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"Il dolore alla schiena non mi faceva dormire", ha ricordato in un'intervista a EFE, alla vigilia del WTA di Merida. "Ora sono sana e mi sento più forte rispetto a quando ero n. 2: lotterò fin quando non avrò vinto uno Slam"
di Samuele Diodato | 25 febbraio 2025
Non c’è tregua per il grande tennis WTA su SuperTennis e SuperTennix. Questa settimana, come antipasto del BNP Paribas Open (WTA 1000 di Indian Wells), si attende grande spettacolo nel Merida Open Akron, WTA 500 in cui è atteso anche l’esordio di Elisabetta Cocciaretto (n. 71). Guardando al tabellone, però, i riflettori saranno puntati anche su Paula Badosa, testa di serie n. 2 e n. 11 al mondo.
La spagnola, in occasione del suo esordio in Messico, ha rilasciato una breve intervista a EFE, guardando ora alla propria carriera con rinnovata fiducia dopo i tanti problemi fisici nel 2023, che l’aveva spinta anche a riflettere sul futuro.
"È stata un'esperienza dura, una frattura da stress (alla schiena, ndr) che mi ha impedito di vivere una vita normale. Mi faceva male quando dormivo; è stato un problema difficile da gestire, ma ho creduto in me stessa, che sarei tornata quando fossi guarita. Ora sono sana e desiderosa di giocare".
E la felicità, ora, si legge sul suo viso quando è in campo. Così tanto che anche il livello è tornato quello dei giorni migliori, regalandole a gennaio la prima semifinale in carriera in uno Slam, all’Australian Open.
Una partita persa dalla sua amica sul circuito, la n. 1 al mondo Aryna Sabalenka, con un risultato piuttosto netto (64 62).Eppure, Badosa sembra già averne smaltito con enorme maturità le scorie, traendone – per quanto possibile – nuova linfa. "Oggi sono una tennista migliore di quando ero numero 2 al mondo. Mi considero superiore sotto ogni aspetto", ha detto, riferendosi al best ranking raggiunto nell’aprile del 2022.
L’iberica ha partecipato recentemente anche alla tournée in Medio Oriente, fermandosi agli ottavi a Abu Dhabi (WTA 500) e Dubai (1000) e ai sedicesimi a Doha (1000). Con la testa, però, sembra guardare già oltre: “Gli Slam sono il motivo per cui mi alzo ogni giorno. Finché non ne vincerò uno, combatterò per ottenerlo. Devo essere mentalmente, emotivamente e fisicamente in forma. Ci sono molti fattori che influenzano questo, ma so che posso farcela”.
In questo senso, ha confessato che il realizzare il proprio sogno va anche oltre gli aspetti tecnici, pur essendo in un certo senso ossessionata dal costante miglioramento: “Vivo una battaglia con me stessa. Il tennis è molto mentale e mi metto sempre alla prova. A volte parlo con me stessa, e lo faccio con messaggi positivi. "L'ho sempre detto: essere così emotiva è difficile in uno sport duro come il tennis, ma è così che sono. Sto imparando a gestirmi il più possibile e a sentirmi forte. Vorrei essere più fredda, questo è certo”.
Tutta la grinta di Paula Badosa (foto Getty Images)
Quella di Merida è una tappa importante per la spagnola, che poi tornerà a giocare ad Indian Wells, dove nel 2021 ha conquistato il titolo più importante della sua carriera: “"Sarà una partita difficile, ma sono in forma – ha detto riguardo alla sua prossima avversaria, la rumena Jaqueline Cristian (n. 85 WTA –. Essere un tennista di alto livello è dura. Essere qualcuno nella vita; distinguersi in qualcosa nel mondo comporta sempre sacrificio, lacrime e gioia”.