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“Non posso dire - spiega il russo - che a un certo punto ho cominciato a giocare male. Il fatto è che Jannik è cresciuto, ha fatto meno errori ed è diventato più aggressivo. C'è comunque stato un momento in cui ho pensato di poter rientrare, nel quinto set, e magari ribaltare l'incontro. Ma non ci sono riuscito ed è per questo che Jannik ha alzato il trofeo"
28 gennaio 2024
Quando, due anni fa, perse in finale da Rafael Nadal, Daniil Medvedev rilasciò l'intervista più amara della carriera. Un susseguirsi di lamenti, culminati con una frase che aveva quasi il sapore dell'addio: "Ormai ho perso tutti i miei sogni di bambino". Stavolta è arrivata una sconfitta non troppo diversa da quella di allora, ma l'umore del russo è totalmente diverso.
“Lo score è simile alla finale persa con Nadal, sì, ma la partita è stata diversa. E adesso non sogno più come un bambino. Sogno come una persona di 27 anni che ha fatto il suo cammino e che vuole sognare più forte che mai. È per questo motivo che sono arrivato in finale in questo torneo. Sono stato davvero vicino a vincere il titolo? Non lo so dire, ma di certo non ero lontano”.
“Non posso dire che a un certo punto io abbia cominciato a giocare male. Il fatto è che Jannik è cresciuto, ha fatto meno errori ed è diventato più aggressivo. Con i miei avversari precedenti, avevo capito che nel finale erano stanchi, avevano poche energie. Contro Sinner invece non è stato così. C'è comunque stato un momento in cui ho pensato di poter rientrare, nel quinto set, e magari ribaltare l'incontro. Ma non ci sono riuscito ed è per questo che Jannik ha alzato il trofeo. Sono comunque orgoglioso di ciò che ho fatto e di come ho giocato”.
Nonostante avesse vinto per tre volte al quinto, stavolta proprio il set decisivo è stato letale per il russo. Complice anche una certa, inevitabile, dose di stanchezza.
“Dopo il match contro Hurkacz, e pure dopo quello contro Zverev, ero esausto. Ieri non mi reggevo in piedi. Cercavo di prepararmi e pensavo a come avrei fatto ad andare in campo per la finale. Poi il mio staff ha fatto un grande lavoro come sempre per rimettermi pronto, e grazie al cielo non ho mai avuto problemi fisici, a parte una vescica. Diciamo che per una settimana sarò morto, ma ugualmente è un ottimo inizio di stagione per me”.
“Sono rimasto in campo oltre 24 ore sì, e almeno sarò ricordato per aver superato un primato (risata, ndr). Ma di certo non sono mai stato in campo tanto per un torneo. La cosa peggiore? Andare a letto alle 5, cosa che è capitata dopo la semifinale contro Zverev. Il giorno dopo ti senti distrutto e hai solo voglia di recuperare, ma non è semplice”.
“Jannik colpisce forte, sì. Forse più forte di tutti oggi nel Tour. Il tennis normalmente è uno sport di alti e bassi, altrimenti chi non ha alti e bassi vince 24 Slam (risata, ndr), dunque quando gioco contro Sinner spero sempre che sbagli qualcosa, come ha fatto stavolta nei primi due set. Invece poi...”.
“In Russia abbiamo un detto - prosegue Daniil - che recita così: meglio avere 3 buoni amici che 100 persone attorno a cui non interessi. Attorno a me ho persone che mi vogliono bene, ma non desidero piacere a tutti, non è possibile. Ho già ricevuto tanti messaggi di affetto, sento l'affetto della gente attorno a me e in particolare dopo una sconfitta dura come questa, senza dubbio fa piacere”.
Medvedev ha già provato l'emozione di diventare papà, che a detta di molti lo ha reso più tranquillo e più consapevole. “L'emozione di diventare padre è qualcosa di unico, che ti porti per tutta la vita. Non so se questo possa farmi diventare un giocatore migliore, o anche solo una persona migliore, ma spero tanto che mio figlio possa essere orgoglioso di me, come spero lo sia mia moglie”.
Infine, due parole sul rivale. “Jannik prossimo numero 1? Nel tennis abbiamo questa cosa chiamata ranking che aiuta a fare chiarezza. Oggi Sinner è numero 1 della Race ed è stato il più forte in questo torneo, ma non possiamo prevedere il futuro e una carriera è composta da tante variabili, difficili da decifrare. Di certo, se continua così prima o poi sarà numero 1 Atp, quest'anno, il prossimo o l'altro ancora. Per quanto mi riguarda sarò numero 2 nella Race, sono vicino alla vetta e farò del mio meglio per arrivarci”.
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