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Si conclude oggi lo US Open 2023. Su SuperTennis dalle 22 la finale di singolare maschile Djokovic-Medvedev. Alle 19 si assegna il titolo di doppio femminile. Tutto in chiaro, gratis e per tutti
di Alessandro Mastroluca | 10 settembre 2023
Dopo due anni, Novak Djokovic e Daniil Medvedev tornano a giocarsi il titolo allo US Open. Nel 2021 il moscovita l'ha sconfitto con un triplo 64. Ha vinto così il suo primo major e fermato il serbo a un match dall'essere il primo uomo a completare il Grande Slam dopo Rod Laver nel 1969. L'appuntamento con la storia è fissato alle 22, in diretta e in esclusiva su SuperTennis, in chiaro.
Medvedev punta al secondo Slam su cinque finali giocate, Djokovic al 24mo major: un traguardo raggiunto nella storia del gioco solo da Margaret Court.
Il serbo, che ha vinto 11 Slam su 14 finali giocate dopo aver compiuto trent'anni, potrebbe conquistare tre majornin stagione per la quarta volta in carriera (2011, 2015, 2021).
Alla decima finale allo US Open, eguagliato il record di Bill Tilden, Djokovic può diventare il più anziano vincitore nella storia del torneo e battere il primato di Ken Rosewall, campione a 35 anni nel 1970.
Per conquistare il titolo Medvedev deve riuscire in una piccola impresa che non ha mai completato finora: battere Djokovic due volte di fila. Ha infatti fermato il serbo in finale a Dubai a marzo. Ad oggi è l'unica sconfitta di Nole sul duro in stagione. Se dovesse riuscirci, sarebbe anche il primo a sconfiggere le prime due teste di serie in una stessa edizione dello US Open dal 1975: Manolo Orantes superò la numero 2 Guillermo Vilas in semifinale e la numero 1 Jimmy Connors in finale.
Il primo set potrebbe essere decisivo. Medvedev ha vinto 47 partite su 48 in stagione dopo aver vinto il parziale d’apertura (272-28 il bilancio in carriera). L’unica rimonta l’ha subita contro Adrian Mannarino a ‘s-Hertogenbosch. Djokovic ha vinto invece 72 partite su 73 allo US Open quando ha vinto il primo set, e 38 su 40 in stagione. Tuttavia, Djokovic ha un rendimento migliore nel 2023 quando ha perso il primo set. Il serbo ha completato sei rimonte in nove partite, Medvedev 8 su 18.
La finale avrà un impatto anche nella corsa per il posto di numero 1 del mondo a fine stagione. Djokovic è già sicuro di superare Alcaraz e tornare numero 1 nel ranking ATP da lunedì. Nella Race, la classifica basata sui soli risultati stagionali che a fine anno risulterà identica al ranking tradizionale, lo scenario è ancora in piena evoluzione.
Se Djokovic dovesse conquistare il suo 24mo Slam, allora sarebbe primo anche nella Race davanti ad Alcaraz, e con un vantaggio di 2.355 punti su Medvedev, a quel punto quasi fuori dalla corsa. Se invece il moscovita dovesse sorprendere Djokovic, allora le sue possibilità di finire per la prima volta una stagione in vetta al ranking aumenterebbero non poco. Sarebbe sempre terzo nella Race, ma a 785 punti da Alcaraz e 755 da Djokovic. E tutto tornerebbe in discussione.
Prima della finale di singolare maschile, alle 19 ora italiana sull’Arthur Ashe si giocherà anche la finale di doppio femminile. In uno scontro quasi impossibile da pronosticare alla vigilia Gabriela Dabrowski e Erin Routliffe, che giocano insieme solo da un mese, sfidano le campionesse dello US Open 2020 Laura Siegemund e Vera Zvonareva.
Dabrowski e Routliffe puntano al primo titolo Slam in doppio, non solo in coppia. La canadese, che ha vinto 13 titoli Slam, nei major vanta una finale a Wimbledon nel 2019. Allo US Open, invece, è arrivata al massimo in semifinale.
Routliffe, seconda neozelandese in finale in uno Slam in doppio femminile dopo Judy Chaloner, campionessa all’Australian Open 1979, non era mai andata oltre gli ottavi a Flushing Meadows. E nei major il miglior risultato prima di questo torneo erano i quarti a Wimbledon del 2022 con Rosolska.
Siegemund e Zvonareva hanno dalla loro l’esperienza di venti tornei giocati insieme. Una serie iniziata proprio con lo US Open 2020 che hanno finito per vincere: è stato il primo di quattro trofei conquistati in doppio femminile. Allo US Open, nelle altre partecipazioni, la tedesca non era mai andata oltre gli ottavi. Zvonareva, invece, aveva vinto un’altra volta, al debutto nel 2006, con Nathalie Dechy.