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Kuerten batte Sampras, che gioca la sua ultima partita alle Nitto ATP Finals, e Agassi. Trionfa a Lisbona davanti alla famiglia e diventa il primo brasiliano numero 1 del mondo
di Alessandro Mastroluca | 22 ottobre 2024
Quando si parlava del 2000, si immaginava l'inizio di una nuova era. Per il mondo non lo è stato. Il tennis ha provato ad anticiparla la nuova era. È arrivata la nuova classifica, la Race, che calcola solo i risultati stagionali e qualifica per le Nitto ATP Finals. Già, le Nitto ATP Finals. Dopo gli anni Ottanta al Madison Square Garden e i Novanta in Germania, dal Duemila si torna alle origini. I nuovi campioni vanno a giocare dove possono conquistare nuovi tifosi. Si va a Lisbona, luogo insolito per il tennis. L'arena scelta, il Pavilhao Atlantico, si chiamava in origine Pavilhao de Utopia. Un nome decisamente più azzeccato per lo spirito del Duemila.
L'utopia è, appunto, quella di anticipare la nuova era dopo l'epoca di Andre Agassi e Pete Sampras, comunque presenti a Lisbona. L'ATP ha organizzato una nuova campagna, l'ha chiamata "New Balls Please". Le foto degli attesi campioni di domani, in bianco e nero, mentre stringono le racchette in pose che ricordano i gladiatori, sono ovunque. Le prime foto per la campagna vengono scattate tra Wimbledon e Gstaad. Si parte con Gustavo Kuerten, Lleyton Hewitt, Jan-Michael Gambill, Tommy Haas, Juan Carlos Ferrero, Nicolas Lapentti, Mariano Zabaleta e Roger Federer. Se ne aggiungeranno altri, come Marat Safin.
Safin, che ha vinto lo US Open, e Kuerten, campione al Roland Garros, arrivano a Lisbona in corsa per chiudere l'anno da numero 1 del mondo. Il premio aggiuntivo, diciamo così, in palio insieme ai 3,7 milioni di dollari distribuiti come montepremi. Safin chiude numero 1 se arriva in finale oppure se passa imbattuto il girone a patto che Kuerten perda un match nel round robin. Kuerten chiude numero 1 se va in finale e Safin non vince neppure un match, oppure se ci arriva da imbattuto e Safin vince un solo incontro; se vince il torneo e almeno due incontri del round robin; oppure se conquista il titolo e Safin non arriva in finale.
Formalmente in corsa c'è anche Sampras, ma deve vincere tutte le partite e Safin deve perderle tutte. Safin e Sampras sono nel Gruppo Rosso con Lleyton Hewitt e Alex Corretja. Nel Gruppo Verde c'è Kuerten con Magnus Norman, Yevgeny Kafelnikov e Agassi.
Andre Agassi in azione alle Nitto ATP Finals 2000 (Getty Images)
Le possibilità di Pistol Pete di chiudere il settimo anno da numero 1 si esauriscono dopo il primo match del girone. Safin batte Corretja 67(6) 75 63 anche se lo spagnolo va a servire per la vittoria sul 5-4 nel secondo set. Ma Safin vince 12 dei successivi 14 punti, e andando oltre 26 dei successivi 32, e chiude la partita.
Sampras, dominato nel primo match da Hewitt, batte lo spagnolo e gioca la sua miglior partita da Wimbledon contro Safin. E' una lezione, che dura 63 minuti, e lo proietta in semifinale, in testa al girone, davanti al russo.
Nel Gruppo Verde, Agassi chiude primo e imbattuto. Il secondo posto se lo giocano nell'ultima partita del girone Guga Kuerten e Yevgeny Kafelnikov. Il brasiliano ha problemi alla schiena, mette in campo meno di una prima di su quattro. Ma c'è il pubblico che lo adotta anche per affinità linguistiche. Kuerten vince e continua l'avventura. Il meglio per lui deve ancora venire.
Nitto ATP Finals 2000, Pete Sampras (Getty Images)
Dunque, si arriva alle semifinali in perfetta parità: i due simboli della vecchia guardia, Agassi e Sampras, e le due migliori "New Balls" della stagione, Kuerten e Safin. I quattro campioni Slam del 2000 di fronte per il titolo di maestro. Il nuovo millennio alle Finals non avrebbe potuto cominciare meglio di così.
Si parte con Agassi contro Safin. Il russo sa che, vincendo, chiuderà matematicamente la stagione da numero 1. Ma va sotto di un break nel primo set, si fa male alla caviglia, subisce un parziale di otto punti a zero che chiude il parziale e non si rialza. Mancate quattro occasioni per salire 2-0 nel secondo, la sua partita è di fatto finita.
La palla passa a Kuerten che ha una sola possibilità per scalzare il russo dalla vetta della classifica. Deve vincere il torneo. Ovvero battere in fila Sampras e Agassi con cui alle Finals di un anno prima non ha vinto nemmeno un set. Il brasiliano sfida Sampras che l'ha battuto in stagione nella spettacolare finale di Miami 61 67(2) 76(5) 76(8) nonostante 50 gratuiti a 19, spinto da 109 punti vinti a rete: è la sua ultima vittoria in un torneo non dello Slam.
