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L'intervista

Il bivio di Bolelli: dedicarsi solo al doppio?

A 33 anni, il bolognese non si sente più competitivo come un tempo in singolare, specialmente dal punto di vista fisico, quindi sta meditando di dedicarsi solo al doppio. “Roland Garros, Wimbledon, e poi la decisione definitiva. In doppio posso dare ancora tanto”.

di | 22 maggio 2019

“Roland Garros e Wimbledon saranno probabilmente i miei ultimi tornei in singolare”. Simone Bolelli sembra essere arrivato a un bivio della sua lunga e importante carriera. “Devo essere realista – ha spiegato il talento di Budrio dal Roland Garros, dove è riuscito a superare le qualificazioni -. Giocare sia singolo che doppio è per me ormai impossibile e dovrò prendere a breve un’importante decisione sul mio futuro”.

Classe 1985, già protagonista alle Atp Finals nel 2015 in coppia con Fabio Fognini, Bolelli sembra volersi dedicare al 100% al doppio. “Adesso però voglio pensare al Roland Garros (dove dodici mesi fa, da lucky loser, giocò uno splendido match contro Rafael Nadal, ndr) e soprattutto a Wimbledon, che è uno dei miei tornei preferiti. Voglio godermi questi due Slam e poi, con grande serenità, prendere la mia decisione definitiva. Quest’anno non ho giocato tantissimo e ho saltato la stagione sul cemento americano per preparare al meglio quella sul rosso”.

La stagione 2019 di Simone Bolelli non era iniziata affatto male con il secondo turno nell’Atp 250 di Pune (partendo dalle qualificazioni), ma complessivamente, in quasi 5 mesi, l’ex numero 36 del mondo è sceso in campo in singolare solamente 17 volte. “Non riesco più a giocare due match nello stesso giorno – prosegue il davisman azzurro –, perché a livello fisico sento di non riuscire a recuperare come prima. Mi sta costando molta fatica ritornare in alto nel ranking di singolare. In doppio, invece, posso dare ancora tanto”.

Tornare in alto in singolare mi sta costando molta fatica, e non riesco più a giocare due match in un giorno. In doppio, invece, posso dare ancora tanto.

In doppio Bolelli vanta 5 titoli Atp, tra cui spicca ovviamente il successo agli Australian Open 2015 con Fabio Fognini, oltre a 6 finali di cui 3 in tornei Masters 1000. “L’obiettivo – chiosa Simone – è riuscire a raggiungere una buona classifica Atp di doppio entro la fine della stagione, così da poter disputare il prossimo anno tutti i tornei più importanti del circuito. Un compagno fisso? Vedremo nel 2019”. E chissà che Simone Bolelli, in coppia con un altro grande specialista, non riesca a qualificarsi nuovamente per le Atp Finals. Magari quelle di Torino 2021.

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