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Riviviamo l'edizione 2002 delle Nitto ATP Finals andata in scena a Shanghai e conclusa con il secondo titolo consecutivo di Hewitt, numero 1 per tutte le settimane di quella stagione
24 ottobre 2024
A Shanghai, il tempo scorre lento nel ricordo in bianco e nero di Marlene Dietrich, protagonista del film Shanghai Express del 1932. Settant'anni dopo, nel 2002, a Shanghai il tempo del tennis comincia a viaggiare a un'altra velocità. La più grande città della Cina ospita le Nitto ATP Finals 2002. E' una mossa politica. Il governo cinese punta a organizzare i Giochi Olimpici del 2008 a Pechino e l'esposizione universale del 2010. Organizzare le Finals, in quel momento il più grande evento sportivo internazionale mai ospitato in Cina, è la via scelta per convincere il resto del mondo.
Resta un ostacolo, però. A Shanghai, prima del torneo, c'è solo uno stadio e richiede una significativa opera di ristrutturazione. Brad Drewett, direttore della Tennis Masters Cup, come allora si chiamavano le Nitto ATP Finals, e futuro presidente dell'ATP, va a Shanghai per ispezionare i possibili stadi con i rappresentanti della Shanghai Sports Commission. Accompagnano Drewett anche a ispezionare i palazzetti, ma i soffitti sono troppo bassi.
Gli spiegano che non sarà un problema. E non lo sarà. Si gioca alla Shanghai New International Expo Center. Charles Humphrey Smith, direttore della Juss Event che si è occupata dell'organizzazione delle Nitto ATP Finals 2002, è stato chiaro. “Quel torneo ha segnato una svolta nell'evoluzione del tennis” ha detto. Anche se secondo Dongfeng Liu, preside della School of Economics and Managenent alla Shanghai University of Sport che al tema ha dedicato un saggio pubblicato nel 2014, il torneo ha lasciato un'eredità soprattutto intangibile. I pochi effetti tangibili, si legge nella sintesi introduttiva alla pubblicazione, "sono soprattutto non programmati e non intenzionali perché non è stata tenuta in seria considerazione la questione della legacy nella presentazione della candidatura per ospitare l'evento".
I protagonisti delle Nitto ATP Finals 2002 con gli abiti tradizionali locali a Shanghai (Getty Images)
Il numero 1 del mondo è ancora Lleyton Hewitt, l'australiano campione in carica. Nel 2002 ha vinto il Masters Series di Indian Wells, il primo della sua carriera. Ha trionfato a Wimbledon nella finale senza nemmeno un serve and volley contro David Nalbandian, un altro segno dei tempi. Per il terzo anno di fila, l'australiano è il giocatore che ha ottenuto in percentuale più break, uno ogni tre game di risposta.
Guida il Gruppo Rosso con Marat Safin, che arriva in ritardo alla cerimonia con gli otto qualificati in abiti locali sul pittoresco palco sul fiume Huangpu; Albert Costa e Carlos Moya, finalista all'Australian Open 1997 e di nuovo competitivo anche sul veloce.
Nel Gruppo Oro c'è Andre Agassi, secondo nella Race ad appena 43 punti da Hewitt e in piena corsa per diventare il primo over 30 a chiudere un anno da numero 1 ATP. Nel 2022 Agassi ha vinto più tornei di tutti, cinque, ma ha subito anche due sconfitte fragorose: a Wimbledon contro il thailandese Paradorn Srichapan e in finale agli US Open contro Pete Sampras, che a Shanghai non c'è. Completano il girone uno svizzero alla prima partecipazione di cui sentiremo parlare a lungo, Roger Federer; il 22 Juan Carlos Ferrero che ha giocato tre finali sul rosso e sul cemento ha vinto a Hong Kong; e la sorpresa della stagione, il ceco Jiri Novak dal tennis essenziale e poco appariscente.
