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Sinner, addio a Ferrara e Naldi: "Ho perso la fiducia"

Jannik Sinner ha interrotto la collaborazione con Umberto Ferrara e Giacomo Naldi dopo l'assoluzione per la positività al Clostebol. "Ci siamo separati, auguriamo loro buona fortuna" conferma l'ufficio stampa del numero 1 del mondo

23 agosto 2024

Jannik Sinner allo US Open (Getty Images)

Jannik Sinner allo US Open (Getty Images)

E' arrivata al capolinea l'esperienza di Umberto Ferrara e Giacomo Naldi nel team di Jannik Sinner. A New York ci sono solo i suoi due coach, Darren Cahill e Simone Vagnozzi, come anticipato dallo stesso Cahill a ESPN. Sinner ha deciso di interrompere del tutto la collaborazione. La comunicazione è arrivata già al fisioterapista e al preparatore nella giornata di oggi. Giacomo Naldi e Umberto Ferrara "non fanno più parte della squadra. Ci siamo separati e auguriamo loro buona fortuna" conferma l'ufficio stampa del tennista azurro.

"Hanno avuto un ruolo notevole nella mia carriera. Abbiamo lavorato insieme due anni, abbiamo fatto un lavoro incredibile insieme, con grandi successi. Ora per via di questi errori non sento più la fiducia per continuare con loro" ha detto Sinner in conferenza stampa durante il Media Day alla vigilia dello US Open. Il numero 1 del mondo ha parlato anche della necessità di "aria nuova" nel team.

La decisione, per molti versi inevitabile, matura dopo l'assoluzione per la positività al Clostebol causata, secondo la versione dei fatti di Sinner e del suo team ritenuta credibile dal tribunale indipendente che ha giudicato il caso, per contatto accidentale con il Trofodermin, spray che contiene la sostanza proibita acquistato da Ferrara a Bologna a febbraio e utilizzato da Naldi per una ferita al dito prima di massaggiare Jannik durante il torneo di Indian Wells.

Umberto Ferrara aveva lavorato con Vagnozzi anche quando seguiva Cecchinato e Travaglia. Ferrara era il responsabile della parte del lavoro che a Sinner piace meno, il lavoro in palestra: se fosse per lui, come ha detto anche Vagnozzi a Torino in occasione delle Nitto ATP Finals, starebbe sempre in campo con una racchetta in mano.

Nel lavoro atletico, spiegava a maggio a Repubblica, "facciamo attenzione al discorso della forza, ma senza però tralasciare le altre componenti: alla fine il tennista ha bisogno di tutte le componenti che gli permettano di essere performante. Il mio lavoro è cercare di trovare la strada per permettergli di potersi esprimere al meglio”.

Lo staff di Jannik Sinner. A destra in piedi Darren Cahill e accanto Simone Vagnozzi. Seduti in prima fila Giacomo Naldi (primo a sinistra) e Umberto Ferrara (Getty Images)

Il fisioterapista Giacomo Naldi aveva lasciato la Virtus Bologna di basket per seguire Sinner. "Jannik non è un Alcaraz o uno Shelton, non ha la loro massa muscolare, è longilineo e alto. In questo ricorda Djokovic - ha detto Naldi a Libero -. Per ottimizzare il servizio abbiamo lavorato molto sull'articolazione della spalla per rendere i muscoli meno rigidi. Poi Ferrara ha perfezionato il gioco di gambe, e si nota in campo". 

Adesso Sinner dovrà cambiare ancora nuovo, e non sarà così semplice ricreare quella perfetta alchimia evidente all'interno del suo team, come dimostra l'abbraccio dopo la vittoria all'Australian Open. La vicenda del Clostebol ha cambiato tutto.

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