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Fenomeno sugli sci da piccolino, ha scelto il tennis, come Djokovic
di Enzo Anderloni | 27 febbraio 2019
Fenomeno sugli sci da piccolino, ha scelto il tennis, come Djokovic. Ha vinto (facile) un Atp Challenger partendo da wild car e oggi è lo junior meglio piazzato al mondo nel reanking Atp. Il suo mentore, Riccardo Piatti giá 4 anni fa disse: “Un giorno sará protagonista a Roma”
di Enzo Anderloni
Loro rifanno gli stessi exploit, noi rifacciamo lo stesso titolo. Non è normale che un italiano superi ancora il suo best ranking, salendo al n.16 del mondo (Marco Cecchinato) e che la notizia finisca per passare in secondo piano. Non è normale infatti che un ragazzo di 17 anni, promettente certo ma solo n.546 del mondo, riceva una wild card per un Atp Challenger (dove i primi 10 giocatori sono tutti tra i primi 200) e lo vinca. Facile oltretutto. Stiamo parlando dello stesso Challenger di Bergamo che nel 2018 lanciò, con la vittoria, Matteo Berrettini che ora è n.56 assoluto.
Il successo di Jannik Sinner non è un fatto normale: è il primo tennista al mondo, classe 2001, che ottiene un risultato di questo genere. Giusto per capirci: una vittoria così l’ha proiettato al 13° posto della Race to Milan, la classifica mondiale che porta alle Next Gen Atp Finals di Milano i cui primi 6 nomi sono: Stefanos Tsitsipas, Alex de Minaur, Frances Tiafoe, Felix Auger- Aliassime, Ugo Humbert, Denis Shapovalov. Il peggio piazzato di costoro nel ranking assoluto è n.62 del mondo. Sinner è un altro tassello del prodigioso mosaico del tennis maschile italiano che, come abbiamo detto e ridetto, si prepara a regalarci almeno un decennio di grandi soddisfazioni. Dopo i bagliori di Lorenzo Musetti nello Slam Juniores di Melbourne, l’altoatesino di Sesto Pusteria potrebbe essere una tesserina di oro zecchino.
Di questo ragazzino (che è già un metro e 85 come Federer e Nadal) rimane impressa un’immagine premonitrice. Foro Italico, 4 anni fa, campo n.8: uno scricciolo rosso e lentigginoso, australiano o americano nello stile e nell’aspetto, sta palleggiando con i grandi. Colpisce facile, gran tempo sulla palla, come se quel ritmo da Masters 1000 fosse già suo. Gli mancavano solo chili e centimetri. Non era ancora tempo di abbondanza di prospettive nel tennis maschile italiano e tornando in sala stampa venne istintivo pensare: ma perché uno così non capita mai a noi?
Lo stesso giorno, incontrandolo in players’ lounge, capitò di raccontare, la ‘visione’ a coach Riccardo Piatti, allora sulla panchina di Milos Raonic. A sua volta volle stuzzicarmi con una segnalazione. “In questi giorni qui a Roma c’è anche un ragazzino italiano che un giorno sarà protagonista su questi campi. Si chiama come Noah”. Stavamo parlando della stessa persona.
Quando ce ne rendemmo conto Riccardo, che di percorsi di formazione di giocatori di alto livello ne aveva vissuti e visti parecchi, spiegò che in Sinner, da ragazzino uno dei più forti sciatori a livello nazionale, vedeva una predisposizione e delle qualità che aveva potuto apprezzare in Novak Djokovic, quando lo aveva allenato, giovane apprendista del circuito Pro, insieme a Ivan Ljubicic. Anche Nole, da piccolo, aveva imparato prima a sciare che a giocare: suo papà Sdrjan gareggiava sulla neve.
Non è certo normale che un 17enne italiano guadagni in una settimana 222 posizioni nel ranking professionistico, salendo diretto al n.324 Atp. Diventando così lo junior meglio piazzato al mondo. Però a queste cose ci stiamo abituando. È una gran bella sensazione.
E il fatto che Jannik non sia un fenomeno isolato ma si inserisca in un filone di azzurri in crescita, lo aiuterà a continuare il suo percorso senza troppa pressione addosso. Su questo aspetto Andrea Volpini, il coach del team Piatti che lo segue, è portatore sano della mentalità vincente del gruppo: “Le aspettative? Se uno si pone obiettivi ambiziosi è naturale che abbia tanti occhi puntati addosso. Ma non gli diamo importanza: le aspettative sono quelle che ci poniamo noi stessi per raggiungere certi traguardi, non quelle che la gente ripone in noi”. E quindi noi siamo liberi di accendere i riflettori. Tifare. E sognare.
Articolo tratto dal n. 8/2019 di Supertennis Magazine
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SuperTennis Magazine – Anno XV – n.8 – 27 febbraio 2019
In questo numero
In questo numero
Prima pagina – Non è normale/2 Pag.3
Focus Next Gen – Incontenibile Sinner Pag.4
I numeri della settimana – I ‘2000’? Sinner è n. 4 Atp Pag.7
Circuito mondiale – Laslo Djere, nel segno di Guga Kuerten Pag.8
Terza pagina: Oltre i due metri è tennis d’alta quota Pag.10
Il tennis in tv – Da Dubai a Indian Wells Pag.12
Pre-quali IBI19 – L’Umbria in campo, obiettivo Roma Pag.13
Circuito Fit-Tpra –Le ragazze del Limit 55 Pag. 15
Personal coach –Il Simposio di Roma è già iniziato… Pag. 16
Racchette e dintorni –Instinct S e MP: due gradi di facilità Pag. 18
L’esperto risponde – Effetto rimonta: perché tenere il servizio da 0-30 fa la differenza? Pag.20
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