Chiudi
In campo soggettività, piacevolezza e funzionalità sono punti cruciali quando si tratta di stati emotivi. Perché prima di gestire gli stati d'animo, è fondamentale riconoscerli. Per farlo ci si può allenare, soprattutto da piccoli
di A. Daino ed E. Uberti | 21 ottobre 2019
Gestire le emozioni sul campo da tennis è un’abilità piuttosto complessa, tuttavia è possibile imparare il riconoscimento emotivo acquisendo un maggior consapevolezza della propria soggettività e imparando a distinguere la piacevolezza dalla funzionalità nelle varie situazioni tennistiche. I risultati sono maggiormente efficaci se si inizia fin dalle prime fasi giovanili.
Per questa ragione abbiamo avviato nei Centri Estivi FIT 2016 un progetto finalizzato alla ricerca delle modalità più utilizzate per rilevare la consapevolezza delle proprie emozioni nei nostri ragazzi.
Allenare i giovani tennisti, fin dalle prime fasi di sviluppo, all’auto-osservazione di certi stati emotivi, reazioni e comportamenti, consente di migliorare sia il livello di prestazione, che quello relativo al benessere generale.
Esistono sostanzialmente 4 punti cruciali, che è opportuno tenere bene in considerazione quando si parla di stati emotivi. Concentriamoci su due: la soggettività emotiva e la differenza tra piacevolezza e funzionalità.
L’analisi preliminare condotta su un campione di 42 tennisti agonisti di 12 anni (bilanciato per genere, età e livello di gioco) incontrati durante un raduno tecnico a Serramazzoni, ha fatto emergere alcuni dati particolarmente informativi: prendendo come esempio lo stato emotivo connesso alla gioia è risultato per il 95% circa delle risposte dipendente dal risultato della partita, dato che indica la prevalenza di una motivazione estrinseca connessa al contesto tennistico competitivo.
Solo per il 5% delle risposte è stato fatto riferimento a situazioni relative alla qualità di gioco espresso o dipendenti da altri fattori esterni come l’importanza della partita.
Avviare dei percorsi di allenamento, che prevedano un incremento sistematico del grado di consapevolezza emotiva (non solo tecniche tattiche ed atletiche), permetterà all’atleta un miglioramento sia personale sia agonistico.
La consapevolezza della propria soggettività emotiva espressa sul campo da tennis, di ciò che è piacevole o funzionale al suo gioco, è uno degli l’elementi chiave per costruire la convinzione del tennista nelle sue reali potenzialità e capacità di esprimere il proprio gioco.