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Eventi internazionali

Vilardo l'eletto, per un tennis più equo (anche nella pandemia)

Il 30enne calabrese è l'unico italiano presente nel nuovo Panel Itf dei giocatori. Già da tempo coinvolto in prima persona in battaglie 'sindacali', ha deciso di rendere ufficiale il suo impegno. È stato eletto raccogliendo la fiducia di molti colleghi, gli stessi che stanno riprendendo l'attività negli eventi Challenger

di | 14 agosto 2020

Francesco Vilardo, unico italiano eletto nel Panel Itf

Francesco Vilardo, unico italiano eletto nel Panel Itf

Nel suo bestseller 'Sapiens, da animali a dèi', lo storico israeliano Yuval Noah Harari ammonisce che nel percorso dell'uomo non c'è nulla di naturale o di inevitabile. E che la crescita perpetua a un certo punto può improvvisamente interrompersi e cambiare direzione.

È quello che sta accadendo – almeno in termini economici – al mondo del tennis professionistico nell'epoca della pandemia, ed è quello che con buona probabilità continuerà ad accadere per i prossimi mesi, se non per i prossimi anni.

I tornei, anche quelli più importanti, stanno facendo i conti con l'assenza (totale o parziale) di pubblico e con un arretramento degli sponsor. Così, per esempio, una prova Atp 250 che fino allo scorso anno pareva in ottima salute come quella austriaca di Kitzbuehel, quest'anno vedrà il montepremi complessivo drasticamente ridimensionato. Ma con differenze significative: se chi vince dovrebbe percepire circa il 72% in meno rispetto al 2019, chi perde al primo turno intascherà persino di più in rapporto a dodici mesi prima. Una tendenza per certi versi confermata – seppur con percentuali molto diverse – anche dagli Us Open, che a fronte di una piccola diminuzione complessiva del montepremi hanno scelto di non penalizzare gli sconfitti all'esordio, tutelando dunque in teoria la fascia più debole dei giocatori.

Una panoramica del Centrale di Kitzbuhel

La direzione giusta

L'emergenza sanitaria potrebbe dunque arrivare a sanare almeno una parte dei problemi del tennis professionistico contemporaneo, quelli relativi alla scarsa equità. Come molti fanno notare da tempo, non è pensabile che uno sport così popolare e così diffuso permetta di vivere una vita agiata a 200 persone tra uomini e donne, lasciando tutti gli altri in condizioni di perenne difficoltà. A lottare per questa causa, da un paio di mesi, c'è anche il 30enne Francesco Vilardo, calabrese trapiantato a Milano, numero 769 Atp e componente del nuovo Panel dei giocatori creato ex novo dall'Itf.

“Sono convinto – spiega Vilardo – che il sistema-tennis andrebbe ristrutturato, ma questo processo richiede tempo, lavoro e soprattutto volontà da parte di tutte le parti in causa. Come giocatori, dobbiamo capire quali sono le dinamiche che muovono il Tour e prima di avanzare determinate richieste vorrei conoscere la situazione interna dell’Itf in maniera più approfondita. Detto questo, personalmente credo che le iniziative degli Us Open e del torneo di Kitzbuehel vadano nella direzione che stavamo auspicando da tempo, quella di tutelare chi ha più bisogno. A parte l'ovvio rammarico per la perdita di sponsor e di incassi, questo è senz'altro un dato positivo”.

Meno soldi, più equilibrio

Si ribalta dunque l'assunto di partenza pre-pandemia. Si stava cercando di ingrandire la torta per renderla più appetibile anche agli ultimi, si è finito col ridurre (giocoforza) la torta avvicinando però le distanze tra i giocatori. “Non conosco personalmente il presidente dell'Atp Andrea Gaudenzi – prosegue Vilardo – ma so che si è espresso fin da subito per un miglioramento delle condizioni dei giocatori di seconda fascia, non ne ricordo altri al posto suo che abbiano parlato così. Dunque è già il caso di ringraziarlo. Poi credo che il principale obiettivo di tutti debba essere quello di far viver in modo degno anche il numero 500 al mondo, che è un tennista di tutto rispetto e di gran livello. Dovremmo almeno avere una vita decente, non chiediamo di diventare ricchi. Dovremmo arrivare a fine anno potendoci pagare le spese e mettendo da parte qualcosa per vivere dignitosamente”.

Vilardo è stato eletto a metà giugno, nel Panel che comprende inoltre Jose Bendeck (Col), Ti Chen (Tpe), Niki Kalayanda Poonacha (Ind), Juan Pablo Paz (Arg) e Aldin Sektic (Bih) tra gli uomini. E ancora Akgul Amanmuradova (Uzb), Ines Ibbou (Alg), Petra Januskova (Can), Yuliana Lizarazo (Col), Tara Moore (Gbr), Conny Perrin (Sui) e Olivia Tjandramulia (Aus) tra le donne. I presidenti, che rappresenteranno i giocatori nel Board Itf, sono l’australiano Mark Woodforde e la francese Mary Pierce.

L’elezione del calabrese non è stata una sorpresa, considerato che Vilardo si era già mosso con determinazione per far sentire la voce dei giocatori (e coinvolgendo pure Toni Nadal) durante l'esperimento del Transition Tour a inizio 2019. La promozione a membro del Panel Itf è arrivata con 53 preferenze complessive, che hanno consentito a Vilardo di chiudere al secondo posto in Europa e al terzo posto a livello mondiale nella graduatoria finale maschile.

Mark Woodforde, rappresentante dei giocatori nel Board Itf

Tommy Robredo, vincitore del Challenger di Parma nel 2019

Da sabato si riparte

“Il Players Panel appena creato – conclude l'unico italiano eletto – non ha potere decisionale, l’unico compito che abbiamo è quello di puntare i riflettori sui nostri problemi e di dare consigli. Il primo obiettivo è dunque portare alla luce quali sono le difficoltà, perché non so quanti nell'ambiente ne siano davvero a conoscenza. Il secondo obiettivo è di avere un totale accesso al bilancio dell’Itf, anche per capire quali consigli possono essere supportati e quali no, a seconda del budget che richiedono. In seguito, serviranno consigli concreti fondati su dei numeri. In definitiva, il cambio del sistema non è nelle nostre mani, ma da adesso possiamo fare qualcosa in più per rendere il tennis più giusto nei confronti di un numero sempre maggiore di giocatori. I segnali arrivati da questo strano 2020 sono positivi, bisognerà continuare su questa strada anche una volta terminata l'emergenza”.

Intanto, è fondamentale ripartire, non solo a livello di Tour maggiore ma pure a livello Challenger e Futures. E finalmente, dopo cinque mesi, sabato si riparte, con Todi che proseguirà nel suo ruolo di cuore pulsante del tennis. Il Challenger umbro sarà il primo di una serie di eventi italiani che si sono salvati – per adesso – dalla pandemia. A seguire, in rapida successione, avremo Trieste, Cordenons e Parma, con quest'ultimo che è riuscito addirittura a crescere fino a toccare la quota massima per un evento della categoria: oltre 150 mila euro di montepremi. A seguire altre due tappe, Forlì e Biella, a cavallo tra settembre e ottobre. Sul fronte Itf maschili, si riparte il 17 agosto dall'Austria e dalla Bielorussia, mentre fra le donne si ricomincia dal Portogallo, con le prove su suolo italiano di Cordenons, Trieste, Tarvisio e Grado nelle settimane successive.
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