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Conchita Martinez da giocatrice ha vinto a Roma quattro volte consecutivamente dal '93 al '96, adesso è tornata in vetta da allenatrice nell'angolo di Karolina Pliskova. “Alle mie giocatrici porto Nadal come esempio, è perfetto”
di Vincenzo Martucci | 20 maggio 2019
Tutti sorridono a Karolina Pliskova per il suo trionfo a Roma, la bionda ceca incute rispetto ma non trascina di certo l’abbraccio caloroso, come fa invece il suo coach, la spagnola Conchita Martinez. Che, a Roma, da giocatrice, ha lasciato un segno profondo, conquistando quattro titoli consecutivi agli Internazionali BNL d’Italia ’93-’96.
Conchita, da atleta a commentatrice tv, a capitana di Fed Cup e anche di Davis Cup, ad allenatrice, quale ruolo preferisci?
“Beh, se potessi tornerei ovviamente in campo come tennista. L’esperienza da commentatrice mi è piaciuta molto, perché ho potuto parlare sia di donne che di uomini, ed ho trovato un ambiente molto familiare. Così come ho imparato molto come persona da capitana delle nazionali spagnole. Ma il ruolo di allenatrice mi piace molto, mi appaga, mi propone sfide importanti nell’aiutare un atleta a realizzarsi secondo il suo potenziale. E, magari, ad andare anche un po’ più in là”.
Conchita Martinez ha giocato tre finali Slam, vincendo Wimbledon.
“Il mio gioco si era evoluto, e quindi, muovendomi bene, non fu poi così assurdo vincere sull’erba. Anche se, nel 1994, di fronte a me, c’era Martina Navratilova”.
Strano, ha vinto quattro volte Roma in cinque finali di fila, ma mai Parigi.
“Però, dopo la finale agli Australian Open ’98, sono arrivata in finale anche al Roland Garros, nel 2000. Persi con Marie Pierce. E’ andata così… Ma mi è mancato un solo match. Sono felice della mia carriera: ho vinto 33 titoli, sono state 2 del mondo e ho anche 5 Fed Cup”.
Ma qual è stato il segreto per dominare a Roma?
“Ci vuole sempre un po’ di fortuna nella vita. E io, tutte le volte che sono venuta a Roma, prima del torneo, mi sono seduta sul bordo di Fontana di Trevi, mi sono girato di spalle e ho gettato la mia brava monetina nell’acqua”.
L’ha fatto anche con Pliskova quest’anno?
“Certo, e ha funzionato”.