Federer, che nel 2002 ha vinto tre titoli e giocato la finale a Miami, inizia battendo Ferrero e chiude il girone come primo e imbattuto nel Gruppo Oro, proprio davanti allo spagnolo. Fuori, dunque, il trentaduenne Agassi, che perde undici degli ultimi dodici game contro Novak, perde al tiebreak del terzo set contro Ferrero e si ritira per un problema all'anca. Così matura il primo verdetto del torneo: Lleyton Hewitt chiude anche il 2002 da numero 1 del mondo. Prima di lui solo Jimmy Connors, Bjorn Borg, John McEnroe, Ivan Lendl, Stefan Edberg e Pete Sampras avevano finito in vetta due stagioni di fila da quando esiste il ranking computerizzato, introdotto nel 1973. “Diventare numero 1 è stato un sogno – dirà Hewitt anni dopo -, ma restare in vetta per tutto il 2002 è un traguardo ancora più importante per me”.
L'australiano arriva all'ultima giornata con il destino nelle Nitto ATP Finals non nelle sue mani. Batte Safin, ma deve sperare in Moya, che è già qualificato. Moya deve giocare contro l'amico Albert Costa che vincendo andrebbe in semifinale. Ci sarebbero tutte le condizioni per un “biscotto”. E invece no. Moya non si risparmia. Vince il primo set al tiebrek, perde il secondo, salva due palle break sul tre pari del terzo e alla fine vince dopo quasi tre ore di battaglia. "Non vedo perché fare dei regali quando nessuno mi ha mai regalato niente – dice a fine partita -. Ho imparato a dare sempre il 100%".
Moya non aveva passato nemmeno un turno negli ultimi tornei indoor prima delle Nitto ATP Finals. Si ritrova in semifinale contro il 22enne Juan Carlos Ferrero. Lo chiamano ancora «Chavalito», ragazzino.
Nell'altro duello di semifinale, le più giovani nella storia delle Nitto ATP Finals, Hewitt aspetta Federer. Lo svizzero è arrivato con la madre Lynette e Mirka Vavrinec, che all'epoca è ancora soltanto la sua fidanzata. Si gode la popolarità e il trattamento di prim'ordine riservato ai giocatori. Hewitt l'ha battuto due settimane prima, in due set, a Parigi-Bercy. Ma a Shanghai sarà tutta un'altra storia.
Ferrero ha lavorato con orgoglio e dedizione per forgiare un fisico resistente, all'altezza dei suoi sogni. Parte meglio nella semifinale tutta spagnola contro Moya, che ha sconfitto in stagione nella finale di Hong Kong e complessivamente in sei degli otto precedenti duelli. Il break che lo porta sul 4-2 e l'allungo per il 5-2 sembrano una conclusione anticipata del primo set. Ma non è così perché Ferrero concede il contro-break con un doppio fallo e Moya si rimette in carreggiata fino all'incerto tie-break, dominato dalle paure e dai punti vinti in risposta. E' Moya a rompere l'incertezza: trasforma con un ace il secondo set point. Ferrero comunque non abbandona il sogno della finale. Completa il break al primo game del secondo set, lo difende fino al 6-4 e allunga la semifinale. Moya salva due palle break sul 2-2, una delle quali con un ace di seconda, ma al successivo turno di battuta Ferrero traccia un passante da applausi e sorpassa: 4-3. Ferrero va a servire per il match. Negli ultimi due punti il destino prende forma: sul 30-30 Moya vede la volée di diritto rimbalzare sul nastro, sul match point la volée smorzata atterra dall'aktra parte della rete: game, set and match, 67(6) 64 64.
Nel match serale Hewitt affronta Roger Federer in una delle partite più spettacolari di quella edizione. Nel primo set, Hewitt recupera un break di svantaggio e salva quattro set point prima di chiudere 7-5. Nel secondo sale 5-4 e arriva a un punto dalla vittoria. Ma Federer si salva, infila tre game consecutivi e allunga al terzo set. I novemila tifosi si fanno sempre più rumorosi. Sono uno spettacolo nello spettacolo. Hewitt manca due match point sul 5-4 e subisce il break. Ma non è campione in carica per caso. Piazza l'immediato controbreak, tira un sospiro di sollievo e centra la seconda finale consecutiva nel torneo. “Roger è un grande giocatore – dice a fine partita – prima o poi vincerà un torneo dello Slam”. La storia dirà che la stima è giusta, ma tanto prudente.
