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Sale al numero 10 del ranking Wta, prima italiana di sempre ad abbattere il muro dell’élite mondiale.
E’ stata la 2ª azzurra a conquistare un Major (Us Open 2015) e la 1ª a vincere un Premier Mandatory (Indian Wells 2014).
Arriva in sesta posizione: meglio di lei solo Schiavone, quarta il 31 gennaio 2011, ed Errani, quinta il 20 maggio del 2013.
Nata a Brindisi, la passione per la racchetta si fa strada a 5 anni, grazie al padre Oronzo che la introduce al tennis (ma in famiglia giocano anche mamma Conchita e la sorella maggiore Giorgia). Nel 1997 prende parte ai tornei ITF e l’anno successivo a Palermo gioca le prime qualificazioni in un torneo Wta: nel 1999 con Roberta Vinci conquista il titolo di doppio al Roland Garros junior. Il primo trofeo Wta arriva nel 2004 a Sopot, in Polonia.
Il suo tennis, pulito e geometrico, è caratterizzato da grande timing e dalla tecnica classica dei colpi, sempre puliti, a cominciare da un rovescio molto naturale. Con gli anni ha inserito nel suo gioco quei cambi di ritmo che hanno fatto la differenza. E’ un’estate di fuoco quella del 2009: si impone a Palermo (terra) e poi a Los Angeles (cemento) ma è grazie alla semifinale di Cincinnati che riesce - per prima - ad abbattere il muro delle top ten. Determinazione e carattere di ferro, come ha dimostrato ritornando più forte di prima dopo l’operazione al polso dell’agosto 2012: al rientro ha raggiunto tra l’altro le semifinali agli Us Open 2013, i quarti agli Australian Open 2014 e il successo ad Indian Wells nel marzo dello stesso anno, quando a farle da “supporter” compare Fabio Fognini…(che l’11 giugno 2016 sarebbe poi diventato suo marito). Nella sua bacheca luccicano anche 4 Fed Cup (2006, 2009, 2010 e 2013).
Finale da star. Nel 2015 sul cemento di New York gioca il torneo della vita: batte Gaidosova, Niculescu, Cetkovska, Stosur, Kvitova, Halep e - nella prima finale Major tutta tricolore della storia - Roberta Vinci. Nel momento del trionfo, con un sorriso che conquista il mondo, stupisce tutti annunciando il ritiro. Prima però rientra in top-ten e firma il best ranking (n.6). Poi afferra una prestigiosa qualificazione alle Wta Finals: a Singapore, alla prima partecipazione in singolare (in doppio ha vinto il Masters 2010), manca per un soffio una storica semifinale: poteva essere la classica ciliegina sulla torta. Ma va bene così