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Si imprime più rotazione alla palla con una tensione alta delle corde o con una bassa? Perché? Intanto va tenuto presente che nessuna racchetta, corda o attrezzatura può imprimere rotazione come una corretta esecuzione tecnica
di Gabriele Medri | 13 novembre 2019
Il tema della produzione delle rotazioni è un argomento molto interessante ma una premessa fondamentale è d'obbligo. Nessuna racchetta, nessuna corda o altro elemento tecnico è in grado di dare rotazione come una corretta tecnica di esecuzione, dato che la componente tecnica, la corretta esecuzione del gesto, la decontrazione e il corretto uso della catena cinetica garantiscono la produzione di rotazione impressa alla sfera in modo preminente.
Fatta questa necessaria premessa, valutiamo quali elementi possono contribuire all'amplificazione della rotazione impressa alla sfera, sia nel caso del top spin sia nel back spin.
È questo il motivo per il quale alla ricerca delle rotazioni in top spin si tendano a privilegiare tensioni medio-basse, calibri sottili e rigidezze statiche non troppo elevate accoppiate a una elevata resilienza della corda.
Ovviamente la rigidezza del filamento come pure il calibro saranno da commisurare alla potenza del giocatore come pure alla larghezza delle maglie della racchetta, dato pure che la corda deve essere scelta in base alla “cilindrata” dell'atleta che trarrà vantaggi tanto più tangibili quanto più sarà in grado di deformare la corda a contatto con la sfera.
Un elemento che spesso si tende a comunemente considerare come determinante nell'imprimere rotazione alla sfera è la sezione della corda, trascurando il fatto che la forma di per sé ha un'incidenza del tutto trascurabile in termini di attrito fra sfera e corda, ovvero poco incide sulla presa di rotazioni, ma incide al contrario in misura interessante nei riguardi della risposta dinamica che si ha fra corda e corda, ovvero quello che viene comunemente detto snap-back.