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L'ex coach di Elena Rybakina rimane sospeso perché la WTA lo accusa di violazioni del Codice di Condotta
11 febbraio 2025
La WTA ha confermato la sospensione di Stefano Vukov, ex coach di Elena Rybakina, accusato di aver violato il Codice di Condotta della stessa WTA. "Per proteggere la segretezza e i dati dell'indagine e dei suoi risultati, non saranno comunicati ulteriori dettagli" ha fatto sapere la WTA, come riporta la BBC. Non si conoscono nemmeno la durata della sospensione né l'esatta motivazione alla base dell'accusa verso Vukov, che potrà comunque appellarsi contro questa decisione.
Anche l'esistenza stessa dell'indagine non era stata resa nota fino allo scorso gennaio quando Rybakina aveva annunciato la sua intenzione di riavere il suo ex coach nel team per l'Australian Open 2025. Solo a quel punto la WTA ha rivelato l’esistenza della procedura contro Vukov che ha seguito la kazaka dal 2019 e l'ha portata a trionfare a Wimbledon nel 2022, fino alla separazione (con polemiche, ma non da parte dei diretti interessati) avvenuta poco prima dello US Open del 2024.
"La sospensione provvisoria (automatica in caso di procedimento)", spiegava Tiziana Tricarico su SuperTennis, ha impedito "a Vukov di ricevere l’accredito WTA, impedendogli quindi di accedere non solo ai campi di allenamento ma anche al box della giocatrice durante i match". Alla vigilia dell'Australian Open, "in una dichiarazione rilasciata a The Athletic, Vukov ha ribadito di non aver violato il Codice di Condotta della WTA, e anche Rybakina ha negato qualsiasi comportamento disdicevole, nonostante le critiche di ex giocatrici WTA come Pam Shriver".
La vicinanza con Vukov sarebbe stata alla base della rottura fra Rybakina e Goran Ivanisevic, scelto come coach a fine 2024. Dell'ex coach aveva parlato anche Davide Sanguinetti, da poco entrato nel team della kazaka. “Vukov ci sarà sempre, lui ed Elena sono legati. Io e Stefano parliamo molto, siamo sulla stessa lunghezza d’onda: non è un problema essere in due, ormai è quasi una moda per i coach" diceva alla Gazzetta dello Sport. Questa notizia, però, potrebbe cambiare molte cose.
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