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Racchette e corde

Non solo peso: perché il bilanciamento è cruciale

Il bilanciamento è un aspetto cruciale da tenere presente e valutare quando si sceglie una racchetta. Cambia la percezione del peso dell’attrezzo, l’effetto leva, e può avere ripercussioni clamorose non solo sul gioco ma anche sulla salute. E poi tenete presente che per la scienza ogni caratteristica tecnica richiede una sfumatura precisa. Una guida per fare tutte le valutazioni del caso

di | 04 agosto 2020

Prendendo in considerazione le caratteristiche di un telaio da tennis è necessario non fermarsi esclusivamente al parametro del peso ma andare oltre per poter avere un identikit definito della racchetta che abbiamo davanti.

Il primo dato da prendere in considerazione è senza alcun dubbio quello del bilanciamento del fusto, elemento che determina, a parità di altri parametri, differenti sensazioni in termini di giocabilità e di manovrabilità della racchetta.

Proviamo a pensare a come la massa viene distribuita lungo il telaio e di come un baricentro spostato verso la punta, lontano dalla presa a parità di massa generale, comporti una sensazione di maggior peso dell’attrezzo a causa del maggiore “effetto leva” prodotto dal bilanciamento avanzato.

Come si calcola il bilanciamento della racchetta

Per i più esperti è abbastanza noto come racchette spesso leggere, se passate al vaglio della bilancia, possano restituire una sensazione di maggiore pesantezza rispetto a telai di peso maggiore; in questi termini appare dunque evidente come il “pickup weight” ovvero, il peso percepito dalla mano al momento della presa, abbia un’importanza determinante in termini di sensazione (di peso e di maneggevolezza) generale della racchetta.

Ma come si calcola il pickup weight, detto anche “primo momento” o “effetto leva”? Possiamo avere misura diretta di questa grandezza eseguendo una semplice moltiplicazione fra la massa della racchetta espressa in kg e il bilanciamento in cm come mostrato dall’esempio sottostante:

 

300g  ➡️ 0.300kg (peso)

320mm ➡️ 32.0cm (bilanciamento)

Pickup weight = 0.300 x 32.0 = 9.6kgcm

 

320g ➡️ 0.320kg (peso)

300mm  ➡️ 30.0cm (bilanciamento)

Pickup weight = 0.320 x 30.0 = 9.6kgcm

Dal risultato appare piuttosto evidente come:

due racchette di peso molto differente (20g) possano in termini di percezione di peso essere del tutto paragonabili e dunque come un attrezzo pesante possa in determinate condizioni sembrare più 'agile' di un attrezzo normalmente più leggero ma con bilanciamento più avanzato.

È quello che fanno solitamente i progettisti di telai nel momento in cui scelgono di spostare progressivamente il bilanciamento all’indietro con l’aumentare del peso della racchetta; operazione che viene spesso condotta con l’aggiunta di massa nella parte dell’impugnatura a parità di geometria e distribuzione delle masse nella parte alta del fusto e con effetti molto ben percepibili, come ben noto a tutti i giocatori ma anche ai semplici appassionati, in fase di gioco.

Il “balance” dunque determina in maniera diretta la sensazione di peso in fase di manovra della racchetta. Ma in che maniera, seppur in linea generale, si può intervenire sulla giocabilità e sulle attitudini di un attrezzo?

Un bilanciamento avanzato determina una maggiore aggressività e una sensazione di pesantezza che favorisce la potenza e la presa delle rotazioni a scapito della maneggevolezza e della mobilità della testa in fase di recupero e di manovra. Un comportamento più rude e diretto, meno comunicativo e sensibile apprezzato da chi ama colpire in modo deciso più che toccare e cesellare.

Bilanciamenti molto avanzati sono tipici delle racchette leggere e superleggere che compensano la mancanza di massa e forza battente con la maggiore consistenza della parte alta dell’ovale. Le racchette da 260-270-280g ad esempio sono caratterizzate da bilanciamenti statici piuttosto avanzati come pure larga parte dei telai oversize dal peso superleggero destinati ad un pubblico amatoriale ed over.