Alla decima semifinale di fila alle Nitto Atp Finals, Pistol Pete vince al tiebreak un primo set elettrizzante che ha richiesto 101 punti. Nel secondo il brasiliano guadagna subito un break di vantaggio (3-0) e lo difende fino alla fine. Il set decisivo tarda a prendere una direzione chiara. Entrambi in avvio si salvano da 0-40, Kuerten sfianca Sampras e firma il break per il 5-4 con due passanti vincenti. Va a servire per il match ma si ritrova sotto 15-40. Chiede il massimo al suo servizio e lo ottiene. Dopo due ore e 13 minuti di gioco, è in finale. Sampras, il secondo giocatore ad aver raggiunto i cinque titoli come Ivan Lendl, il giocatore che ancora oggi ha l'ottava miglior percentuale di vittorie nella storia del torneo (35 successi, 14 sconfitte), l'uomo copertina degli anni Novanta, ha appena giocato la sua ultima partita alle Finals. Gli anni Duemila non faranno per lui.
Lisbona 2000, il samba di Kuerten
Campione al Roland Garros nel 1997, protagonista dell'accoppiata MonteCarlo-Roma del 1999, Kuerten porta in campo la luce di uno splendente sorriso e dentro il buio di due grandi dolori, la morte del padre e la paralisi cerebrale del fratello minore Guilherme. Si è costruito una fama di giocatore vincente solo sulla terra rossa che ha cominciato ad allentare proprio nel 2000 battendo Agassi in semifinale a Miami. La terra rossa resta comunque la sua superficie migliore, non a caso arriva in finale agli Internazionali BNL d'Italia, vince Amburgo e il Roland Garros. Sul duro però si difende eccome. Mette in bacheca il trofeo di Indianapolis e centra due semifinali negli allora Masters Series, oggi Masters 1000, di Cincinnati e Parigi-Bercy. Il 2000 è con tutta evidenza la stagione migliore della sua carriera.
Non si può dire lo stesso per Agassi. Il suo 2000 è iniziato bene. In Australia, è diventato il primo dai tempi di Rod Laver a giocare quattro finali Slam di fila. E l'ha anche vinta, conquistando così il suo sesto titolo in un major. Ma nella sua stagione c'è stato poco altro, a parte una semifinale a Wimbledon. Ha perso lo scettro di numero 1 del mondo a settembre, a Lisbona si è presentato da numero 8.
La finale conferma la regola non scritta per cui, se due giocatori si affrontano in finale dopo essersi incontrati nel girone alle Finals, il titolo va più spesso allo sconfitto nella prima partita. Agassi paga il suo tributo per il secondo anno di fila: nel 1999 aveva battuto Sampras nel round robin ed era stato sconfitto in finale in tre set, allora si giocavano al meglio dei cinque; nel 2000 gli succede lo stesso contro Kuerten. Il brasiliano salva tutte le sette palle break concesse, quasi sempre grazie al servizio. Chiude con 19 ace e 46 punti vinti con la prima al servizio su 56. Agassi inizia in salita da subito, subisce il primo break nel primo game di servizio del match: Kuerten recupera uno 0-40 nel quarto gioco e firma il 6-4 in 40 minuti.
Nel secondo è il quinto game a decidere tutto. Break a zero del brasiliano che poi manca tre palle del 5-2 e salva una palla del possibile controbreak sul 5-4. Nel terzo set Kuerten cancella con un ace una palla break nel secondo gioco, Agassi gli regala il break del 3-2 con un doppio fallo e Kuerten resta uomo solo al comando. Davanti a mamma Alicia e nonna Olga vince 64 64 64. Nel Padiglione dell'utopia di Lisbona, Guga realizza la sua utopia cullata da bambino a Florianopolis. La finale contro Andre Agassi, dirà a fine carriera, “è stata la mia partita perfetta”.
Commosso e felice, festeggia il decimo trionfo in carriera, il primo in un torneo indoor, al centro del Pavilhao Atlantico con una bandiera del Brasile per mantello.
Guga, il campione del sorriso, è il nuovo numero 1 del mondo. Nessun tennista sudamericano ci era mai arrivato prima da quando esiste il ranking computerizzato. Nessuno ci è ancora mai riuscito dopo. Ma l'immagine più forte della festa è Kuerten, commosso e felice, che abbraccia la mamma. Kuerten è il primo numero 1 non americano a fine stagione dal 1991. Sarà votato anche sportivo brasiliano dell'anno. Nel 2016 sarà lui ad accendere il braciere, momento clou della cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Rio. Un momento indimenticabile, come lui.
Red Gruppo: Pete Sampras, Marat Safin, Lleyton Hewitt, Alex Corretja.
Green Gruppo: Andre Agassi, Gustavo Kuerten, Yevgeny Kafelnikov, Magnus Norman.
Round Robin: Safin b. Corretja 67(6) 75 63; Hewitt b. Sampras 75 60; Agassi b. Kuerten 46 64 63; Kafelnikov b. Norman 46 75 61; Sampras b. Corretja 76(2) 75; Safin b. Hewitt 64, 64; Agassi b. Kafelnikov 61 64; Corretja b. Hewitt 36 76(3) 63; Kuerten b. Norman 75 63; Sampras d. Safin 63 62; Agassi b. Norman 63, 62; Kuerten b. Kafelnikov 63 64
Semifinali: Agassi b. Safin 63 63; Kuerten b. Sampras 67(5) 63 64
Finale: Kuerten b. Agassi 64 64 64