“Sono felice per il torneo, che avevo iniziato con grandi dubbi, ma triste per come è finita oggi”. A mente fredda Jannik Sinner ritroverà il sorriso, ma nella conferenza stampa andata in scena a pochi minuti dalla fine della semifinale con Carlos Alcaraz, fatica a togliersi dalla mente le fasi che hanno definito l’esito del match: “Ovviamente sono dispiaciuto per come è andata oggi - spiega - . E’ stato un gran match, la chiave è stata la sua capacità di giocare meglio nei momenti importanti dei set che poi ha vinto. Rispetto allo scorso anno comunque sono migliorato molto su questa superficie, e tra poche settimane avrò un’altra opportunità di giocare qui, alle Olimpiadi, un torneo a cui tengo tantissimo”.
Il match è stato caratterizzato da alti e bassi che hanno tenuto con il fiato sospeso i 15mila del ‘Philippe Chatrier’: “Quando giochi 4 ore, cinque set così combattuti, sono molti gli aspetti da valutare. Sono partito meglio di lui, sono andato avanti di un set e un break, poi ho iniziato a servire un po’ peggio mentre lui ha cambiato qualcosa e ha iniziato ad alzare la traiettoria. Oggi poi era un più caldo e la palla rimbalzava di più. Anche nel quinto ho avuto qualche chances ma alla fine la cosa positiva è che ho fatto un passo avanti su questa superficie e speriamo possa aiutarmi per le Olimpiadi”.
A chi gli fa notare gli oltre cento errori gratuiti che hanno caratterizzato il match, Jannik risponde deciso: “Quando sei seduto lì sembra tutto facile – spiega con decisione ed educazione – oggi in campo c’era un po’ di vento che forse da fuori non si percepiva. E poi con Carlos ci conosciamo meglio, c’era tensione per una partita di prestigio che metteva in palio una finale che non avevamo mai raggiunto in carriera. Non possiamo sempre fare la partita perfetta ma le nostre saranno sempre sfide di altissimo livello perché fisicamente siamo messi bene e tennisticamente anche. Con lui ci saranno sempre belle sfide ma gli errori ci stanno. Di certo per il futuro dovrò provare qualcosa di diverso”.