La “scuola spagnola” che vide la propria affermazione attorno al 2000 e che ebbe come primo “profeta” Carlos Moya e più tardi Rafael Nadal introdusse telai leggeri (o medio leggeri) e molto HH (head heavy, con più peso in testa) anche per giocatori agonisti di livello assoluto inquadrabili nelle categorie del contrattaccante da fondo e dell’attaccante da fondo, sfruttando la massa in testa per generare traiettorie molto cariche e pesanti, caratteristiche di gioco congeniali a questa impostazione dell’attrezzo a patto di riuscire a gestire con la massima decontrazione e velocità la testa dell’attrezzo.

I telai più tradizionali hanno profili contenuti, maggiore flessibilità e peso fra i 315 e i 330 grammi, accoppiati a bilanciamenti tra i 315 ai 300mm

Al contrario un bilanciamento arretrato, tipico degli attrezzi classici con massa più elevata favorisce senza alcun dubbio una maggiore maneggevolezza dell’attrezzo ed al contempo un maggiore feeling e pienezza di impatto.

I telai di questo tipo sono quelli più tradizionali con profili contenuti, maggiore flessibilità e masse comprese fra i 315 ed i 330g, accoppiati a bilanciamenti che possono andare dai 315 ai 300mm e sono quelli che generalmente si sposano perfettamente a uno stile di gioco a tutto campo, che preveda variazioni tecniche e tattiche e che non disdegni discese a rete e gioco di tocco.

Forse non tutti sanno che una presa in cuoio naturale pesa generalmente 10-15g in più di un grip di tipo sintetico e che questo contribuisce a spostare il bilanciamento del fusto di 10-15mm verso il manico con effetti molto ben percepibili anche da un giocatore non particolarmente esperto. In questo caso l’effetto combinato maggiore massa, spostamento del bilanciamento del telaio indietro e maggiore percezione degli spigoli può veramente cambiare in modo apprezzabile la sensazione in campo con effetti spesso inattesi e regalando un feeling del tutto nuovo allo stesso attrezzo.

Le ripercussioni sulla… salute

Un’occhiata d’obbligo è dovuta alle implicazioni che il bilanciamento può avere in termini di salute per le nostre articolazioni, elemento questo da non trascurare a qualsiasi livello, dato che sia per divertirsi che per competere è necessario assolutamente evitare di farsi male.

Bilanciamenti avanzati, che inducano una “eccessiva” sensazione di peso sulle articolazioni di polso e gomito, possono indurre e favorire sovraccarichi dell’apparato tendineo e muscolare con effetti diretti in termini di possibilità di contrarre infortuni tanto maggiori quanto maggiore lo sforzo che si deve esercitare per muovere l’attrezzo.

In molti casi la sensazione di pesantezza della testa ed effetto massa battente che il bilanciamento avanzato restituisce può essere sicuramente gradito in fase di messa in gioco e di scambio da fondo ma può al tempo stesso provocare un prematuro affaticamento con deperimento della prestazione e messa in evidenza dei limiti tecnici del giocatore.

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Un’ultima nota a riguardo di un possibile legame fra caratteristiche tecniche del giocatore e bilanciamento “ideale”.

  • Tutti coloro che sono dotati di rovescio a una mano dovrebbero privilegiare bilanciamenti arretrati (310-320mm) per favorire la mobilità della testa della racchetta che risulterebbe limitata da un balance particolarmente avanzato.
  • Al contrario i giocatori bimani hanno minori problemi nella gestione di bilanciamenti avanzati a causa dell’azione della mano non dominante e conseguente diminuzione del braccio di leva; in questo caso si possono adottare bilanciamenti da (330-340mm) con minori problemi di gestione.
  • I giocatori con preparazioni brevi e gioco di opposizione e manovra dovrebbero privilegiare masse medio alte e bilanciamenti arretrati per favorire la mobilità accoppiata alla stabilità dell’attrezzo mentre quelli con preparazioni ampie e lunghe potrebbero trarre maggiore vantaggio dall’accresciuta mobilità di una racchetta dal peso “medio-leggero” e bilanciamento da 320-330mm.

Ricordiamoci sempre di approcciarci in modo razionale alla scelta della nostra attrezzatura di gioco, con la curiosità di provare personalmente sensazioni e differenze, verificando sulla nostra pelle modifiche ed esperimenti facendo però sempre riferimento a tecnici competenti e preparati in grado di aiutarci nella scelta ed evitare possibili danni.

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