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Continua il nostro avvicinamento alle prossime Nitto ATP Finals in programma alla Inalpi Arena a Torino dal 10 al 17 novembre. Riviviamo il trionfo di Hewitt nel 2001
di Alessandro Mastroluca | 22 ottobre 2024
Se cercate "2001" su Google, il secondo risultato è una pagina dedicata al film "2001: Odissea nello spazio". E' difficile infatti trovare un altro anno che sia così tanto identificato con il titolo di un film o di una canzone. Una piccola odissea caratterizza anche le Nitto ATP Finals di quell'anno. Nel 2001, l'ATP vuole omaggiare Gustavo Kuerten, campione in carica e primo sudamericano a finire una stagione da numero 1 del mondo nel tennis maschile. Così come sede sceglie San Paolo. Ma a settembre, a due mesi dal torneo, diventa chiaro che l'impianto non sarà pronto in tempo. Bisogna trovare un'altra città disposta a organizzare l'evento in due mesi, e con uno stadio coperto già disponibile. Si ripiega su Sydney, in Australia, al SuperDome che ha ospitato le finali di pallacanestro ai Giochi Olimpici del 2000. Poi l'Australia ha trovato l'erede delle grandi leggende del passato, il baby prodigio Lleyton Hewitt. Hewitt, che ha vinto lo US Open due giorni prima dell'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre, è numero 2 del mondo quando si aprono le Nitto ATP Finals.
È inserito nel girone intitolato a John Newcombe con il campione dell'Australian Open Andre Agassi, padre da un mese di Jaden Gil; Pat Rafter e il francese Sebastien Grosjean.
Nel gruppo dedicato a Ken Rosewall ci sono Kuerten, che ha vinto il Roland Garros; Goran Ivanisevic che da wild card ha trionfato a Wimbledon in una mitica finale giocata di lunedì contro Paty Rafter, Juan Carlos Ferrero e Yevgeny Kafelnikov. Come nel 2000, le Nitto ATP Finals decidono il numero 1 del mondo di fine anno. Sono in corsa in tre, come ha ricordato Hewitt nel 2020 in un'intervista all'ATP per il cinquantenario delle Nitto ATP Finals. "All'epoca ero numero 2 dopo aver vinto lo US Open, Kuerten era numero 1 e Agassi numero 3. Ognuno di noi aveva il controllo della situazione. Sapevamo che vincendo il titolo avremmo finito l'anno da numero 1" ha detto.
Lleyton Hewitt alle Nitto ATP Finals 2001 (Getty Images)
In realtà, basterà aspettare la fine della fase a gironi. Il gruppo Rosewall lo vince Kafelnikov. Il secondo posto si decide all'ultima giornata, con la sfida tra Ferrero e Kuerten: un vero e proprio quarto di finale. Lo spagnolo ha più energie e si impone in due set. Il brasiliano, campione in carica, non perde il suo contagioso sorriso. “E' stato comunque un anno meraviglioso – dice -. Milioni di brasiliani mi hanno visto giocare in tv e hanno fatto il tifo per me. Non mi importa se non chiudo la stagione da numero 1”.
Il gruppo Newcombe inizia con la vittoria di Hewitt su Grosjean, che si è qualificato in extremis vincendo l'ultimo Masters Series, coggi Masters 1000, a Parigi-Bercy. Il tenace francese batte Agassi e Rafter, che cede anche contro lo statunitense, in due set, nel loro ultimo confronto diretto. La sfida decisiva per il numero 1 del mondo di fine stagione, dunque, è il derby australiano. E' molto più di una partita. Hewitt vede Rafter come un amico. O meglio, come un fratello maggiore. Un fratello che diventa testimone della storia. In autunno, si sono promessi che avrebbero fatto di tutto per essere insieme alle Nitto ATP Finals a Sydney. Il 16 novembre del 2001 si ritrovano uno contro l'altro. Una settimana dopo saranno di nuovo uno accanto all'altro per la finale di Coppa Davis.
Rafter ha parlato di quella partita come di un'esperienza strana. Il Sydney Superdome è stracolmo di tifosi indecisi su quale dei due beniamini sostenere. L'inizio è teso, con break e controbreak. Hewitt alza il livello e vince il primo set. Nel secondo, poi, la sua superiorità è sempre più netta. Rafter ci mette l'orgoglio e salva sei match point. Ma Hewitt chiude 75 62. La vittoria vale la semifinale e soprattutto la certezza di terminare la stagione da numero uno del mondo, dato che gli altri due contendenti non hanno passato il girone. “Quella partita – dirà Hewitt anni dopo - rimane uno dei momenti più speciali di tutta la mia carriera”.
A vent'anni e otto mesi, Hewitt è il più giovane giocatore a finire la stagione in testa alla classifica ATP. Ancora nessuno ha battuto il suo primato. La sua precocità è tutta in una sua celebre frase: “Da piccolo avevo tre sogni: vincere uno Slam, vincere la Coppa Davis e diventare numero 1 del mondo. Alla fine, il numero 1 è quello che ho realizzato più tardi”.
Questo dunque l'allineamento delle semifinali: Hewitt contro Ferrero, Grosjean contro Kafelnikov.
Hewitt, campione dello US Open, salva due palle break nel quarto game, toglie il servizio allo spagnolo nel successivo e chiude il primo set dopo 46 minuti. I tifosi che riempiono il SuperDome lo ammirano mentre domina i primi game del secondo set, fino al 4-0. Ferrero accorcia fino al 3-4, ma non andrà oltre. L'australiano vince 64 63 nonostante un problema all'inguine. "All'inizio della partita non mi ero dato molte chances di finire l'incontro, ma ho cercato di giocare un tennis offensivo e non pensarci - commenta -. Probabilmente in finale non sarò al 100% ma lotterò comunque. In ogni caso non potrei desiderare una stagione migliore".
