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Se il successo del 2008 era una promessa, quella del 2012 è una conferma. Lo dedica al padre, che è stato ricoverato per problemi respiratori. Il serbo non sarà a Torino dove le Nitto ATP Finals si giocheranno dal 10 al 17 novembre
di Alessandro Mastroluca | 08 novembre 2024
Il peso della storia, il senso del futuro. Le Nitto ATP Finals 2012 segnano il confine fra due epoche del tennis. Nel corso della stagione Roger Federer è tornato numero 1 del mondo dopo il trionfo a Wimbledon, il suo diciassettesimo Slam. È diventato il primo uomo in testa al ranking ATP per più di 300 settimane. Ma quando torna a Londra per le Finals, sa che in ogni caso, comunque vada a finire il torneo, il numero 1 di fine stagione sarà Novak Djokovic. Il serbo è uno dei due giocatori che sono riusciti a interrompere il suo regno tra il 2004 e il 2012. L'altro è Rafa Nadal, dominatore ancora una volta nella stagione sulla terra battuta, grande assente alle Finals.
Federer guida il gruppo B con Janko Tipsarevic, entrato proprio al posto di Nadal, David Ferrer che ha vinto il Masters 1000 di Parigi-Bercy, e Juan Martin Del Potro, sulla carta il più attrezzato a contrastare i tre Fab Four in tabellone.
Nel girone A c'è Djokovic che ha trionfato all'Australian Open nella finale Slam più lunga di sempre, su Nadal. I due, sfiancati, chiedono una sedia durante la cerimonia di premiazione. Alla O2 Arena nel suo girone ritrova l'amico Andy Murray, il campione olimpico, che in un impianto di Wimbledon insolitamente colorato ha sconfitto Federer nella finale per l’oro. Murray ha battuto anche Djokovic in stagione, nella finale dello US Open. Ha festeggiato il suo primo titolo Slam, anche grazie al lavoro del nuovo allenatore Ivan Lendl, il campione che ha segnato l’era delle Finals al Madison Square Garden, e del suo primo insegnamento; “Non stare dietro a farti prendere a pallate, fai correre gli avversari”. Nel girone di Djokovic anche Tomas Berdych, costante ma senza acuti per tutto il 2012, e Jo-Wilfried Tsonga. Il francese, finalista un anno prima senza coach, stavolta ha accanto Roger Rasheed. Il suo tennis, forse meno esplosivo, è sicuramente più equilibrato.
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Nelle prime giornate vincono Murray, Djokovic e Federer. Ferrer invece sorprende Del Potro. Il secondo round di partite è illuminato da un Murray-Djokovic. È la miglior partita delle Nitto ATP Finals 2012.
Quella tra Djokovic e Murray, separati da sette giorni alla nascita, è un'amicizia diventata rivalità intensa. Il primo scontro diretto alle Nitto ATP Finals, il primo non in semifinale o finale dal 2008, è all'altezza delle aspettative. Due ore e mezza di tennis rock che fanno divertire anche Peter Gabriel, ex frontman dei Genesis. Il settimo duello Murray-Djokovic del 2012 è un thriller che inchioda fino all'ultimo punto. Niente è scontato. Lo scozzese vince il primo set, perde il secondo e nel terzo arriva a due punti dalla vittoria. Ma quando il gioco si fa duro, qualcosa ancora gli manca: vince Djokovic 46 63 75.
“Gli ultimi due minuti hanno deciso il match” ammette lo scozzese, che ha avuto anche due chances di break nell’ultimo game. “Abbiamo giocato una grande partita – ha detto Djokovic -, un match duro, sul filo, deciso all’ultimo punto. Spero che la nostra rivalità cresca ancora in futuro”. Il numero 1 del mondo in pectore chiude il girone imbattuto: il primo contro Murray è l’unico set perso nel round robin. È la prima volta che il serbo riesce ad arrivare in semifinale alle Nitto ATP Finals senza aver incassato sconfitte nella prima fase. Ma fa di tutto per allontanare da sé le pressioni. “Il favorito è Federer – dice -, perché sta giocando benissimo e al coperto è il migliore di tutti”.
Lo svizzero evita lo scontro in semifinale. Chiude infatti in testa il gruppo A nonostante la sconfitta nell’ultimo incontro contro Del Potro, che dimentica i problemi al polso e interpreta al meglio il senso profondo della sua frase preferita: “Vinci solo se hai conosciuto il dolore della sconfitta”. L'argentino l'aveva già battuto una settimana prima a casa sua, a Basilea. Nessuno era più riuscito a centrare due vittorie di fila contro Federer indoor dal 2002.
Delpo giocherà in semifinale contro Djokovic, che ha vinto sei degli otto scontri diretti fino a quel momento. Nell'altra semifinale Federer metterà alla prova l'affetto del pubblico. Lo svizzero sfida Murray, l’uomo di casa.
Per un set e poco più, Juan Martin Del Potro sogna di compiere una grande impresa. Vince il primo set 6-4 e inizia il secondo con un break di vantaggio. Ma contro il numero 1 del mondo, ammette, “giocare bene solo un set e mezzo non basta”. Il quarto game del secondo set cambia tutto. L'argentino, a corto di fiato e di gambe, cede il controbreak. E la partita non esiste più. Djokovic prende il largo e vince 46 63 62. Suoi undici degli ultimi 13 game del match e 27 degli ultimi 35 punti.
Nell'altra semifinale, la O2 Arena si divide quasi a metà: secondo l’inviato del Guardian, si può parlare di un tifo 60-40 a favore dello scozzese. Una parte di tifosi però lo fischia mentre cambia racchetta dopo aver perso il primo set 7-5 al tie-break. Alcuni alcuni dei suoi punti migliori ricevono solo applausi tiepidi, e non mancano le esultanze dopo i suoi errori, nonostante in campo ci sia a Londra il numero 1 di Gran Bretagna. “Quasi ogni volta che affronti Federer da qualche parte nel mondo, ci saranno tanti tifosi dalla sua parte – ha detto Murray a fine partita -, ma se lo merita per tutto quello che ha fatto”. In ogni caso, il tennis di Federer dalla fine del primo set è sublime. Il 76(5) 62 finale rispecchia il divario visto in campo.
La finale
In quei giorni alla O2 Arena c'è l'aria della festa. Gli organizzatori hanno staccato il milionesimo biglietto da quando le Nitto ATP Finals si sono trasferite a Londra. E l'ATP annuncia che il torneo resterà nell'arena che affaccia sul Tamigi almeno fino al 2015. Ha voglia di festeggiare anche Djokovic, che si presenta in conferenza stampa con un vassoio di cioccolatini per i giornalisti.
Nole giocherà la prima finale alle Nitto Atp Finals da Shanghai 2008. Esserci, dice alla vigilia, è già un grande successo. La sua prima finale londinese nel torneo è in programma alle 20 ora locale. Djokovic ci arriverà più riposato di Federer. Ma lo svizzero è convinto che avrà comunque tempo a sufficienza per recuperare. E poi, è pur sempre l'ultima partita della stagione. Dunque, dice Federer, “non devi preoccuparti di come ti sentirai il giorno dopo. E questo rende le cose un po' più facili”.
I numeri dicono che Nole ha vinto 12 scontri diretti su 28, ma Roger ha vinto l'ultimo, in finale a Cincinnati. La certezza di perdere il posto di numero uno del mondo resta sullo sfondo. L'unico obiettivo è il titolo, coronamento di una stagione in cui ha vinto sei titoli e raggiunto dieci finali in 17 tornei: solo a Miami e allo US Open è uscito di scena prima delle semifinali. Djokovic, dopo il trionfo in Australia, ha vinto Miami, Toronto, Pechino e Shanghai. Quando entrano in campo per la finale, sta iniziando la festa di Marcel Granollers e Marc Lopez, prima coppia spagnola nell'albo d'oro delle Nitto ATP Finals in doppio dal 1975.
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I tifosi alla O2 Arena non hanno dubbi e si schierano con Federer che vince i primi nove punti del match, ma Djokovic recupera lo svantaggio e allunga 5-4. Va a servire per il set sul 5-4, manca un set point e perde il servizio. Si ritrova anche sotto 5-6 0-30 nel successivo turno di battuta, ma si salva: dopo un’ora si va al tie-break. Lo vince Djokovic con un vincente di diritto. Il secondo resta una battaglia. Di nuovo lo svizzero firma il primo break. Manca una chance per togliere di nuovo il servizio a Nole sul 3-1, manca due set point sul 5-4 al servizio e il suo match di fatto si chiude. La finale si chiude con un punto-manifesto, Federer controlla lo scambio, Djokovic ribalta tutto con uno spettacolare passante di rovescio un allungo. “E’ il modo migliore di finire un incontro, uno dei miei colpi preferiti” commenta Djokovic, che vince 76(6) 75 e torna ad alzare il trofeo delle Nitto ATP Finals quattro anni dopo il trionfo di Shanghai 2008.
Se il successo del 2008 era una promessa, quella del 2012 è una conferma. Lo dedica al padre, che è stato ricoverato per problemi respiratori. “Mi ha dato ancora più forza – racconta -, volevo giocare per lui”. Federer è comunque felice della sua stagione. E la sconfitta non gli toglie il più bel ricordo del 2012, il sorriso delle due figlie dopo la vittoria a Wimbledon.
SINGOLARE
Gruppo A: Novak Djokovic, Andy Murray, Tomas Berdych, Jo-Wilfried Tsonga.
Gruppo B: Roger Federer, David Ferrer, Juan Martin del Potro, Janko Tipsarevic.
Round Robin: Djokovic b. Tsonga 76(4) 63; Murray b. Berdych 36 63 64; Federer b. Ferrer 64 76(5); del Potro b. Tipsarevic 60 64; Djokovic b. Murray 46 63 75; Berdych b. Tsonga 75 36 61; Federer b. Tipsarevic 63 61; Ferrer b. del Potro 63 26 64; del Potro b. Federer 76(3) 46 63; Ferrer b. Tipsarevic 46 63 61; Djokovic b. Berdych 62 76(6); Murray b. Tsonga 62 76(3)
Semifinali: Djokovic b. del Potro 46 63 62; Federer b. Murray 76(5) 62
Finale: Djokovic b. Federer 76(6) 75
DOPPIO
Round Robin: Granollers-Lopez b. Bryan-Bryan 75 57 11-9 - saved. 1 M.P.; Mirnyi-Nestor b. Lindstedt-Tecau 46 76(1) 12-10 - saved. 1 M.P.; Paes-Stepanek b. Qureshi-Rojer 64 75; Marray-Nielsen b. Bhupathi-Bopanna 64 67(1) 12-10 - saved. 2 M.P.; Marray-Nielsen b. Mirnyi-Nestor 76(3) 46 12-10 - saved. 1 M.P.; Bhupathi-Bopanna b. Lindstedt-Tecau 63 57 10-5; Bryan-Bryan b. Qureshi-Rojer 75 64; Paes-Stepanek b. Granollers-Lopez 75 64; Bhupathi-Bopanna b. Mirnyi-Nestor 76(5) 67(5) 10-5; Lindstedt-Tecau b. Marray-Nielsen 63 75; Paes-Stepanek b. Bryan-Bryan 64 67(6) 10-7; Granollers-Lopez b. Qureshi-Rojer 64 62.
Semifinali: Bhupathi-Bopanna b. Paes-Stepanek 46 61 12-10 - saved. 1 M.P.; Granollers-Lopez b. Marray-Nielsen 64 63.
Finale: Granollers-Lopez b. Bhupathi-Bopanna 75 36 10-3.
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