In attesa dell’esame di diritto agrario, l’esame Roland Garros è stato comunque ben superato anche se, come si suol dire, non si finisce mai di imparare: “La strada è ancora lunga – Elisabetta analizza il suo percorso – devo imparare a gestire meglio tutte le situazioni. Per me si trattava della prima volta nella seconda settimana di uno Slam, ho capito che è importante arrivare a queste partite con più energie in corpo. Mi piacerebbe mettere qualcosa in più nel mio gioco anche se in questi anni sono già migliorata molto su smorzate e volée. Ho bisogno di un po’ di tempo per fare lo switch e utilizzarle di più in partita anche perché fino a 16 anni non sapevo cosa fosse la rete, cosa fosse una smorzata. Ho imparato negli anni ma sono cose lunghe da metabolizzare. La stagione su erba mi aiuterà molto in questo, così come il doppio…. giocarne di più mi permetterà di sbloccarmi mentalmente”.
Qual è l’obiettivo a lungo termine della Cocciaretto? “Giocare tutta la stagione con continuità e diventare più professionale. A volte mi sento ancora tropo superficiale. Inoltre, per via dei tanti infortuni che ho avuto in carriera, mi alleno ancora poco, forse la metà rispetto alle altre. Basti pensare che negli ultimi mesi poche volte ho fatto la doppia seduta. Devo imparare a stare di più sul pezzo perché a volte sono poco pratica e faccio ragionare troppo la mente. Devo imparare a togliermi le tante insicurezze che ho per la testa, non servono”.
Ora la Cocciaretto punta decisa allo swing su erba, una superficie di cui parla con entusiasmo: “Mi piace e credo possa aiutarmi a migliorare. Inoltre, credo di poter far bene, lo scorso anno ho fatto terzo turno e anche la prima volta ricordo di aver avuto subito belle sensazioni. Il sogno? Dopo aver giocato sulla ‘Rod Laver Arena’ e, oggi, sul ‘Philippe Chatrier’ spero di poter giocare anche sul Centrale di Wimbledon. Sarebbe un sogno”.