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Berrettini supera l'australiano in tre set a Wimbledon e raggiunge il terzo turno. Affronterà Alexander Zverev che ha eliminato il giapponese Watanuki
di Alessandro Mastroluca | 07 luglio 2023
Col sorriso nell'anima e il martello nel braccio, motivo del soprannome di "Hammer", Matteo Berrettini raggiunge il terzo turno a Wimbledon. Come un'anomalia, come una distrazione, come un dovere, per citare Fabrizio De André. Dopo i dubbi e gli infortuni, due settimane dopo le lacrime per la sconfitta contro l'amico Sonego a Stoccarda, a Wimbledon si rivede la miglior versione del romano dalla finale ai Championships del 2021, la prima per un italiano nella storia del torneo.
Berrettini, unico italiano capace di partecipare a due edizioni consecutive delle Nitto ATP Finals in singolare e di finire due stagioni di fila nella Top 10 da quando esiste il ranking ATP computerizzato, ha sconfitto 63 64 64 Alex De Minaur, numero 17 del mondo. L'urlo finale suona come una liberazione, una manifestazione d'orgoglio, un riaffermare la sua voglia di esserci. Come prima. Più di prima. Per un posto negli ottavi incontrerà Alexander Zverev, oggi numero 21 del mondo, che ha battuto 64 57 62 62 il giapponese Yosuke Watanuki, numero 116.
Si incontreranno per la sesta volta, la prima sull'erba. L'azzurro l'ha battuto solo in un'occasione, agli Internazionali BNL d'Italia del 2019. Fu una vittoria speciale per Berrettini, la prima in carriera contro un Top 10.
Matteo parte subito forte. Perde un punto nei primi due turni di battuta, e in mezzo piazza il break che decide il primo set. Ma E' efficiente come nei giorni migliori, Berrettini, con i colpi di inizio gioco. Servizio e diritto fanno la differenza e depotenziano De Minaur che pure prova a far valere la velocità negli spostamenti per neutralizzare le variazioni e le palle corte dell'azzurro. Ma poco può fare quando Berrettini accelera con il diritto, anche da sinistra, in contropiede. I cambi di direzione sull'erba non sono facili nemmeno per il diabolico "Demon".
Il secondo set si apre invece in salita per Berrettini che nel secondo game perde il primo punto con la prima e si complica la vita. Un diritto e una volée di rovescio affossate a rete, ma da posizioni tutt'altro che impossibili, consegnano a De Minaur la prima palla break. Berrettini la salva benissimo, poi ne cancella anche una seconda e tiene dopo il primo turno di battuta complicato della partita, durato 14 punti. E' il momento migliore di De Minaur risponde con continuità, raccatta tutto in ogni angolo e contrattacca, con colpi piatti e filanti.
Scampato il pericolo, Berrettini piazza il colpo del ko: break immediato, nel game successivo. La serie di quattro punti di fila con cui sale 2-1 e servizio è un messaggio impossibile da fraintendere. E' il segnale del Matteo gladiatore per scatenare l'inferno. Anche Lleyton Hewitt, icona di spirito combattivo e mentore di De Minaur, sembra perdere le speranze nelle sue chances di rimonta.
In meno di un'ora Berrettini chiude anche il secondo set. E nel terzo, ancora più che negli altri due vista la libertà consentita dal punteggio, la sua mano diventa alternativamente piuma e ferro. Ricami sotto rete, diritti pesanti, recuperi sorprendenti. Tutto un repertorio che i tifosi ormai da tempo speravano di rivedere, squadernato sul campo 18 per la gioia del pubblico presente.