Nell'altra semifinale, tutti aspettano il “Principe” Kafelnikov. Ma la scena se la prende Grosjean, che già l'aveva battuto in finale a Parigi Bercy. È l'unico torneo che ha vinto in tutta la stagione.La semifinale al Superdome di Sydney è una sfida a senso unico. Il russo, troppo discontinuo, si sgonfia. Grosjean, invece, gioca su una nuvola. E' rilassato, senza pressioni, sembra che gli riesca tutto facilmente. “Adesso può battere chiunque” sintetizza il suo coach Pier Gauthier, “non vorrei essere nei panni degli allenatori dei suoi avversari. Perché non vedo cosa potrebbero fare per fermarlo”. Contro Kafelnikov, Grosjean mette in mostra tutto il repertorio. Servizi vincenti, rovesci veloci e precisi, rapido gioco di gambe. E' sempre nel posto giusto al momento giusto. Vince 64 62, specchio fedele di una partita senza storia. Marsigliese minuto e tenace, diventa il primo francese in finale alle Nitto Atp Finals.
La finale delle Nitto ATP Finals 2001 è un segnale forte di cambiamento nella storia del tennis. Di fronte ci sono due "piccoletti" che attaccano da fondo campo. Hewitt si riconosce questo merito. “A parte Agassi, prima di me non c'erano tanti giocatori che restavano dietro e spingevano – dirà a fine carriera -. Dopo avermi visto vincere così su tutte le superfici, tanti hanno imparato o iniziato a credere di potercela fare giocando nello stesso modo”. Per riuscirci, Hewitt ha lavorato duro. Preferiva intense sessioni in campo al lavoro in palestra, a cui aggiungeva anche molta corsa e un po' di pugilato. Lo spirito combattivo, invece, non ha bisogno di allenarlo. È nato con il fuoco della competizione dentro, con il desiderio insaziabile di tirar fuori il meglio di sé in ogni situazione.
Sebastien René Grosjean, questo il nome completo del francese, gioca come lui. Appassionato di calcio almeno quanto Hewitt lo è di football australiano, è l'unico ad avergli tolto un set a Sydney. Grosjean ha cominciato praticando lo sci. Nel tennis, la sua carriera è partita di slancio. Da junior, il suo anno migliore è il 1996 quando vince il Roland Garros in doppio e diventa campione europeo. A fine 1996, Grosjean è numero 1 under 18 in singolare e doppio. Scartato dal centro tecnico nazionale francese, Grosjean ha scalato presto le classifiche anche nel circuito ATP. Nel 2001 finirà la stagione per la prima volta da numero 1 di Francia, e per la prima volta in Top 10, da numero 6 del mondo. È il miglior piazzamento nella classifica di fine anno per un tennista francese dai tempi di Henri Leconte, numero 6 anche lui, nel 1986. Grosjean non farà mai meglio di così.
Nitto ATP Finals story, il bis intercontinentale di Hewitt
Al Superdome va in scena la forza della mente. Lleyton Hewitt si dimostra più forte del dolore all'inguine, aggravato dopo la semifinale. Nella sfida per il titolo c'è il meglio del suo tennis. La pressione è costante, il francese non regge e commette 47errori gratuiti. “Lleyton ha giocato sempre profondissimo, io ho cercato di essere aggressivo ma ho sbagliato troppo”. È la sintesi, decisamente efficace, di una finale che Hewitt ha messo subito in discesa. Ha giocato sempre alle sue condizioni. Ha trionfato 63 63 64 in meno di due ore. È il primo a conquistare il titolo alle Nitto ATP Finals da imbattuto in otto anni. L'ultimo a riuscirci era stato Michael Stich.
Sydney incorona il più giovane numero 1 ATP dal 1973. Hewitt trionfa con un tennis lontano dallo stile delle leggende australiane di questo sport, da Rod Laver a John Newcombe allo stesso Rafter. Una settimana dopo, nella finale di Coppa Davis, sulla Rod Laver Arena rivestita d'erba, batterà di nuovo Grosjean e con un punteggio ancora più netto. Ma il protagonista di quella finale sarà Nicolas Escudé. La Davis la vincerà la Francia, che alza la coppa senza aver mai giocato in casa in tutto l'anno.
Rosewall Gruppo: Gustavo Kuerten, Juan Carlos Ferrero, Yevgeny Kafelnikov, Goran Ivanisevic.
Newcombe Gruppo: Lleyton Hewitt, Andre Agassi, Patrick Rafter, Sebastien Grosjean.
Round Robin: Hewitt b. Grosjean 36 62 63; Agassi b. Rafter 62 64; Kafelnikov d Ferrero 46 61 76(5); Ivanisevic b. Kuerten 62 67(2) 64; Hewitt b. Agassi 63 64; Grosjean b. Rafter 62 64; Ferrero b. Kuerten 76(3) 62; Kafelnikov b. Ivanisevic 63 64; Grosjean b. Agassi 63 64; Kafelnikov b. Kuerten 62 46 63; Ferrero b. Ivanisevic 76(4) 76(5); Hewitt b. Rafter 75 62
Semifinali: Grosjean b. Kafelnikov 64 62; Hewitt b. Ferrero 64 63
Finale: Hewitt b. Grosjean 63 63 64