-
Wta

"Si allena col sorriso". Attenti a Tyra, la stella Usa con l'Italia nel cuore

Classe 2008, numero 4 dell’Itf Junior ranking, Tyra Caterina Grant è nata a Roma ma gioca per gli Stati Uniti. Cresciuta alla corte di Riccardo Piatti, ha appena vinto il titolo di doppio a Wimbledon ed è la migliore under 18 americana. Suo papà è l'ex cestista newyorkese Tyrone Grant

18 luglio 2024

Ogni coach che lavora con giovani atleti deve inevitabilmente avere a che fare con le famiglie dei propri allievi. Che siano potenziali talenti o semplicemente ragazzini che amano praticare uno sport per passione, l'esempio positivo di uno o più genitori con un passato da atleta di successo può giovare. Una sorta di trampolino di lancio naturale per le inclinazioni di ogni aspirante campioncino.

Così è stato anche per l’americana ma - come vedremo - per certi versi italianissima Tyra Caterina Grant. Che, nonostante i suoi 16 anni appena compiuti, è già uno dei talenti più interessanti del circuito femminile. Numero 4 del ranking Juniores, Tyra è figlia dell'ex cestista americano Tyrone Grant, trasferitosi in Italia per giocare a pallacanestro e centro di tante squadre europee, tra cui l’Olimpia Milano e la Virtus Bologna a metà degli anni 2000.

Tyra è nata a Roma il 12 marzo del 2008 ed è cresciuta fino a 7 anni con la mamma Cinzia Giovinco (è lei ad averle trasmesso la passione per il tennis, sua prima maestra sul campo e oggi anche manager) a Vigevano. Dopo una lunga esperienza presso l'Accademia di Riccardo Piatti a Bordighera (ci è andata a 8 anni), si è trasferita all’inizio del 2023 a Orlando, in Florida, per allenarsi con la United States Tennis Association.  “La speranza - ha raccontato saggiamente proprio Cinzia Giovinco in un’intervista di qualche anno fa - è che i genitori e gli allenatori stessi possano prendere coscienza delle fragilità che i piccoli tennisti possono avere, incoraggiandoli a trovare fiducia in se stessi e a lavorare con disciplina, stando ben attenti a non consumarli fisicamente e psicologicamente”.

Tyra Grant ha deciso quest’anno di tornare a vivere in Italia e, dopo aver passato qualche mese alla corte di Matteo Sacchi a Novara, ha definitivamente scelto l’Elite Tennis Center dell’ex pro monegasco Jean-René Lisnard (l’ex coach di Mirra Andreeva) a Cannes, per fare il decisivo salto di qualità. Ma Tyra - che colpisce per la sua personalità, a dispetto della giovane età - è già in rampa di lancio per un grande futuro. L’ultimo suo exploit lo ha ottenuto nel torneo Juniores di Wimbledon dove, in coppia con la connazionale e amica Iva Jovic, ha vinto la finale del doppio femminile di Under 18 contro le britanniche Mingge Xu e Mika Stojsavljevic (7-5 4-6 10/8).

Ma quello a SW19 non è il solo risultato di rilievo della sua giovane carriera: ha vinto infatti - sempre in doppio - i titoli juniores agli Open di Francia nel 2023 e agli Australian Open nel 2024, sfiorando il titolo al Roland Garros, come in singolare agli Internazionali d’Italia juniores, il Trofeo Bonfiglio, dove ha perso solo in finale contro la stellina aussie Emerson Jones. “Mi alleno in Francia da poche settimane - ha raccontato proprio in quella occasione - ma ho già visto miglioramenti importanti, anche se l’Italia mi manca. A differenza delle mie connazionali, io adoro la terra anche se il mio gioco resta molto aggressivo. Ho un diritto carico che funziona bene sul rosso e un servizio in kick che mi aiuta molto. Quando ho iniziato ad allenarmi con la federazione statunitense – continua la Grant – ero quella con il ranking più basso, ma ho lavorato sodo e sono contenta dei progressi che ho fatto, e che mi hanno portato oggi a invertire la situazione”.

Tyra confessa una passione totale per Novak Djokovic ma, tra i suoi idoli, non poteva mancare l'attuale numero 1 Atp che Tyra ha conosciuto proprio al Piatti Tennis Center: Con Jannik abbiamo passato sette anni a Bordighera per poi ritrovarci d’estate, al Camp dell’Isola d’Elba, dove ci siamo allenati tante volte insieme. Si vedeva che aveva qualcosa di speciale, ma direi che ha decisamente superato le mie aspettative (ride, ndr.). Ed è sempre bello abbracciarlo quando ci rivediamo ai tornei del Grand Slam”.

A metà maggio, proprio per ammirare i progressi della figlia, direttamente da New York, è arrivato sui campi del Tennis Club Milano Bonacossa papà Tyrone: “Sono molto soddisfatto di come sta crescendo - ha raccontato -, ha lavorato tanto in questi anni e ha ancora tanta strada da fare. Per me, semplicemente vedere giocare lei e suo fratello è una grande gioia (Tyra ha un fratello minore di nome Tyson, anche lui promettente tennista). Tyra è ancora giovane, per cui ha bisogno di essere supportata, ma è già molto indipendente. Ha deciso che aveva bisogno di nuovi stimoli e ha deciso di andare ad allenarsi in Francia, ma la cosa divertente è che è allenata dallo stesso coach che la seguiva al Piatti Tennis Center (si riferisce al francese Sliman Taghzouit, che ha lavorato a Bordighera dal 2017 al 2019, ndr)". 

In Italia, tanti appassionati di basket ricordano Grant. Giocatore difficile da decifrare per gli avversari, riusciva sempre a farsi spazio sotto i tabelloni con i suoi 202 centimetri. “A differenza di quello che si potrebbe pensare - ha concluso l’ex cestista che torna sempre volentieri in Italia - non ho mai forzato i miei figli a fare sport. Non sono certo uno di quei genitori che costringono i loro bambini a sacrificarsi per ore sul campo. Non ho mai detto loro: ‘Hey, dovete fare sport!’. Anzi, quando erano piccoli, non ho mai parlato di sport con loro. Ma quello che gli dico sempre è che, se vogliono fare sport, devono farlo seriamente. Questa è per me la cosa più importante. Altrimenti non ha senso sprecare tempo se non si vuole raggiungere un obiettivo. Se è così, e mentre giocano riescono anche ad avere un grande sorriso sul volto, avranno sempre il mio sostegno. Sostegno totale senza nessuna aspettativa: vincano o perdano, non è quello che conta. L’importante è migliorare”.

Figli d'arte (ma di altri sport): i più famosi

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti