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Melbourne è la prima vetrina dell’anno per mettere in mostra innovazioni e cambiamenti sul piano dell’attrezzature. La n.1 del mondo Barty e il nostro Sinner hanno usato nuovi modelli; Camila Giorgi e Rublev, oggetti misteriosi
di Enzo Anderloni | 25 gennaio 2020
Il cambio più evidente visto a Melbourne Park è quello della n.1 del mondo Ashleigh Barty che, dalla collezione delle Head Speed, è passata alla nuova Gravity, la stessa racchetta di cui lo scorso anno è diventato testimonial Alexander Zverev.
Da un punto di vista visivo, è molto particolare il fatto che presenti una livrea bicolore: sul fondo nero una faccia è verde acqua, l’altra rosso/arancio, in entrambi i casi la verniciatura è opaca.
Per chiudere con gli spunti offerti dalle novità di casa Head, marchio in movimento evoluzione, impossibile non notare che Jannik Sinner (e Coco Gauff) avevano in pugno delle Head Speed diverse dalle solite, con la testa tutta bianca e il cuore nero, al contrario della versione classica vista finora.
In realtà si tratta della nuova versione dell’attrezzo, che è anche di Novak Djokovic, prevista nei negozi in primavera. Nole infatti si affida ancora alla sua Limited Edition, Head Speed X MP, nera e oro, creata per celebrare i 10 anni dal lancio della prima Speed.
L’attrezzo dell’azzurra, che è arrivata al terzo turno, mostra un piatto più grande della media, uno spessore consistente, un pattern a maglia larga, con le corde verticali più esterne che si aprono leggermente verso la testa. Chi le ha avute per le mani parla di uno stampo che ricorda certi modelli Head.
Già a Wimbledon Camila aveva un telaio senza nome, bianco e verde. Qui è diventato bianco e blu, a intonarsi con la divisa, sempre disegnata da mamma Giorgi e sempre marchiata Canpack, un’azienda polacca che fa tutt’altro che abbigliamento. Si occupa infatti principalmente di packaging in metallo (un esempio: le lattine per le bibite).
L’idea è che, rispetto alla Babolat Strike che utilizzava in precedenza, questa racchettaaiuti di più Camila in termini di spinta e tolleranza sui colpi decentrati. Dettaglio tecnico riconoscibile: un cuore molto ampio con 4 passacorde doppi all’interno.
Un attrezzo fresco di lancio sul mercato è la nuova Yonex Ezone 98 maneggiata con la solita maestria da quel genio mattacchione di Nick Kyrgios. Si tratta dell’attrezzo più universale tra i prodotti di punta del colosso giapponese, utilizzato benissimo (purtroppo per noi) anche dall’ungherese Marton Fucsovics contro Jannik Sinner.
Per le nuove Ezone Yonex ha lavorato su un ulteriore ampliamento della parte alta del caratteristico piatto isometrico (più squadrato rispetto agli altri marchi e quindi con le corde centrali, sia verticali che orizzontali, di lunghezza più omogenea rispetto alle forme più rotonde o ovalizzate), per aumentare la tolleranza degli impatti non perfettamente centrati in quella zona dell’ovale dove gli atleti colpiscono più frequentemente.
EZone è il classico attrezzo da gara che mette d’accordo il giocatore di alto livello e il buon tennista di club: spinta generosa, buon controllo, giusto comfort. Per il bad boy australiano, una racchetta efficace ma gentile.