Lleyton Hewitt e Roger Federer dopo la semifinale alle Nitto ATP Finals 2002 (Getty Images)
La finale tra Hewitt e Ferrero è la celebrazione dei volti nuovi in quello che sarà il regno di mezzo del tennis maschile prima dell'avvento di Roger Federer e dei Fab Four. L'australiano ha difeso il posto di numero 1 del mondo per tutte le settimane dell'anno. Ferrero nel 2002 ha vinto il primo titolo in carriera sul duro a Dubai e sa che battendo Hewitt chiuderà la stagione da numero tre del mondo. Ma proprio l'australiano l'aveva bloccato in semifinale alle Nitto ATP Finals un anno fa prima Sydney. Succederà di nuovo, al termine di una finale spettacolare in cui non manca niente: colpi di scena, occasioni mancate, lotta e rimpianti. Non manca niente nello spettacolo della finale delle Nitto ATP Finals 2002
Il primo allungo è dello spagnolo, che si spinge a due punti dal primo set (5-3 30 pari), poi l'australiano vince sette game di fila, e sale 75 30. Un contro-break nel quinto game del secondo set riavvicina lo spagnolo, ma non abbastanza. Un doppio fallo e un rovescio a rete chiudono il parziale: 7-5 Hewitt che alza il pugno e lo accompagna con il il suo immancabile "C'mon".
Nitto ATP Finals story, il bis intercontinentale di Hewitt
Ferrero si ripresenta come un giocatore diverso all'inizio del terzo set. Lo dimostrano le 3 palle break salvate prima di tenere il servizio e allungare 3-1, l'efficacia dei diritti e dei rovesci fanno il resto. Ferrero chiude terzo e quarto set 6-2 e si porta avanti 3-1 nel quinto. Mai dare Hewitt per sconfitto, però. L'australiano perde solo un altro game fino alla fine del match e trionfa 75 75 26 26 64. E' il primo dopo Pete Sampras a trionfare due anni di fila alle Nitto ATP Finals. E supera così i dieci milioni di dollari guadagnati in carriera.
"La vittoria a Shanghai su Ferrero è il mio ricordo più forte delle mie esperienze alle Nitto ATP Finals - ha detto Hewitt all'ATP -. Nel quinto set ho dovuto dar fondo a tutte le mie energie. L'anno prima ero l'inseguitore sfavorito, nel 2002 ero il numero 1 e tutti volevano prendere il mio posto. Il mio approccio era completamente diverso. Per questo ritengo quella una delle mie vittorie più belle".
Si chiude così una settimana da record per Lleyton Hewitt. L'australiano è allora fidanzato con la belga Kim Clijsters, numero 4 del mondo, che la settimana prima aveva vinto il Masters femminile. Un evento simile era successo a Wimbledon nel 1974, quando avevano trionfato Jimmy Connors e Chris Evert. Il rapporto fra Hewitt e Clijsters, come quello fra Connors ed Evert, non sopravvisse tanto a lungo dopo la vittoria. Sopravvive invece la delusione di Ferrero, che ne parlava così nel 2020. “Quel torneo – ha detto - è uno dei due per cui ho pianto”.
Gruppo Rosso: Carlos Moya, Lleyton Hewitt, Albert Costa, Marat Safin.
Gruppo Oro: Roger Federer, Juan Carlos Ferrero, Jiri Novak, Andre Agassi, Thomas Johansson (Alt.)
Round Robin: Hewitt b. Costa 62 46 63; Federer b. Ferrero 63 64; Moya b. Safin 64 75; Moya b. Hewitt 64 75; Novak b. Agassi 75 61; Costa b. Safin 36 64 63; Hewitt b. Safin 64 26 64; Ferrero b. Agassi 75 26 76(8); Federer b. Novak 60 46 62; Ferrero b. Novak 75 63; Federer b. Johansson 63 75; Moya b. Costa 76(9) 36 64.
Semifinali: Hewitt b. Federer 75 57 75; Ferrero b. Moya 67(8) 64 64.
Finale: Hewitt d. Ferrero 75 75 26 26 64
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