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Lorenzo, l’emozione non ha voce: “Questo quarto di finale è solo un punto di partenza”

Grazie al successo in quattro set su Mpetchi Perricard, Musetti accede per la prima volta tra i Last 8 di uno Slam: "Il meglio deve ancora venire!"

di | 08 luglio 2024

La gioia incontenibile di Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

La conferenza stampa, e poi una dopo l’altra la Bbc, i giapponesi di WowowoPrime GermanyESPN InternationalBein Sports, Stan Australia, le tv italiane e, infine, una tappa negli studi di Tennis Channel ESPN. La giornata di Lorenzo Musetti è storica, una gioia del genere val bene qualche intervista in più. “Lo avete visto in campo quello che sto provando – le prime parole dette al tavolo del ‘Theatre’ di Wimbledon – , sono felice per aver raggiunto questo primo quarto di finale Slam della mia carriera, e per aver realizzato un sogno che avevo fin da bambino”.
 
L’ostacolo Mpetchi Perricard è superato, per l’azzurro è tempo di analizzare la vittoria: “Sono fiero di questa vittoria contro un avversario estremamente pericoloso – la sua analisi del match – , non potete immaginare quanto sia complicato rispondere al suo servizio. Averlo affrontato a Stoccarda, qualche giorno fa, mi ha aiutato a gestire meglio le situazioni. A volte devi solo accettare il fatto che i suoi servizi sono imprendibili, ma quando ne ho avuto le possibilità le ho sfruttate. Oggi complessivamente credo di aver espresso un tennis migliore anche dal punto di vista tattico”.

Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

Parla spesso di sacrifici e di sfide: “In un momento difficile, in termini di risultati e performance sportiva, di mancanza di fiducia e consapevolezza, sono riuscito a mettermi in gioco in palcoscenici anche minori, e questo mi ha permesso di rifiorire. Il passaggio dalla terra rossa all’erba e l’adattamento sono stati veloci e molto positivi, inaspettati per certi versi. L’ho dimostrato subito a Stoccarda, poi con la finale del Queen’s e qui, con quattro match molto tirati in cui ho dovuto tirar fuori qualcosa che ho dentro e non usciva da tanto”.

Dopo quattro match giocati con i favori del pronostico, i quarti di finale lo metteranno davanti a nuove difficoltà: “Specialmente negli ultimi due turni sapevo di avere una grande chance con giocatori che fino a poco tempo fa giocavano il circuito challenger, questo ovviamente mi ha fatto sentire un po’ di più la partita. Con Comesana è stato il classico match ‘vinco, ma non convinco', l’importante era passare il turno, non mi interessava esprimere il mio tennis migliore. Oggi è andata meglio, la prossima partita, invece, sarà completamente diversa. Devo fare uno step in avanti contro un giocatore in grande forma, sarà importante cercare di tirar fuori il tennis che so di avere dentro di me, ma che sono riuscito ad esprimere finora solo a sprazzi. Ma voglio cercare di godermela, è da inizio settimana che voglio guadagnarmi uno dei due campi coperti, vista la tanta pioggia presa in questi giorni…. finalmente ci sono riuscito, devo cercare di meritarmene un’altra". 

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Il primo quarto di finale Slam Musetti se lo assicura a 22 anni, facile ripensare al peso delle aspettative che ha caratterizzato l'inizio della sua carriera: “Sentir parlare del mio talento e delle grandi previsioni che tutti facevano sulla mia carriera mi ha sempre fatto sentir fiero – spiega - . Il mio nome è sempre stato affiancato alla previsione di vincere a 18 o 19 anni Slam o essere almeno Top 10. Tutto passa in secondo piano quando c’è del talento e le aspettative della gente sono molto alte. A volte questa cosa non l’ho vissuta bene, tutti mi facevano i complimenti, elogiavano il mio gioco, il mio stile diverso…. ‘con tutto quel talento dovresti…’… quel condizionale l’ho sentito troppe volte. Spero che questo quarto di finale sia un punto di partenza”.
 
Lorenzo Musetti ha tre tatuaggi sul corpo, quello del battito cardiaco con la racchetta è il più noto (e il più fotografato), poi c’è un’àncora vicino al polso: “E’ per la mia famiglia - spiega ai cronisti britannici - , mi ha sempre supportato nel mio percorso. Non hanno mai dubitato di me. Mia madre e mio padre hanno fatto grandi sacrifici e adesso che i sacrifici stanno dando i loro frutti non posso esserne più fiero. E’ per questo motivo che in campo mi sono emozionato. Quando ero un bambino mia madre faceva praticamente la tassista tra Carrara e La Spezia, ogni giorno, 40 minuti ad andare e 40 a tornare, e tutto ciò mentre lavorava. Ora che sono un po’ più grande capisco quello che hanno fatto e lo apprezzo ancor di più”. Infine, la scritta sul busto: “E’ in italiano, ‘il meglio deve ancora venire’, ‘the best is yet to come’… e in questo momento lo posso dire… sta arrivando!”.
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