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Le storie

La storia delle Nitto ATP Finals: 1997, Sampras fa poker

Dopo la spettacolare finale del 1996 Pete Sampras trionfa per la seconda volta consecutiva ad Hannover e viene votato miglior giocatore dei primi 25 anni dell'ATP

di | 17 ottobre 2024

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Nel 1997, esce in Germania un fumetto, “L’ultima principessa delle fiabe” (Die letzte Märchenprinzessin). Non è una favola, non è inventata. È la storia di Lady Diana. In una delle illustrazioni di questa storia triste raccontata come la vita di una principessa che ha fatto piangere il mondo, si vede anche Luciano Pavarotti. È proprio il grande tenore a condurre il sorteggio per l'edizione 1997 delle Nitto ATP Finals. 

Si gioca come l'anno prima alla Deutsche Messe di Hannover, lo spazio fieristico più grande del mondo. Il cuore del torneo sarà la Halle 13. Fino a quindicimila tifosi possono entrarci, anche se non ci sono giocatori tedeschi per cui fare il tifo. 

Il più atteso è Pete Sampras. Numero 1 del mondo per il quinto anno di fila, Sampras è nel gruppo rosso. Lo sfidano il campione dello US Open Pat Rafter, primo australiano qualificato alle Finals dal 1987; e Greg Rusedski, finalista a Flushing Meadows e primo britannico alle Finals. Chiude il girone un altro debuttante, il giovane spagnolo Carlos Moya, finalista all'Australian Open. 

Nel Gruppo Bianco due i favoriti d’obbligo: il numero 2 del mondo Michael Chang e il russo Yevgeny Kafelnikov che ha da poco vinto il torneo di casa a Mosca, e lo farà ogni anno fino al 2001. Nel girone anche Sergi Bruguera,  finalista a Miami e al Roland Garros nel 1997, e la grande sorpresa della stagione, lo svedese Jonas Bjorkman che ha iniziato il 1997 da numero 69 del mondo e si è qualificato a Francoforte da numero 4. 

La fase a gironi

L’inizio di Moya è sorprendente. Gioca da veterano la prima partita delle Nitto ATP Finals 1997 contro Sampras. I due si sono anche allenati insieme prima del torneo. Il numero 1 del mondo, appesantito da cinquanta errori gratuiti, perde 63 67 62. Il campo è particolarmente rapido e non a tutti piace. “L'anno prossimo si giocherà su un tappeto così veloce che le palline sembreranno razzi” commenta Javier Duarte, coach di Alex Corretja e Alberto Berasategui, migliore come allenatore che come profeta.

La formula del round robin, la prima fase a gironi tipica delle Nitto ATP Finals, ancora una volta salva Pete Sampras. Dopo la sconfitta contro Moya, il numero 1 batte Greg Rusedski che poi si ritira. Al suo posto subentra Muster, battuto da Moya che però a quel punto non è ancora sicuro è sicuro della qualificazione. Decide tutto lo scontro diretto Rafter-Sampras. Se l’australiano vince in due set elimina Sampras, se lo batte in tre elimina lo spagnolo. Ma Pistol Pete ha ben altre intenzioni. Ha già sconfitto quattro volte Rafter nel 1997. Per la quinta, gli serve poco più di un'ora. Sampras non perde un punto al servizio quando mette la prima. Risposte e passanti letali completano l'opera: finisce 64 61. “Molti miei avversari non sopportano il mio tennis, Sampras evidentemente lo ama” commenta sconsolato Rafter. “Quando la pressione sale” spiega Sampras, “sono ancora più motivato”. Un annuncio per tutti i rivali.

Il campo delle Nitto ATP Finals 1997 (Getty Images)

Il campo delle Nitto ATP Finals 1997 (Getty Images)

Nel Gruppo Bianco, Kafelnikov si conferma il più in forma di tutti. Perde una sola partita, l'ultima e inutile ai fini della classifica. La gioca contro Tim Henman, chiamato in extremis come riserva al posto di Bruguera, nonostante sia numero 17 del mondo.  

L'ATP spiega di aver cercato di contattare tutti i giocatori in ordine di classifica per individuare la seconda riserva del torneo. Ma Felix Mantilla, numero 16, non ci sta: “Perché non hanno cercato me? Forse noi spagnoli non siamo ben visti”. “L'abbiamo chiamato, non ha risposto” dice l'ATP. Alle spalle di Kafelnikov, da secondo classificato passa a sorpresa in semifinale Bjorkman che ha battuto Chang nell'ultima partita del girone. Per raccontare il suo torneo fino a questo punto possiamo scegliere il titolo di uno dei grandi film del 1997: “Qualcosa è cambiato”, oppure “La vita è bella”. Ma la sua semifinale contro Pete Sampras, almeno dal punto di vista dello svedese, è più vicina alla storia che ha commosso il mondo, premiata con undici premi Oscar quell'anno: Titanic. 

