, a 38 anni, rilancia per continuare a vivere le emozioni che nella vita non troverà più...

di | 01 settembre 2023

Un'espressione buffa di Stan Wawrinka (foto Getty Images)

Il più credibile rivale dei Fab Four, Stan Wawrinka, è ancora lì, a 38 anni, con le sue tante cicatrici ma anche con la consapevolezza di un gioco sempre moderno, sempre potente, sempre capace di produrre sorprese agli avversari. Come ben sa Jannik Sinner che l’ha battuto negli ultimi 3 testa a testa dopo aver perso i primi 2, il primo in assoluto proprio nel primo turno degli US Open 2019. Grazie a coach Riccardo Piatti prima e con la coppia Vagnozzi-Cahill ora, l’ha frequentato e lo frequenta tanto negli allenamenti e fuori campo a Montecarlo, quindi sa esattamente che cosa frulla nella testa di Stan: rispetto ma anche determinazione.

FISICO
Wawrinka non si nasconde, è sempre molto sincero: “Fisicamente penso di stare bene. Sono vecchio, ovviamente, ma mi sento bene. Posso stare tre ore in campo contro i più giovani. Ho ancora fiducia nella mia forma fisica, mi sento sicuro. So che posso resistere. Cerco di giocare il miglior tennis possibile, no, non accorcio gli scambi perché mi sento stanco ma perché devo e posso”. L’età c’è tutta, non è una proiezione mentale come sostiene Djokovic: “Penso di non essere cambiato a causa degli anni. Per tutta la carriera provi a migliorare, cerchi di imparare da quello che hai fatto, provi a vedere qual è la cosa migliore per te. Ho ancora bisogno di esercitarmi molto. Mi impegno ancora molto. Faccio sempre grandi giornate di lavoro con molte sessioni. Alla fine sono stanco, ma so che il lavoro pagherà sempre. Adoro il processo che mi spinge a diventare un tennista migliore. Così, sono felice di come sta andando l’anno, del mio livello, di come sto vincendo le partite di questo torneo. Spero di poter continuare a spingermi oltre. Se succede qui perfetto, altrimenti sarà nel prossimo torneo”

Stan Wawrinka colpisce di diritto (foto Getty Images)

Stan sa benissimo che nel tennis come nella vita ci sono diversi livelli, come il prossimo contro un top 10 in forma come Sinner: “Contro Jannik ci sarà una sfida non solo fisica ma anche tennistica. Oggi affrontarlo è davvero dura: mi ha già preso a calci in c.... due volte all’inizio dell’anno, anche se io ora sto giocando molto meglio. L’ho visto giocare: è in piena fiducia, ha vinto il suo primo Masters 1000 qualche settimana fa. Sarà un sfida davvero grande. Dovrò giocare il mio miglior tennis per avere una possibilità”.

Non ha bisogno di ulteriori approfondimenti sul soggetto, conosce bene Il Rosso: “La prima volta è stata la migliore, è stato allora che l'ho vinto…. Da allora è stato diverso. E Quest’anno lo è stato ancora di più. È un giocatore straordinario. Penso che le condizioni qui siano davvero buone per lui. E' così difficile da giocare, me è ultimamente è stato molto difficile tenere il suo passo: è super aggressivo, gioca veloce, si sta muovendo bene, è davvero difficile trovare qualche punto debole nel suo gioco. Sarà una sfida interessante: spero di poter spingere un po’ di più ed essere il giocatore aggressivo. Ma sarà dura”.

Stan Wawrinka esulta (foto Getty Images)

ESPERIENZA
“Stanimal” come lo chiamava Svizzera I, Roger Federer, che lo aveva adottato in Davis sin dal primo, drammatico, infortunio al ginocchio di Stan, ha la forza dell’esperienza Slam. Mercanzia rara oggi sul Tour.

Ha vinto tre Major in tre anni diversi su tre superfici diverse che spiccano fra i suoi 16 titoli ATP, è salito al numero 3 del mondo, ha brillato anche in doppio, firmando col Magnifico l’oro olimpico, ha vissuto l’epica esperienza di un trionfo Davis, è un veterano di 21 stagioni pro.

Accanto al sensazionale rovescio a una mano, ha costruito servizio e dritto di prim’ordine, aggiungendoci tanta varietà, dalle smorzate ai tagli ai cambi di direzione alle discese a rete, grazie al gran lavoro col coach dei miracoli, Magnus Norman, che è tornato più volte al suo angolo e gli è accanto anche a Flushing Meadows. “Sono super felice con lui, insieme abbiamo ottenuto i risultati più grandi. Siamo ancora motivati per cercare di migliorare, spingerci a vicenda e cercare di vincere il più possibile. Sono contento del lavoro che stiamo portando avanti da un anno e dei miglioramenti. Speriamo di poter continuare”.

PASSIONE SINCERA
A guardare curriculum, bacheca, vecchi infortuni e nuovi acciacchi, uniti ai 36 milioni di dollari di soli premi guadagnati, i comuni mortali si chiedono perché mai un campione così continui a sacrificarsi tutti i giorni in allenamento e ad affrontare simili sforzi contro avversari spesso tanto più giovani, dal 24enne Etcheverry, che ha appena battuto a New York, al 22enne Sinner che si ritrova davanti. “Mi spingono la passione e l'amore del gioco. Finché mi sento bene anche in campo e sono motivato vado avanti. Mi piace l’emozione che ne ricavo. Mi viene dal tennis, com’è successo contro Etcheverry sul campo 17: gli spalti pieni di gente, giocando in uno dei più grandi tornei che abbiamo nel nostro sport, contro top 30/20, vincendo comunque qualcosa di speciale. So bene che il giorno in cui mi fermerò non troverò mai più, ovunque, quelle emozioni. Perciò mi sto godendo quello che sto facendo. Penso che quella del tennista sia una vita meravigliosa e siamo fortunati di poter viaggiare così per il mondo, per giocare su questi grandi palcoscenici. Sento che non importa che età hai. Se sei ancora appassionato riguardo a qualcosa, non dovresti fermarti o cambiare”.

Lo splendido rovescio di Stan Wawrinka (foto Getty Images)

Un manifesto da appendere negli spogliatoi del Tour inseieme alla massima di Becket che ha inciso sul braccio sinistro. “Ever tried. Ever failed. No Matter. Try gain. Fail better” (“Hai sempre private. Hai sempre fallito. Non importa. Prova ancora. Fallisci meglio”). Un monito per tutti quelli che ci provano tutti i giorni anche fuori dal rettangolo del tennis, anche se la vita normale - come “Stan the man” sa bene e perciò rimanda quell’appuntamento - presenta avversari ben più subdoli.

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