Il Profilo
È stato meno forte di Bjorn Borg e meno spettacolare di Stefan Edberg, i due che connazionali che nei ricordi degli appassionati ne hanno un po’ occultato i risultati, ma Mats Wilander è stato ugualmente un tennista fenomenale. Esploso a sorpresa proprio quando Borg aveva deciso di dire basta, il tennista di Vaxjo ha chiuso la carriera una dozzina di anni più tardi con sette titoli Slam, 571 vittorie, 20 settimane da numero uno della classifica mondiale, e tre titoli da trascinatore in Coppa Davis con la sua Svezia.
Lo svedese ha vinto il suo quarto Slam a soli vent’anni, unico a riuscirci, ma gli è sempre sfuggito il titolo a Wimbledon. Tuttavia, si è rifatto conquistandolo in doppio (nel 1986) e soprattutto è comunque fra i soli sei giocatori – con Connors, Agassi, Nadal, Federer e Djokovic – capaci nella storia di vincere Slam su cemento, erba e terra, visto che i suoi primi due Australian Open si giocavano ancora sui prati del Kooyong Stadium. In totale, Wilander in carriera ha vinto 33 titoli nel Tour, fra i quali otto degli attuali Masters 1000.
Temuto soprattutto per la sua grande resistenza fisica e per un’intelligenza tattica con pochi eguali negli anni, Wilander ha detto basta col Tour nel 1996, e dal 2002 è membro della Hall of Fame di Newport. Mats risiede con la moglie e i quattro figli nell’Idaho (Stati Uniti), e dopo l’addio al tennis giocato ha svolto il ruolo di capitano della nazionale svedese di Coppa Davis, oltre che di coach di alcuni giocatori del Tour. Oggi la sua attività più in vista è quella di presentatore e telecronista per Eurosport, durante i tornei dello Slam.