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Le storie

La storia delle Nitto ATP Finals: 1998, Corretja stupisce tutti

Alex Corretja batte Carlos Moya nell'unica finale spagnola nella storia delle Nitto ATP Finals. In semifinale, il futuro vincitore ha eliminato Sampras, numero 1 a fine stagione per il sesto anno di fila: un record ancora imbattuto

di | 18 ottobre 2024

Alex Corretja e Carlos Moya in occasione della finale delle Nitto ATP Finals 1998 (Getty Images)

Alex Corretja e Carlos Moya in occasione della finale delle Nitto ATP Finals 1998 (Getty Images)

Al terzo anno del suo contratto quadriennale, la gigantesca Fiera di Hannover ospita la 29a edizione delle Nitto ATP Finals. Il torneo mette in palio un montepremi di 3 milioni e mezzo di dollari (circa 6 miliardi di lire) ma anche il primo posto in classifica alla fine della stagione. Se lo giocano in due, Pete Sampras e Marcelo Rios, divisi alla vigilia del torneo da 33 punti. Mai due giocatori erano arrivati così vicini a questo punto della stagione. 

Il 1998 è un anno di prime volte. A maggio è nata ufficialmente la Moneta Unica Europea, l'euro. A settembre, due studenti di Stanford hanno inventato il motore di ricerca che ha rivoluzionato Internet: Google. 

Sampras è inserito nel girone con lo spagnolo Carlos Moya, il campione del Roland Garros, lo slovacco Karol Kucera e il russo Yevgeny Kafelnikov, che Sampras ha battuto in finale ad Hannover l'anno prima. 

Nel gruppo di Rios figurano Andre Agassi, Alex Corretja, specialista della terra rossa che ha sorpreso tutti sulle superfici veloci, e il britannico Tim Henman, riserva nel 1997.

Marcelo Rios (Getty Images)

Marcelo Rios (Getty Images)

La fase a gironi

L'edizione 1998 delle Nitto ATP Finals non inizia sotto una buona stella. Agassi, che ha iniziato la stagione da numero 141 ed è arrivato in Germania da numero 4, sente una fitta alla schiena nel match contro Corretja. Decide così di lasciare il torneo: al suo posto subentra Greg Rusedski. 

Il giorno dopo, abbandona le Finals anche Rios, battuto nella partita inaugurale da Henman in 67 minuti e beccandosi i fischi del pubblico. "Ho un problema alla schiena. Mi fa male da un mese e questo torneo non arriva di certo al momento giusto" commenta.

I due ritiri semplificano nella sostanza la situazione dei gironi nelle ultime giornate. Nel gruppo rosso passano Sampras, come primo, e Moya che batte Kafelnikov in un match che è di fatto un quarto di finale. Un anno fa aveva vinto il russo in due tiebreak, stavolta Moya sbaglia meno e si prende la rivincita. Nel gruppo bianco Henman, già qualificato, perde l'ultima sfida contro Rusedski, sicuro di chiudere la stagione in Top 10. Ma non gli basta per andare in semifinale. Ci va Corretja, che vince in due set il derby catalano con l'amico Albert Costa. 

Sampras da record, sei anni numero 1

Il ritiro di Rios significa anche che Pete Sampras diventa il primo uomo a concludere sei stagioni da numero 1 del mondo da quando esiste il ranking computerizzato.

Ancora oggi è l'unico ad esserci riuscito per sei anni di fila nell'era Open: prima, quando il ranking lo definivano i giornalisti, Bill Tilden era stato considerato il migliore del mondo per sei anni consecutivi.

Ad Hannover, in quell'autunno del 1998, gli restano ancora due obiettivi. Vuole superare i dodici Slam di Roy Emerson e conquistare il Roland Garros. Il primo obiettivo lo raggiungerà, il secondo no.

In semifinale sfida Corretja. Lo spagnolo non ha grande fiducia in se stesso, alla vigilia della partita. Ma il suo coach, Javier Duarte che chiama affettuosamente “Dudu”, gli dice di pensare una partita per volta. Corretja non aveva passato nemmeno un turno negli ultimi tre tornei giocati al coperto prima delle Nitto ATP Finals. Nemmeno Sampras è stato imbattibile nei tornei indoor, ha iniziato e finito la stagione dopo lo US Open con una sconfitta al primo turno. In qualche modo Corretja si convince. Può fare l'impresa, quell'impresa sfiorata allo US Open di due anni prima quando Sampras vomitò in campo e lo spagnolo arrivò solo a un punto dal successo. 

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Nitto ATP Finals 1998, le semifinali

Il primo set della semifinale Corretja-Sampras fila via come logica vuole, 64 Sampras in poco più di mezz'ora. Nel secondo però lo spagnolo cambia registro. Il campione gentiluomo, uno dei più corretti nel circuito, commette solo quattro gratuiti. Allunga al terzo e prende anche un break di vantaggio nel set decisivo ma non lo difende. Si ritrova a servire per salvare la partita, sotto 5-6. Sampras ha tre match point. Sui primi due, sbaglia due rovesci. Sul terzo Corretja gioca un passante sul quale lo statuntitense si tuffa inutilmente. Si va al tiebreak. Pistol Pete è stanco, Corretja lo fa palleggiare e lo tiene lontano dal campo. Va come un treno. Vince 46 63 76 e viaggia dritto verso la gloria. 

