-
Slam

Zverev ritrovato: perché contro Alcaraz non parte battuto

Il tedesco contro Alcaraz giocherà il suo terzo quarto di finale agli Australian Open, l'undicesimo in un Grand Slam. Conquistato dopo quattro partite in cui non sono mancate le maratone così come le prestazioni convincenti. A conferma di una condizione ritrovata a cui manca solo un grande risultato per riprendere un discorso interrotto due anni fa

di | 23 gennaio 2024

Alexander Zverev (Getty Images)

Alexander Zverev (Getty Images)

Sperare questa volta si può. Di questo si nutre la felicità. Quel puntino di luce in fondo al tunnel accessosi nel maggio del 2022, quando nella semifinale del Roland Garros contro Rafa Nadal ruzzolò nella polvere rossa dello Chatrier lacerandosi i legamenti della caviglia, è diventato per Alexander Zverev in questi mesi sempre più grande, sempre più luminoso, e adesso a Sascha non resta che compiere quell'ultimo passo per lasciarsi ombre e buio alle spalle e lasciarsene finalmente accecare

L'occasione è la sfida che lo attende ai quarti di finale contro il n.2 del mondo Carlos Alcaraz. Un match cui il tedesco n.6 del seeding è arrivato collezionando quattro vittorie molto diverse tra loro scampando insidie e maratone, come chi sa che ogni punto sarebbe stato fondamentale per ritrovarsi dove si trova adesso. Le risposte che andava cercando, Zverev le ha ormai ottenute. Non resta ora che l'ultimo passo, il test decisivo che lo ricollochi - tanto nel gioco quanto nelle convinzioni - dove lui sente di poter stare. 

Arrivarci non è stato facile. Anche qui in Australia, dove ha perso il primo set del primo turno giocato contro il connazionale Koepfer. Per non dire della maratona contro lo slovacco Lukas Klein (n.163 Atp), risoltasi solo al super tie break del quinto set dopo quattro ore e quaranta minuti. Una faticaccia, a cui in conferenza stampa si è aggiunto l'imbarazzo di dover rispondere a una domanda - l'unica lui rivoltagli - circa il processo che lo vede coinvolto per abusi domestici da Brenda Patea, madre di sua figlia, per cui è stato già multato da un tribunale di Berlino di 500.000$ - decisione su cui lui stesso ha fatto ricorso - e le sue intenzioni di presenziale o meno in aula quando a maggio si terrà l'udienza: "Wow, che domanda - ha risposto Zverev - Ho appena giocato 4 ore e 40 minuti e questa non era davvero la prima domanda che mi aspettavo di ascoltare. Ma non ne ho idea, sarà a maggio"

Scrollatosi di dosso le ambizioni del giovane americano Michelsen con un secco 3-0, ecco agli ottavi arrivare il secondo match vinto alla distanza contro il britannico Norrie: ancora cinque set, ancora un super tie break senza dover annullare alcun match point, a conferma di come anche nei momenti clou il tedesco abbia invece imparato a ritrovare calma e concentrazione per uscirne indenne.

Alexander Zverev (Getty Images)

Archiviata la vittoria contro il britannico, non sono mancate per lui domande su una condizione fisica che rischiava di presentarsi sbiadita una volta giunto al grande appuntamento: "Sto bene, sono al 100% - ha invece tagliato corto lui - è ovvio che se giochi di meno ti senti più riposato ma sto bene, non come agli Us Open quando fisicamente mi sono sentito esausto. Penso inoltre che scendere in campo alle 7 della sera sulla Rod Laver Arena per affrontare il n.2 del mondo ti dia una bella spinta, e spero che si riveli un bel match".

I precedenti gli sorridono. E' infatti in vantaggio 4-3 negi scontri diretti contro il murciano, e nel loro ultimo confronto giocato nel girone delle Nitto Atp Finals è stato proprio Zverev a imporsi in rimonta in tre set. E prima di Torino, l'ultima sua vittoria contro Alcaraz risaliva a un altro quarto di finale, quello vinto a Parigi nel 2022 prima del fatale incidente. Coincidenze, forse. Che in questi casi aiutano però, quando si deve scavare negli archivi della propria memoria per trovare l'ispirazione giusta per compiere il grande salto. 

"Nel tie break del quinto credo di aver giocato il mio miglior tennis, ed è una cosa molto importante - ha riflettuto ancora Zverev nel post match contro Norrie - Per buona parte del match non mi sono sentito a mio agio in campo, non riuscivo a colpire la palla bene come avevo fatto nei turni precedenti. Ma alla fine sono ai quarti di finale ed è un risultato che mi rende molto contento". Come chi ha imparato a riconoscere la felicità, e sa che prolungarla dipende ora da un'altra partita di tennis.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti