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Continua il nostro viaggio nella storia delle Nitto ATP Finals, che torneranno in scena a Torino dal 10 al 17 novembre. Riviviamo l'edizione 2004, l'ultima in uno stadio senza copertura
di Alessandro Mastroluca | 27 ottobre 2024
"Houston, abbiamo un problema". Quante volte l'abbiamo sentita questa frase. Quante volte l'avremo ripetuta, per sentirci un po' come alla NASA. Nel 2004 Jim McIngvale, promoter delle Nitto ATP Finals che si giocano al Westside Tennis Club a Houston, di cui è proprietario, un problema ce l'ha davvero. Anzi, ne ha due.
Lo chiamano Materasso Mack, perché ha venduto camere da letto a mezza America. È repubblicano, nazionalista e stravede per i tennisti di casa. Ma l'uomo di casa, Andy Roddick, non è il favorito numero 1, e nemmeno il numero 2 o il numero 3. Eccolo, il suo primo problema.
A Houston, l'uomo da battere è Roger Federer, autore della stagione più dominante nel tennis maschile dal 1984 di John McEnroe. Ha vinto tre Slam, tre di quelli che oggi chiameremmo Masters 1000, dieci titoli complessivi. Nelle tre finali Slam, ha sconfitto i suoi tre principali rivali: Marat Safin all'Australian Open, Roddick a Wimbledon, Lleyton Hewitt allo US Open. L'australiano se lo ritrova nel Gruppo Rosso alle Nitto ATP Finals 2004. Con loro ci sono Carlos Moya, che non vince un match dallo US Open, e Gaston Gaudio, argentino campione a sorpresa al Roland Garros.
Nel Gruppo Blu c'è Roddick con il russo Marat Safin. Numero 89 del mondo a inizio anno, Safin ha assunto l'ex allenatore di Federer, Peter Lundgren. A Houston arriva forte di una striscia di 22 vittorie nelle ultime 25 partite. Completano il girone due giocatori destinati a un torneo da comprimari. L'argentino Guillermo Coria, che non gioca da agosto, e il britannico Tim Henman, l'unico degli otto qualificati che non ha vinto nemmeno un titolo in stagione.
Ma gli avversari di Roddick non sono il secondo problema per McIngvale. Il suo secondo è molto più serio: a Houston, nella settimana delle Nitto ATP Finals, piove praticamente sempre.
Andy Roddick in azione alle Nitto ATP Finals 2004 (Getty Images)
Roddick regala almeno una soddisfazioni a McIngvale. Roddick, amato ancor di più in Texas da quando vive a Austin, batte Henman all'esordio e Safin in due tiebreak nella seconda, decisiva sfida. “Poche partite hanno deciso la sfida, e li ha vinti Andy” ammetterà Safin. Quella partita mette in moto gli ingranaggi della storia. Nell'ultima giornata, Safin si gioca tutto contro Henman che non affronta da un paio d'anni. Il russo domina il primo set, si complica la vita nel secondo ma lo vince al tiebreak. Passa come secondo, e questo vuol dire una semifinale contro Federer, che attraversa il Gruppo Rosso con tre vittorie in tre vittorie e un solo set lasciato per strada, contro Moya nell'ultima partita. Diventano ventuno i suoi successi di fila contro un Top 10.
I gironi si sono chiusi il 19 novembre 2004, un giorno in cui il pubblico americano degli appassionati di sport è distratto. Al Palace di Detroit, al termine della sfida di basket NBA fra i locali Pistons e gli Indiana Pacers è scoppiata una maxi-rissa che ha coinvolto giocatori e tifosi. Per l'opinione pubblica americana, è una delle pagine più nere nella storia dello sport negli Stati Uniti.
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A Houston, alle Nitto ATP Finals 2004, si celebrano semifinali di primissimo livello. Ci arrivano quattro giocatori che hanno meno di venticinque anni: Andy Roddick contro Lleyton Hewitt da un lato, Roger Federer contro Marat Safin dall'altro. Sono i primi quattro giocatori del mondo, hanno tutti vinto almeno uno Slam in carriera. Difficile chiedere di meglio.
Durano poco i sogni di gloria di Roddick. La sua stagione, segnata da mille e otto ace, finisce contro Hewitt. L'australiano ha lasciato l'ormai ex fidanzata Kim Clijsters che dieci giorni prima ha vinto i WTA Championships, l'equivalente femminile delle Nitto ATP Finals. L'umore non sarà al meglio, ma in campo Rusty si isola. Campione nel 2001 e nel 2002, l'australiano attacca sistematicamente il rovescio di A-Rod, chiude 63 62 e torna in finale.
Nell'altra semifinale, Safin sogna la rivincita contro Federer che l'ha sconfitto tre volte nel 2004. L'ha battuto anche nella finale dell'Australian Open. Lo svizzero è il primo giocatore dal 1988 ad aver vinto tre Slam in un anno. Safin, oltre alla finale di Melbourne, vanta i due trionfi nei Masters Series a Madrid e Parigi. Ma la continuità non è mai stato il suo forte. Ha perso anche sei volte al primo turno e cinque al secondo. A Houston, è nella sua forma migliore. Gli ingredienti per uno spettacolo indimenticabile ci sono tutti.
Roger Federer e Marat Safin al termine della sfida alle Nitto ATP Finals 2004 (Getty Images)
Il primo set lo vince Federer 63. Nel secondo Safin ha due palle break sul 4-1 in suo favore: non basta, lo svizzero si rialza e allunga al tie-break. Lo spettacolo deve ancora cominciare. Safin manca sei set point (7:6, 9:8, 13:12, 14:13, 15:14, 17:16). Potrebbe perderlo 11-9 il tie-break, anzi dovrebbe perché un suo diritto chiamato buono nel ventesimo punto è in realtà largo secondo Hawk-Eye che però è ancora solo uno strumento per le tv.
Di punti ne giocano 38, come Bjorn Borg e l'indiano Lall a Wimbledon nel 1973. Nel tabellone principale dei tornei ATP o degli Slam, non se ne erano visti di più lunghi. Le magie di Federer fiaccano la resistenza del russo che crolla sul 18-18. Safin commette il secondo doppio fallo di tutta la partita, poi sbaglia l'ultimo diritto. "E' stato un tie-break molto speciale, non ne avevo mai giocato uno così" commenta Federer che torna in finale. Non ne perde una da un anno e mezzo.
La finale contro Hewitt non si presenta scontata. Il doppio 6-0 a New York è il passato. L'australiano ha commesso solo sei gratuiti in semifinale contro Roddick. È alla terza finale in quattro anni alle Nitto ATP Finals. Federer si aspetta una battaglia dura, sul piano fisico e mentale. Soprattutto perché si gioca al meglio dei cinque set, dice alla vigilia. O meglio, si dovrebbe. Sì, perché a Houston piove forte anche il giorno della finale e le previsioni non sono buone nemmeno per i successivi. A tre quarti d'ora dall'inizio della finale, si cambiano le regole in corsa: in via eccezionale, la finale si giocherà al meglio dei tre set. Senza che sia una sorpresa per nessuno le Nitto ATP Finals non si disputeranno mai più in uno stadio outdoor o comunque senza tetto retrattile.
La prima finale sulla distanza breve alle Nitto ATP Finals dal 1979 è una lezione. In un'ora e sei minuti, Federer batte Hewitt per la sesta volta in sei incontri nel 2004. La pioggia ha ritardato l'inizio per tre ore, poi con Federer avanti 5-2 nel primo set ci si ferma ancora per altri 78 minuti. Il maltempo, però, ha solo rimandato l'inevitabile.
Al rientro Hewitt perde subito il servizio e non ha nessuna chance di tornare in partita. Federer vince la tredicesima finale consecutiva e conquista il titolo numero 22 nel circuito ATP dal 2000.
Ha vinto settantaquattro partite sulle ottanta che ha giocato nel 2004, e tutte le ultime diciassette. Ha dimostrato di poter battere chiunque, su qualunque superficie, in qualsiasi modo. “E' il finale incredibile di una stagione fantastica” dirà. Federer intasca un milione e mezzo di dollari e torna a casa con una fiammante Mercedes decappottabile. Ha solo un problema, racconta. “Ho vinto già un'altra auto e una Harley Davidson. Non c'è più posto in garage”.
A Houston è iniziata l'era Federer nel torneo. Ed è iniziata anche la grande stagione in doppio dei gemelli Bryan, che hanno vinto il titolo per il secondo anno di fila. Allo svizzero e alla sua allora solo fidanzata Mirka Vavrinec, Houston è piaciuta. E come dargli torto. Ma andare via dal Texas, dice, non è un problema. “Non mi interessa dove il torneo si sposta: se potessi, andrei a giocarlo anche sulla luna" spiega. Non dovrà fare così tanta strada. Nel 2005 si torna a Shanghai.
SINGOLARE
Gruppo Rosso: Roger Federer, Lleyton Hewitt, Carlos Moya, Gaston Gaudio.
Gruppo Blu: Andy Roddick, Marat Safin, Guillermo Coria, Tim Henman.
Round Robin: Federer b. Gaudio 61 76(4); Hewitt b. Moya 67(5) 62 64; Safin b. Coria 61 64; Roddick b. Henman 75 76(6); Moya b. Gaudio 63 64; Federer b. Hewitt 63 64; Henman b. Coria 62 62; Roddick b. Safin 76(7) 76(4); Federer b. Moya 63 36 63; Hewitt b. Gaudio 62 61; Roddick b. Coria 76(4) 63; Safin b. Henman 62 76(2)
Semifinali: Hewitt b. Roddick 63 62; Federer b. Safin 63 76(18)
Finale: Federer b. Hewitt 63 62
DOPPIO
Gruppo Rosso: Mark Knowles-Daniel Nestor, Wayne Black-Kevin Ullyett, Martin Damm-Cyril Suk, Xavier Malisse-Olivier Rochus.
Gruppo Blu: Bob Bryan-Mike Bryan, Jonas Bjorkman-Todd Woodbridge, Mahesh Bhupathi-Max Mirnyi, Gaston Etlis-Martin Rodriguez.
Round Robin: Black-Ullyett b. Damm-Suk 62 62; Bjorkman-Woodbridge b. Bhupathi-Mirnyi 63 62; Bryan-Bryan b. Etlis-Rodriguez 63 76(4); Knowles-Nestor b. Malisse-Rochus 57 76(2) 64; Bhupathi-Mirnyi b. Etlis-Rodriguez 63 76(5); Bjorkman-Woodbridge b. Bryan-Bryan 63 64; Bjorkman-Woodbridge b. Etlis-Rodriguez 26 76(4) 76(3); Knowles-Nestor b. Black-Ullyett 36 64 76(7); Malisse-Rochus b. Damn-Suk 26 61 64; Bryan-Bryan b. Bhupathi-Mirnyi 76(7) 57 64; Black-Ullyett b. Malisse-Rochus 64 62; Knowles-Nestor b. Damm-Suk 62 63.
Semifinali: Black-Ullyett b. Bjorkman-Woodbridge 64 62; Bryan-Bryan b. Knowles-Nestor 62 64.
Finale: Bryan-Bryan b. Black-Ullyett 46 75 64 62.