Chiudi
Le parole a caldo di Jannik Sinner nell'intervista a Jim Courier dopo la vittoria in semifinale su Novak Djokovic all'Australian Open
26 gennaio 2024
“La fiducia dalla fine dello scorso anno è altissima, mi ha dato la sicurezza di poter giocare con i migliori al mondo. Domenica sarà la mia prima finale Slam e vedremo come andrà: scenderò in campo col sorriso e farò del mio meglio. Guarderò la semifinale tra Medvedev e Zverev: io sono un grande appassionato di tennis e tra l’altro ora sono anche un po’ più tranquillo…. Sono entrambi giocatori incredibili: Sascha è tornato al 100%, Daniil sta giocando bene, speriamo sia una bella partita. E vediamo chi ci sarà dall’altra parte della rete”. Nell'intervista a caldo dopo la partita Jannik Sinner è visibilmente soddisfatto, e ci mancherebbe altro, dopo la vittoria su Novak Djokovic che gli ha aperto le porte della prima finale Slam in carriera.
"La mia famiglia è a casa, non sono qui. In Europa sono le 8.15, buongiorno ragazzi! Ma non solo alla mia famiglia, a tutte le persone che mi sono vicine e a tutti i tifosi italiani. Ci sono anche Bolelli e Vavassori in finale di doppio! È bello avere tanti italiani ancora in corsa. Sono felice del calore che arriva da casa ma anche del supporto dei tifosi qui a Melbourne. Ci vediamo Domenica!” ha detto.
Quella contro Djokovic, ha spiegato, "è stata una partita durissima. Io ho iniziato benissimo. Per due set lui ha sbagliato tanto, dava la sensazione che non stesse bene. Ho cercato di spingere e spingere ancora. Nel terzo set ho avuto il match-point, ho sbagliato il diritto ma questo fa parte del gioco. Volevo essere pronto per il set successivo, ho iniziato alla grande, l’atmosfera è stata stupenda. Non vedevo l’ora di giocare questa partita, è bello giocare contro un giocatore così, con lui avevo perso la semifinale a Wimbledon ma puoi imparare da partite così. Sono felice di aver condiviso questo oomentoo con voi e con il mio team”.
"Cosa c’è nel mio gioco che mi permette di battere Djokovic? Non lo so- ha ammesso -. Abbiamo un tennis simile. Lui è un grande battitore: cercavo di far partire il più volte possibile lo scambio sul suo servizio. A volte provavo ad indovinare esattamente le traiettorie. Comunque è bello giocare questo torneo e capisco perché lo chiamano Happy Slam”.
Jim Courier gli ricorda una vecchia intervista in cui Djokovic aveva detto dove Jannik avrebbe potuto migliorare: “E’ una storia vera. Quando avevo 16 o 17 anni ho avuto la possibilità di allenarmi con lui a Monte-Carlo: mi aveva detto che in partita le cose sarebbero state molto diverse, mi ha detto che dovevo essere il più imprevedibile possibile e che dovevo crescere al servizio. Ho ancora la sensazione di poter migliorare moltissimo ed è per questo che ho una grande squadra con me perché continueremo a cercare di farlo”.
Binaghi a SuperTennis: "Può essere una svolta generazionale per il tennis mondiale"
La cronaca della vittoria su Djokovic (Castaldo, da Melbourne)
Zero palle break a Djokovic, record negli Slam: i numeri (Mastroluca)
Rivivi la partita: i 20 scatti da ricordare
L'intervista a caldo: "Prima finale Slam? Giocherò col sorriso"
Djokovic ammette: "Sinner mi ha dominato, merita la finale"
Sinner, quinto italiano in finale Slam in singolare maschile (Marianantoni)
Italia, tutte le finali Slam della storia (Mastroluca)
Ranking ATP: Sinner può diventare numero 3
Vagnozzi, Cahill e gli altri: la squadra che fa grande Sinner
Tutto Sinner dalla A alla Z (Giammò)
La curiosità: perché lo chiamano "Fox"
La storia: alla Lambertenghi i primi passi della generazione Sinner (Anderloni)
Quella prima visione di Jannik a Roma (Anderloni)