Il Profilo
Ashleigh Barty ha vissuto il tennis con grande dedizione, fin da piccola. Si è concessa una pausa di riflessione e distrazione di circa un anno e mezzo dove è passata al cricket, nella sua Australia, ma poi ha saputo tornare più forte di prima. Nata a Ipswich, solo un metro e 66 cm d'altezza, sa servire molto bene e portare a casa tanti punti a inizio scambio. In più fa della solidità da fondo e della propensione al gioco di volo e all'attacco i suoi punti di forza principali, almeno a livello tecnico. Perché l'arma migliore è la tenuta mentale, qualcosa su cui ha lavorato molto .
A Miami 2019 ha vinto il suo primo titolo Premier Mandatory e ha centrato il primo grande obiettivo: entrare tra le Top 10, la prima australiana a riuscirci dai tempi di Sam Stosur (che ne era uscita nel giugno 2013). Ha cominciato a giocare all'età di 5 anni con Jim Joyce che in lei scorse grandi potenzialità. Da bambina si allenava per ore contro il muro di casa, con una vecchia racchetta di legno e negli anni si è costruita un tennis variegato, fatto di variazioni di ritmo e discese a rete. Nel 2011, a 15 anni, inizia a lavorare con Jason Stoltenberg e vince il torneo Under 18 di Wimbledon. Sempre da junior centra la semifinale allo Us Open e vince la Fed Cup Under 18.
Vince il suo primo titolo Wta a Kuala Lumpur nel 2017 e nello stesso anno accede per la prima volta alle WTA Finals in doppio con Casey Dellacqua, con cui in carriera ha raggiunto tre finali Slam sempre in doppio (perdendole tutte). Il 2019 è l'anno della grande gioia al Roland Garros e del 1° titolo major.