Il Profilo
Non è ricordato come uno dei più forti di sempre, perché la casella dei titoli Slam è rimasta ferma a uno e malgrado sette titoli nei Masters Series non è mai arrivato al numero uno ATP, fermandosi un gradino sotto. Ma difficilmente qualcuno riuscirà mai a togliere a Michael Chang il record di più giovane a trionfare in un Major, visto che lo statunitense di origini taiwanesi aveva appena 17 anni e 110 giorni quando stupì il mondo vincendo il Roland Garros del 1989, facendo impazzire il n.1 Lendl agli ottavi (da due set e un break sotto, con i crampi, prima del famoso servizio dal basso) e poi Edberg in finale.
Quel giorno il mondo del tennis avvertì la sensazione di essere di fronte al nuovo fenomeno della racchetta, invece, malgrado tanti anni ad alti livelli, Chang di Slam non ne vinse più nemmeno uno, arrendendosi tre volte in finale, fra Parigi, Melbourne e New York. Ha fatto decisamente meglio nei Masters Series, con un bilancio nelle finali di 7-2 che impreziosisce il suo bottino di 34 titoli in carriera (diciannovesimo all-time), ai quali aggiungere la Coppa Davis del 1990.
Alto solo 175 centimetri, Chang fondava la sua forza sulla velocità di gambe e sull’intelligenza tattica, qualità che gli hanno permesso di ottenere imprese apparentemente impossibili. Membro della Hall of Fame dal 2008, dopo il ritiro si è dedicato principalmente al mondo immobiliare, salvo tornare nel tennis per lavorare prima con Amber Liu (oggi sua moglie: i due sono sposati dal 2008 e hanno due figlie) e poi con Kei Nishikori. La loro collaborazione è iniziata nel 2014, e continua tutt’ora.