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Sabalenka e Swiatek hanno raccontato come affrontano le WTA Finals e il loro duello finale per il posto di numero 1 del mondo a fine anno
di Alessandro Mastroluca | 02 novembre 2024
Aryna Sabalenka e Iga Swiatek si giocano il posto di numero 1 a fine stagione a Riyadh. Ma per ora non vogliono pensarci. E' quanto emerge dal Media Day, la giornata dedicata alle conferenze stampa della vigilia, alle WTA Finals in programma dal 2 al 9 novembre nella capitale dell'Arabia Saudita. Il torneo sarà integralmente trasmesso in diretta, in chiaro e gratis, su SuperTennis.
Sabalenka resterà in vetta, e dunque chiuderà per la prima volta una stagione da numero 1 del mondo, se vincerà tutte le tre partite del girone, oppure arrivando in finale dopo aver vinto uno o due incontri nel round robin. La campionessa in carica Swiatek avrà la possibilità di scavalcare Sabalenka solo vincendo il titolo. Ma il suo destino non è nelle sue mani. Se infatti dovesse perdere una o due partite nel girone, a Sabalenka basterà vincere il suo stesso numero di partite nel round robin per assicurarsi il posto di numero 1 a fine stagione.
Finire l'anno da numero 1, ha detto Sabalenka in conferenza stampa, "è certamente uno dei miei obiettivi, l'ho sempre detto. Farò tutto quello che posso per riuscirci". Tuttavia, ha aggiunto, non ha guardato gli scenari, non si concentra sulle combinazioni di risultati che le consentirebbero di raggiungerlo. "Ogni che iniziamo un torneo, vogliamo vincerlo - ha detto -. E' sempre questo il primo obiettivo ed è su questo che mi concentro. Preferisco andare un passo alla volta, poi se riuscirò a finire l'anno da numero 1 sarà fantastico".
La matematica non è evidentemente il suo mestiere. Non sapeva nemmeno che sarebbe tornata numero 1 due settimane fa. "Mi sveglio la mattina e il mio fidanzato mi fa: 'Complimenti, sei diventata numero 1'. E io: 'Cosa?". Non lo sapevo in quel momento".
Arrivare in fondo alle WTA Finals, ha concluso, la renderebbe "più fiduciosa nel dire che sono numero 1, e non perché qualcun'altra ha perso centinaia di punti".
Nemmeno Swiatek si mostra interessata agli scenari e alle sottigliezze della classifica. "Penso che perderò punti come due settimane fa" ha detto. In realtà non ne perderà, perché i punti del titolo vinto nel 2023 sono già stati decurtati lo scorso lunedì ed è il motivo per cui Swiatek ha oltre 1000 punti di svantaggio rispetto a Sabalenka. "Non so cosa deve succedere [perché torni numero 1]. Voglio solo giocare il mio tennis migliore" ha spiegato Swiatek, che ha perso il primato in classifica anche per la decisione di saltare la stagione asiatica. Ha infatti perso i 1000 punti guadagnati con il titolo vinto a Pechino nel 2023, senza rimpiazzarli e tenendosi lo zero in classifica in quanto torneo obbligatorio.
"Quando ho iniziato la mia carriera nella WTA, era abbastanza strano, ora ci ascoltano molto di più. Certo su certe decisioni in materia di calendario, di tornei obbligatori, non possiamo tornare indietro perché è business, è il nostro contratto - ha detto -. Per noi giocatrici, la priorità dovrebbe essere la nostra salute in generale. E' questione di programmarsi per bene e fare le tue scelte indipendentemente dal ranking, da quali sono i tornei obbligatori. Quest'anno la WTA ha introdotto novità per la prima volta, magari a fine stagione ne parleremo".
Iga Swiatek in conferenza stampa alle WTA Finals (Getty Images)
Il riferimento è a una delle novità introdotte quest'anno dalla WTA, come l'obbligo di giocare sei ATP 500, non raggiunto da Sabalenka e Swiatek, che infatti hanno perso anche i punti del peggior torneo fino a quel punto conteggiato in classifica il lunedì successivo al Toray Pan Pacific Open, l'ultimo WTA 500 della stagione.
Individuare la giusta programmazione per il lungo periodo, ha detto, "è importante se voglio una carriera lunga e riuscire a bilanciare tutto. Onestamente non è sempre facile prendere una decisione. Ma quando lo faccio, difficilmente me ne pento, tendo infatti a pensare e ripensare molto. Sicuramente, poi, decidere su questo era più difficile un paio di stagioni fa. Ora vedi i giocatori più esperti nel circuito che saltano alcuni tornei e giocano poi le partite migliori negli Slam. Da questo punto di vista Novak Djokovic è un esempio. Possiamo imparare da persone così".