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Lontano dal mondo dei professionisti e degli aspiranti tali, il giocatore medio di padel gioca tantissime partite, ma si allena raramente. Eppure lavorare su certi aspetti del gioco può essere determinante: ecco qualche esercizio utile per curare la tecnica, da svolgere tranquillamente a casa
di Marco Caldara | 19 marzo 2021
Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha preso in mano la racchetta in casa, anche solo per tirare qualche palla contro il muro. Da tennis o da padel non fa differenza, è successo almeno una volta a tutti, ancor di più nel periodo del primo lockdown. Una situazione che ha obbligato tutti ad arrangiarsi, ma ci ha lasciato in eredità tante idee per una sorta di allenamento fai da te, da mettere in pratica a casa o comunque non in campo, quando magari di tempo per una normale partita non ce n’è, oppure quando – e non è così raro dato il boom di richieste – trovare un campo libero sembra l’impresa più difficile del mondo.
Piuttosto che mettere da parte l’idea, meglio provare a usare l’ingegno e trovare comunque un modo per fare qualcosa. In più, non è detto che certi esercizi debbano per forza essere un ripiego: il giocatore medio di padel gioca, gioca, gioca, anche tre o quattro volte a settimana, ma raramente si allena. Pertanto, imparare a farlo può garantire enormi progressi tecnici, in tutti gli aspetti del gioco.
Oggi vi proponiamo tre esercizi molto importanti per allenare tecnica, reattività, sensibilità e anche gioco di volo. Protagonista degli esercizi Sara D’Ambrogio, una delle migliori giocatrici italiane, e appena confermata nell’incarico di selezionatrice e capitano della nazionale juniores femminile in vista dei mondiali giovanili in programma a fine settembre.
CONTROLLARE LA PALLA
Il primo esercizio punta tutto sul controllo della palla, fondamentale in uno sport come il padel, nel quale la profondità di ogni singolo colpo può fare davvero la differenza. Il modo migliore per migliorare è abbassare la velocità e lavorare sulla precisione, in spazi stretti. Per l’esercizio proposto nel video accanto servono due pareti abbastanza ravvicinate (ma non troppo), e il gioco è fatto. L’esercizio consiste in una sorta di uscita di parete a ciclo continuo, di diritto come di rovescio, cercando di piegare a dovere le gambe e mantenere costante la velocità di palla, così come il punto di impatto e la direzione della palla. Infatti, basta colpire un attimo più forte o più piano e l’esercizio diventa impossibile, quindi il controllo è fondamentale. Ancora di più per la parte finale dell’esercizio, con l’esecuzione di qualche colpo in controparete. Più a lungo la palla resta in gioco, più è utile (e meglio eseguito) l’esercizio.
TUTTO AL VOLO
Più complicato il secondo esercizio, specialmente per i giocatori meno esperti. Bisogna fare tutto al volo, e servono mano, rapidità e coordinazione. Il giocatore deve posizionarsi a metà fra due parenti (come si vede nel video) e iniziare a colpire una volèe dopo l’altra, prima di diritto verso una parete e poi di rovescio verso l’opposta, provando a non fare mai cadere la palla. All’inizio può sembrare molto complicato, ma tentativo dopo tentativo la dimestichezza con l’esercizio aumenta, e diventa quasi automatico. Rimane complicato, perché una palla colpita male (o troppo veloce, o troppo piano) può condizionare la successiva, e così via. Ma è anche questo che lo rende particolarmente utile: nel padel non si ha quasi mai a che fare con due palle uguali, quindi bisogna saperle gestire tutte, e soprattutto saper decidere rapidamente come trattarle. Anche in questo caso la precisione è la chiave: non bisogna esagerare, pur tenendo una velocità elevata.
FANTASIA E GEOMETRIE
Il terzo esercizio è anche (di gran lunga) il più difficile, perché servono pazienza, cervello e capacità di ripetere sempre esattamente lo stesso movimento, quasi allo sfinimento. Nel padel le geometrie sono fondamentali, è determinante capire in anticipo dove finirà una pallina in base al suo rimbalzo sulla parete, e questo esercizio può dare una mano ad assimilare certe geometrie. Lo spazio fra le due pareti si stringe (è perfetto un classico corridoio da appartamento), e il cervello è pronto a esplodere. Interessante il cambio di racchetta: da padel a tennis, poi beach tennis e ping pong. Ma sempre con la stessa pallina. Cambiando l’attrezzatura, cambia il comportamento e la velocità della palla, quindi la rapidità nei movimenti, il ritmo da tenere, il punto di impatto e via dicendo. Difficilissimo e molto stancante (specie se proprio non vi riesce di tenere la palla in gioco per più di due o tre colpi), ma utilissimo.