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Cultura e costume

Sanremo... e dintorni, quando il tennis incontra la musica

Nella settimana del Festival di Sanremo ricordiamo i campioni del tennis che hanno mostrato talenti musicali, sul palco dell'Ariston e non solo. Celebri i casi di Noah e McEnroe. Curiosa la svolta recente dell'indiano Devvarman

di | 09 febbraio 2023

Nella settimana del Festival di Sanremo, l'Italia si ferma per parlare di musica. O magari di rose e di Costituzione, come sta succedendo dopo la prima serata di questa edizione.  Il tennis ne ha una sua, di musica, basata su un'inconfondibile interazione dei due elementi materiali di ogni composizione sonora: il suono e il silenzio. 

Sul palco dell'Ariston negli ultimi anni abbiamo visto Novak Djokovic che ha cantato "Terra promessa" di Eros Ramazzotti, prima della celebrazione di Matteo Berrettini meno di un anno dopo essere diventato il primo italiano di sempre in finale a Wimbledon.

Nei testi delle canzoni che si sono alternate nella kermesse canora più famosa d'Italia, il tennis è comparso una volta sola, nel 1988. In "Sarà forte" Bungaro cantava di "quest'aria indiana che… / ci sorprenderà… ci sorprenderà / con le nostre bianche scarpe da tennis / dentro maglioni extra-large".

Ma il tennis e la musica si sono incrociati più volte. Qualche anno fa Mark Ramos Nishita, il dj noto come Money Mark, li aveva uniti creando musica con un solo strumento, la racchetta di Roger Federer. Il suo stile, come il canto del motore Ferrari, sta anche nel suono dei suoi colpi, in quel che si sente ma non si vede.

Il tennis, scriveva Andre Agassi, parla il linguaggio della vita. E in inglese, lingua universale del gioco, "play" significa sia giocare che suonare. Non può essere un caso. Le interazioni, le commistioni fra tennis e musica, gli esempi di giocatori che hanno cercato forme espressive diverse, non mancano.

Celebre il caso di Jim Courier che suonò la batteria durante un concerto degli R.E.M a Sydney il 26 gennaio 1995. Eppure si era avvicinato alla musica suonando la chitarra elettrica, con ballate come "Scenes from a Velvet Recliner”, dei Toad the Wet Sprocket, la riflessione di un clown costretto a sorridere e nascondere la tristezza mentre cammina sul filo, che dedicava alla sua fidanzata.

Non c'è dubbio che la vera rockstar nel tennis mondiale sia John McEnroe, che ha partecipato come chitarrista in Stockholm, primo album da solista di Chrissie Hynde, la voce dei Pretenders.

Dalla prima semifinale a Wimbledon del 1977, ha avvicinato i due mondi, non solo perché ha sposato la cantante Patty Smyth. Ha fondato una band, The Johnny Smyth Band, ha suonato con Bruce Springsteen, con Santana, con una leggenda del blues come Bo Diddley (carpentiere, meccanico, violinista prima di girare il mondo con una chitarra quadrata) in una memorabile jam session sull'Arthur Ashe Stadium nel 2005.

Nel 1991, a McEnroe si è unito Pat Cash, che suonava nei locali di Sydney e Melbourne. E ha formato i Full Metal Rackets, band dall'evidente influenza kubrickiana nel nome. Ne facevano parte anche Roger Daltrey, vocalist degli Who, Steve Harris e Nicko McBrain, bassista e batterista degli Iron Maiden. 

Il tennista più di successo nella carriera musicale rimane però Yannick Noah. Nel 1991, lo stesso anno in cui ha guidato da capitano la Francia al trionfo in Coppa Davis, ha inciso "Saga Africa", esempio di pop-reggae militante diventato la canzone di quell'estate in Francia. Da allora ha pubblicato dieci album, compresa una collezione di cover di Bob Marley, accompagnata da singoli di successo: Take your Time con Jimmy Cliff o Angela, omaggio a Angela Davis.

Curiosa anche la storia di Torben Ulrich, danese con 98 partite in Davis che suonava il clarinetto in una jazz band di New Orleans. Suo figlio, buon prospetto in Danimarca, capisce di non essere poi così forte una volta che la famiglia si è trasferita negli Stati Uniti. Così nel 1981 decide di imparare a suonare la batteria e formare una band. Quel ragazzo si chiama Lars, Lars Ulrich, e diventerà il batterista dei Metallica.

Hanno suonato e cantato anche i gemelli Bryan che nel 2009 hanno inciso l'album “Let it Rip”. Di recente ha inciso canzoni rap Denis Shapovalov, una insieme al francese Corentin Moutet, e dalla scorsa estate si attende il duetto con Daniil Medvedev.

E' di queste ore la notizia del primo singolo dell'ex tennista indiano Somdev Devvarman, "Something More Real", che anticipa il suo primo album da cantautore, "One3Two" con 15 brani all'interno. "Avevo tanti pensieri, sensazioni, concetti da esprimere - ha detto -. Ogni volta che mi veniva un pensiero, lo scrivevo e li trasformavo poi in canzoni". Perciò... play it again!

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