Le semifinali

Bjorkman infatti va a sbattere contro un iceberg. Ha già perso contro Sampras in finale a Parigi-Bercy, in tre set. Ad Hannover, però, il match non ha storia: finisce 63 64. "Oggi Pete ha servito benissimo e non sono riuscito a mettergli pressione in risposta - ammette lo svedese -. Era in grandissima fiducia, si muoveva bene, tirava vincenti da ogni parte del campo. Quando gioca così c'è ben poco da fare". Sampras torna in finale per la quinta volta alle Nitto ATP Finals. 

Nell'altra semifinale si scontrano Kafelnikov, alla prima semifinale nel torneo, o Moya, che a inizio stagione è arrivato in finale all'Australian Open, primo spagnolo a riuscirci dal 1969. In caso di sconfitta, Kafelnikov ha già un piano B. Ha in mente di partire per Napoli dove il giorno dopo la semifinale, il 15 novembre, la Russia affronta l'Italia nel ritorno dello spareggio qualificazione per i Mondiali di calcio del 1998. 

Moya però ha un punto debole. È l'unico tra i primi 10 del mondo in quel momento con un bilancio negativo nei tie-break. Ne paga le conseguenze nella semifinale delle Nitto ATP Finals. Nei momenti decisivi della partita, Kafelnikov mostra più sicurezza e un tennis più coraggioso, e vince 76(2) 76(3). Non si pentirà di non essere andato a Napoli. L'Italia vincerà 1-0, gol di Pierluigi Casiraghi, e andrà ai Mondiali.

La finale delle Nitto ATP Finals 1997

Sampras e Kafelnikov si incontrano per l'undicesima volta in carriera. Pistol Pete l'ha battuto due settimane prima, a Parigi-Bercy. Il russo l'ha battuto solo un due occasioni, e sempre sulla terra rossa. “Pete è il grande favorito – ammette Kafelnikov -. Comunque vada sarò contento del mio 1997”. 

Il confronto di personalità fra i due è evidente. In comune hanno la dedizione al loro sogno. Kafelnikov è consapevole di non avere il tocco naturale di John McEnroe o di Roger Federer. Ma ha un merito indiscutibile. Ha mostrato ai giovani russi la via per avere successo nel tennis. Kafelnikov è proiettato al futuro, Sampras ha pochi vizi, pochi lussi: l'unica vera eccezione in quel 1997 è una macchina sportiva. Sampras non si adatta all'idea che l'immagine sia tutto, come recita lo slogan di una pubblicità di macchine fotografiche con testimonial Andre Agassi. Alle Nitto ATP Finals, Sampras confida nella tradizione. Ha vinto tre edizioni, e in tutte le occasioni aveva perso una partita nel girone, come gli è successo quest'anno. Una sola volta è arrivato in finale da imbattuto nel girone. Era il 1993, e perse contro Michael Stich. 

 

Pete Sampras  con il trofeo delle Nitto ATP Finals 1997 (Getty Images)

Pete Sampras con il trofeo delle Nitto ATP Finals 1997 (Getty Images)

Negli Stati Uniti, il tredici è un numero sfortunato. Non per Pete Sampras, che alla Halle 13 sfodera una prestazione dominante. La finale non ha storia, si chiude 63 63 62. "Volevo andar via dopo il primo set, sapevo che sarebbe andata anche peggio" ammette Kafelnikov. "Quando gioco così - commenta Sampras - mi sento imbattibile". Per la quattordicesima volta nelle ventiquattro edizioni con il round fino al 1997, il campione delle Nitto ATP Finals ha perso almeno una partita del girone. 

Pistol Pete è il primo a vincere due edizioni di fila delle Nitto ATP Finals dai tempi di Ivan Lendl (1986 e 1987). Diventa il terzo giocatore con almeno quattro titoli alle Nitto ATP Finals dopo Ivan Lendl (5) e Ilie Nastase (4)

Sampras si gode il trofeo e un premio più effimero. Un gruppo di 100 persone tra giocatori in attività e ritirati, direttori di tornei e giornalisti lo eleggono miglior giocatore dei primi venticinque anni dell'ATP davanti a Bjorn Borg, John McEnroe, Jimmy Connors e Lendl.

1997 Hannover, Germania | 11-16 Novembre 1997 | Superficie: duro

Gruppo Bianco: Michael Chang, Jonas Bjorkman, Yevgeny Kafelnikov, Sergi Bruguera, Tim Henman (alt.)

Gruppo Rosso: Pete Sampras, Patrick Rafter, Greg Rusedski, Carlos Moya, Thomas Muster (alt.).

Round Robin: Moya b. Sampras 63 67(4) 62; Rafter b. Rusedski 46 63 64; Chang b. Bruguera 76(8) 62; Sampras b. Rusedski 64 75; Kafelnikov b. Bjorkman 63 76(6); Rafter b. Moya 64 62; Kafelnikov b. Chang 63 60; Bjorkman b. Bruguera 63 61; Moya b. Muster 62 63; Sampras b. Rafter 64 61; Henman b. Kafelnikov 64 64.

Semifinali: Sampras b. Bjorkman 63 64; Kafelnikov b. Moya 76(2) 76(3).

Finale: Sampras b. Kafelnikov 63 62 62.

Nitto ATP Finals story

Il prologo: 1970-1989

Gli anni Novanta: 1990 - 1991 - 1992 - 1993 - 1994 - 1995 - 1996

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