Dopo la conclusione dell'incontro, va in scena una triste cerimonia programmata dall'ATP per consegnare a Sampras il trofeo di numero 1 del mondo di fine anno. Ma il festeggiato aveva solo voglia di andar via. 

Nell’altra semifinale Moya batte Henman 64 36 75. "Ho giocato una grandissima partita - commenta in conferenza stampa -. Tim mi metteva tanta pressione, scendeva a rete e sbagliava poco, io ho colpivo più forte che potevo". E ha regalato un sogno alla Spagna.

Nitto ATP Finals story, quell’unica finale tutta spagnola…

Nitto ATP Finals story, quell’unica finale tutta spagnola…

L'unica finale tutta spagnola alle Nitto ATP Finals

Chiunque vinca tra Corretja e Moya sarà il primo campione spagnolo alle Nitto ATP Finals dal 1976, quando Manolo Orantes vinse a Houston. La sua rimonta sul polacco Fibak colse di sorpresa l'attore Kirk Douglas, padre di Michael, presente sulle tribune. 

Dal 1978, anno dell'ultima partecipazione di Orantes, al 1998, solo otto volte su venti almeno un giocatore spagnolo si è qualificato alle Nitto ATP Finals. Anche per questo, il derby in finale non sarà una sfida come le altre. C'è anche un altro fattore. I due avversari sono grandi amici. I padri di Corretja e Moya hanno brindato la sera prima della finale. Moya però avverte: "In finale non ci sono amici. Vado in campo per vincere contro chiunque, Corretja, Sampras, lo farei anche se ci fosse mio padre dall'altra parte della rete. Lotterò fino alla morte".

I numeri dicono che è lui il favorito nel derby. Ha battuto Corretja tre volte su tre nel 1997, senza mai perdere un set: a Monte-Carlo, in finale al Roland Garros e allo US Open. Corretja è l'unico avversario al via delle Nitto ATP Finals con cui, alla vigilia del torneo, aveva un bilancio favorevole negli scontri diretti.

Corretja se la ricorda, e non potrebbe essere altrimenti, quella finale a Parigi. Si rimprovera di aver avuto un atteggiamento troppo passivo. Promette di cambiare, o almeno di provarci. Ma ad Hannover tutto sembra andare nella stessa direzione. Moya, infatti, va avanti di due set. Ma lo spettacolo deve ancora cominciare. Moya perde un po' dell'iniziale aggressività.

Corretja ripensa al suo idolo, Ivan Lendl, presenza fissa nelle finali alle Finals quando si giocavano al Madison Square Garden negli anni Ottanta, entra in partita e riduce gli errori. Il duello si fa appassionante. Si gioca da fondo campo, la resina su cui si disputa il torneo lo consente. Ma le discese a rete non mancano, saranno più di cento a fine partita. Corretja vince il terzo set e aizza la folla: da quel momento aumenteranno i dubbi di Moya, a cui non basterà vincere più punti per alzare la coppa. La partita prende un'altra direzione. Dopo quattro ore di battaglia, Corretja vince la finale più lunga del 1998, 3-6 3-6 7-5 6-3 7-5, e chiude la stagione da numero 3 del mondo. “Quella finale ha rotto un tabù per tutta la Spagna” dirà. 

Non si concede grandi festeggiamenti, però, al,eno sul momento. "Ero esaust. Ricordo che c'era un bar fuori dal nostro hotel ma siamo rientrati presto in camera con la mia fidanzata. Ero più stupito che euforico per aver realizzato quel grande sogno - ha detto molti anni dopo in un'intervista per il sito dell'ATP -. Solo nei giorni successivi ho iniziato a realizzare che avevo fatto qualcosa di storico".

Quel trofeo mantiene un posto speciale nella sua bacheca insieme alla Coppa Davis vinta nel 2000, la prima nella storia della Spagna. "Diventare campione del mondo è un momento molto speciale, sapere che hai vinto il torneo con gli otto migliori giocatori al mondo è una sensazione unica. E' un torneo difficile perché giochi undici mesi per essere lì, dove si decide chi è il migliore. Poi vedere il mio nome nell'albo d'oro insieme a quello del mio idolo Lendl è stato spettacolare".

1998 Hannover, Germania | 24-29 Novembre 1998 | Superficie: duro

Gruppo Bianco: Marcelo Rios, Andre Agassi, Alex Corretja, Tim Henman, Greg Rusedski (alt.), Albert Costa (alt.).

Gruppo Rosso: Pete Sampras, Carlos Moya, Karol Kucera, Yevgeny Kafelnikov.

Round Robin: Sampras b. Kafelnikov 62 64; Moya b. Kucera 67(5) 75 63; Henman b. Rios 75 61 (Rios withdrew, replaced by Costa); Corretja b. Agassi 57 63 21 Ret. (Agassi withdrew, replaced by Rusedski); Sampras b. Moya 63 63; Kafelnikov b. Kucera 67(3) 63 62; Henman b. Corretja 76(4) 67(4) 62; Rusedski b. Costa 76(5) 61; Sampras b. Kucera 62 61; Moya b. Kafelnikov 75 75; Rusedski b. Henman 62 64; Corretja b. Costa 62 64.

Semifinali: Corretja b. Sampras 46 63 76(3); Moya b. Henman 64 36 75.

Finale: Corretja b. Moya 36 36 75 63 75.

Nitto ATP Finals story

Il prologo: 1970-1989

Gli anni Novanta: 1990 - 1991 - 1992 - 1993 - 1994 - 1995 - 1996 - 1997

 

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