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La diciassettenne festeggia il secondo titolo consecutivo in un Wta1000 e il suo primo ingresso in top10: "Ero nervosa, Conchita mi aiutata. Ora avanti come sempre"
17 marzo 2025
"Ora c'è ancora tanta adrenalina, ma è una sensazione stupenda. Dopo il primo set è stata dura recuperare, ma adesso riesco ad assaporare quel momento e mi sento davvero felice e fiera di me". Annuisce Mirra Andreeva, campionessa di Indian Wells dopo aver sconfitto in finale la n.1 del mondo Aryna Sabalenka che già due volte l'aveva battuta in questo 2025.
"Mi sono sentita nervosa per tutto il match, dopo il primo set ho capito che quel che stavo facendo non funzionava e che dovevo cambiare qualcosa e così ho provato a giocare un po' più aggressiva - prosegue ancora la nuova n.6 del ranking rivivendo il match appena concluso - Non si tratta di tirar più forte di lei, non credo ci sia nessuna in grado di farlo, quanto piuttosto creare qualcosa che ne disturbasse il gioco, giocare un punto e un game alla volta, e ci sono riuscita".
"Forse non ero al 100%, specialmente nel primo set, ma sono riuscita a restare positiva e questo mi ha aiutata ad essere un po' più aggressiva. Nel primo set non ho giocato molto bene, ma anche lei ha giocato in modo strepitoso, non è che potessi fare molto di più, poi però ho provato a lottare e a rialzarmi".
Tempo per festeggiare non ce ne sarà, all'orizzonte c'è già la seconda tappa del Sunshine Double e Andreeva è attesa ora a Miami dove esordirà al secondo turno contro una tra la cinese Wang Xin e la russa Veronika Kudermetova: "Festeggeremo in aeroporto o in aereo perché domani mattina abbiamo il volo per Miami. Per quel che riguarda l'impatto che potrà avere questo torneo in chiave Slam, io continuerò a fare come ho sempre fatto, che si tratti di uno Slam, di un 1000 o di un 500. Continuerò con la routine di sempre e poi staremo a vedere se tornerò utile e per quale categoria di torneo".
Tra i nome più citati da Andreeva nel corso del torneo c'è quello di Conchita Martinez, sua coach con cui Andreeva è riuscita in breve a creare un felice sodalizio. Questione di chimica, anche, ma soprattutto di un'esperienza acquisita in oltre vent'anni di carriera sul circuito che la spagnola riesce ora a trasmettere alla sua nuova pupilla: "Ho un team che è stato super protettivo nei miei confronti. Ho una coach molto esperta, mi ha aiutato molto, mi ha dato un sacco di consigli su come giocare, sul non trascorrere troppo tempo sul site del torneo, non sprecare energie. Ho davvero un bel team, e tutti condividono la loro esperienza con me. Gliene sono grata".
"La tensione si fa sentire, certo. E quando capita tendo a chiudermi e a non far entrare nessuno. Non sono una che parla molto - ha confessato in conferenza stampa la diciassettenne - Conchita mi ha aiutata a rilassarmi, ha creato una bella atmosfera distesa intorno a noi ma stamattina non è stato facile perché ero molto nervosa. Alla fine però ha avuto ragione lei".
L'altro grande ringraziamento Andreeva lo indirizza ai suoi genitori: "Non direi di aver sacrificato troppo per il tennis, i miei genitori lo hanno fatto. Io lavoro duro ogni giorno per provare a migliorarmi. Non è facile, ma nessuno ha mai detto che lo sarebbe stato. Quel che posso dire è solo un grande grazie ai miei genitori perché hanno fatto davvero tanto quando si è trattato di cominciare a giocare e all'inizio è importante avere accanto a te genitori che condividono la tua decisione. E con i nostri genitori è stato proprio così".
L'ultima domanda è rivolta alle sue preferenze, con quale superficie sente di avere maggiore affinità; ma la risposta, anziché chiarire, suona invece come un manifesto d'incertezza che calato nei suoi diciassette anni e dopo un mese scandito da due successi così importanti, rischia anche di atterrare sul circuito come una minaccia alle sue rivali: "Non so davvero quale sia la mia superficie preferita. MI piace giocare sulla terra battuta, sul veloce e anche sull'erba. Mi piacciono tutte e tre". Appuntamento tra poche settimane, alla primavera e all'estate il compito di sciogliere le promesse di quest'inverno ormai alle porte.
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