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Dominic Thiem

I Numeri

82
MATCH DISPUTATI
170
POSIZIONI GUADAGNATE
6
MESI
Match
IN UNA STAGIONE

Un anno da stakanovista, il 2016, con ben 27 tornei giocati (58 incontri vinti, 24 persi) e soprattutto 4 titoli su tre diverse superfici

Match
IN DODICI MESI

Il salto di qualità, nel 2013: aveva iniziato l’anno da numero 309 ATP, lo chiude al 139° posto mondiale

Vittoria
DI SERVIZIO MILITARE

Ha rispettato gli obblighi di leva del suo Paese dal novembre 2014 ad aprile 2015 senza saltare comunque nessun torneo

Il Profilo

Ha mosso i primi passi con la racchetta a 4 anni, anche se si potrebbe dire che ha il tennis nel Dna visto che papà Wolfgang e mamma Karin sono entrambi allenatori professionisti, e non a caso anche il fratello minore Moritz pratica questo sport. Quando Dominic ha circa 10 anni, il padre va a lavorare nell’accademia di Günter Bresnik, già coach di Boris Becker, e gli chiede di dare un’occhiata al figlio: dopo un paio d’anni, intraviste le potenzialità del campione, Bresnik decide di occuparsene a tempo pieno. Proprio su indicazione del suo storico allenatore Thiem dal rovescio bimane è passato a quello a una mano e di quel colpo ha fatto una sorta di marchio di fabbrica.

Ottiene buoni risultati a livello giovanile, raggiungendo la finale del Roland Garros 2011 e vincendo l'Orange Bowl nello stesso anno, così da ottenere la seconda posizione mondiale nella classifica ITF Junior. In questa stagione debutta nel circuito ATP, vincendo il primo match a Vienna contro Thomas Muster, il più grande tennista del suo Paese. Fondamentale per lo sviluppo dell’atleta austriaco è stato Sepp Resnik, ginnasta, calciatore, judoka e pentatleta fra le altre cose, scelto da Bresnik nel 2012 per seguirne la preparazione fisica. Allenamenti poco convenzionali: si corre di notte, nel parco dell’accademia militare di Vienna, o nella foresta, con le sue pendenze naturali, si nuota nei fiumi.

Nel 2012 arrivano i primi tre titoli Futures, poi nella stagione seguente i primi due trofei Challenger (Kenitra e Casablanca), che danno il la a una progressione da applausi. Nel 2015 vince i tornei di Umago, Gstaad e Nizza, tutti su terra battuta, e chiude l’anno al numero 20. Ancor meglio fa l’anno seguente, con 4 titoli, la prima semifinale Slam (al Roland Garros) e l’ingresso nei Top-10. Ma Dominic, grande appassionato di calcio (è tifosissimo del Chelsea) tanto da fondare un suo proprio club chiamato 1. TFC Matzendorf, non si ferma e nel 2018 raggiunge la finale nel Major parigino. E nella primavera del 2019 rompe anche il ghiaccio a livello di Masters 1000, trionfando sul cemento di Indian Wells.