"> ">
-
Slam

Wimbledon, Paolini: “L'erba mi diverte, ho capito che posso giocarci bene”

La Paolini, testa di serie numero 7, non aveva mai vinto un match sui prati di Londra: “Ero nervosa, è stato un match pieno di alti e bassi"

di | 01 luglio 2024

Jasmine Paolini (Getty Images)

Jasmine Paolini (Getty Images)

La prima vittoria, da testa di serie numero 7, nella stagione della consacrazione, sui campi che fino a poche settimane fa rappresentavano la più grande incognita della stagione. Jasmine Paolini è alla quarta partecipazione nel torneo di Wimbledon e mai prima di questo 2024 era riuscita a superare il primo turno.  Magari un anno fa avrebbe accolto questo risultato con stupore, oggi lo fa invece con la naturalezza e la consapevolezza delle più grandi.  


“Oggi ero un po’ nervosa – spiega nel corso della conferenza stampa andata in scena nella Room 2 dell’All England Club - , è stato un match pieno di alti e bassi, complicato. Lei è una giocatrice pericolosa che ti fa pensare tanto, rallenta, utilizza molto il back e sa venire bene a rete. La conosco, anche perché abbiamo la stessa età, e già lo scorso anno a Palermo avevamo giocato un primo set durissimo. Oggi ero tesa e facevo fatica a rilassarmi e a lasciarmi andare, tennisticamente parlando. Ho cercato di alzare il livello e di far uscire un po’ di personalità, di andarmelo a prendere... e solo in quel momento mi sono sentita più libera”.  

Leggi anche -  Wimbledon, il day 1 degli italiani live

Leggi anche - Sorpresa Lulu Sun, vincono Osaka e Raducanu

8BAC14F1-144A-491E-9228-7D0EAF868DAC
Play

L’erba di Londra e il sorteggio non sono mai stati troppo benevoli con la tennista toscana: “Anche negli anni passati avevo giocato buoni match, tutti due persi al terzo set. Il fatto che noi ci sia la Kvitova (con cui ha giocato all’esordio nel 2022 e nel 2023, ndr) è già una buona notizia! – e ci scappa la risata più bella del tour - E’ vero, da testa di serie alta i primi turni sulla carta devi vincerli, ma nel tennis non si sa mai; basti pensare alla possibilità di trovarsi contro una Muchova, una Osaka o una specialista dei prati. La stagione su questa superficie è iniziata benissimo, a Eastbourne ho espresso un ottimo tennis, e non è mai facile su una superficie su cui si gioca solo tre settimane l’anno. Bisogna essere bravi ad adattarsi in fretta. Il torneo di Eastbourne è stato molto positivo, le partite con Kasatkina e Boulter sono state ottime e mi hanno fatto capire che qui ci posso giocare”. 

Jasmine e coach Furlan hanno affilato in questo modo le armi per i Championships: “Siamo arrivati sull’erba con qualche giorno di anticipo per adattarci al meglio – spiega - La cosa più difficile all’inizio sono i movimenti. Ho lavorato sul servizio e sulla risposta, sulle distanze e gli angoli, inoltre qui uso molto di più lo slice. Renzo mi ha consigliato di stare bassa e non cercare di stravolgere troppo il mio gioco. In passato facevo proprio quell’errore, mi avvicinavo molto e provavo a giocare di controbalzo. Invece la cosa più importante è mantenere la mia identità di gioco”.

Paolini-Sorribes Tormo 75 63, il match in breve

55' per un primo set bizzoso e dall'andamento imprevedibile. Subì un break nel primo turno di battuta, Paolini è andata ritrovando il suo gioco opposta a un avversaria che variando dal fondo ha fatto di tutto per impedirglielo. Quattro break complessivi, percentuali di punti messi a segno con le rispettive prime leggermente superiori al 50%, ma ben 22 gratuiti concessi dalla toscana alla spagnola, arresasi solo al dodicesimo game e al terzo set point.

Annullate tre palle break nel primo gioco del secondo set, Paolini si porta avanti 4-0 lasciando intuire di poter finalmente indirizzare il match in suo favore. Errore. Sorribes Tormo, una volta interrotta l'emorragia, si riporta sotto fin sul 4-3 aiutata dagli errori dell'italiana (oltre 40, tra gratuiti e forzati) e da un tennis lineare che però la abbandona sul più bello. Nonostante gli errori contribuiscano a disfarle più volte il gioco, Paolini è brava a no farsi prendere dallo sconforto e nel trovare nel gioco a rete il suo alleato migliore riuscendo alla fine ad ottenere la sua prima vittoria a Wimbledon. (R. Giammò)

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti