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Il tennis è fermo ma SuperTennis parte per un nuovo viaggio. In queste settimane di sospensione, con le classifiche congelate e il calendario da reinventare, proveremo a disegnare un atlante mondiale. Una fotografia del nostro sport, dei giocatori e dei tornei, nazione per nazione, che è anche lo stato delle cose da cui si ripartirà. Cominciamo dalla Serbia del n.1 Novak Djokovic
di Alessandro Mastroluca | 21 marzo 2020
Il tennis è fermo, ma SuperTennis parte per un nuovo viaggio.
In queste settimane di sospensione, proveremo a disegnare sul nostro sito un atlante mondiale del tennis.
Ogni scheda racconterà una nazione, con lo scopo di fotografare lo scenario del tennis di oggi.
Analizzeremo la presenza qualitativa e quantitativa di giocatori nelle classifiche Atp e Wta. Andremo a scoprire chi sono i "numeri 1" ma anche i "numeri 10" di ogni nazione, riferimenti significativi per valutare la consistenza di un movimento sportivo il cui naturale sviluppo è l'affermazione in ambito professionistico.
Andremo a osservare la collocazione attuale delle nazionali di Coppa Davis e di Fed Cup e l'impegno sul piano organizzativo locale, cioè quali (e quanti) i tornei inseriti in calendario nel circuito "pro".
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Tutti questi elementi contribuiranno a darci un'istantanea sintetica ma oggettiva della realtà tennistica di ogni Paese preso in considerazione: alla fine contiamo di avere una grande visione globale sul tennis nel 2020. Quello che si è fermato due settimane fa. Quello da cui, appena possibile, ripartiremo.
Il nostro viaggio inizia dalla Serbia del numero 1 Novak Djokovic, un campione che ha trainato i migliori rappresentanti delle generazioni successive.
Tutti i primi 10 giocatori serbi nel ranking ATP figurano tra i primi 250. Li guida, naturalmente, Novak Djokovic, ancora imbattuto nel 2020, di cui è pleonastico delineare un profilo. E' insieme a Federe e Nadal, il protagonista di quest'età d'oro del tennis, con già 17 Slam nel palmares. Subito dietro di lui vengono Dusan Lajovic n. 23 e Filip Krajinovic n.32.
Il decimo è il venticinquenne Pedja Krstin, 25 anni, numero 246 con un best ranking di n.159 raggiunto nel 2016. Nella sua scheda pubblicata sul sito dell'ATP, rivela di essere un giocatore da terra battuta anche se lo affascina particolarmente l'Australian Open. Ha beneficiato dei grandi consigli dei suoi due idoli, Djokovic e Janko Tipsarevic, racconta. Si dichiara tifoso di calcio, soprattutto della Stella Rossa di Belgrado, e del basket, in particolare della stella NBA LeBron James.
Krstin ha vinto in carriera 14 titoli ITF e un Challenger, a San Luis Potosì, in Messico, nel 2016. In quell'occasione, ha sconfitto in finale Marcelo Arevalo, primo tennista di El Salvador a spingersi così avanti in un Challenger.
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La dispersione di talenti è certificata anche dal Global Report ITF. Solo tre giocatori e due giocatrici ogni dieci completano la transizione da junior a professionisti, evidenzia la ricerca della federazione internazionale. Inoltre, per passare da under 18 a top 100 i ragazzi e le ragazze di Serbia impiegano circa cinque anni.
Questa transizione l'hanno completata le due grandi speranze per il futuro del tennis serbo, Kecmanovic e Olga Danilovic, figlia della stella del basket Predrag ammirato anche a Bologna. Diventata a Mosca nel 2018 la prima tennista nata negli anni Duemila ad aver conquistato un titolo WTA, entrata a fine 2018 in top 100, la 19enne è scivolata al numero 178 del mondo. Al momento, però, non si vedono nuove Jankovic o Ivanovic che possano fare da guida.